In questi giorni tutti si sono indignati per il cosiddetto decreto salva banche che riguarda da vicino una realtà del nostro territorio: Banca Marche.
Il decreto in questione si pone l’obiettivo di risanare la situazione di varie banca con forti sofferenze sul fronte dei crediti come Cassa di risparmio di Ferrara, Banca popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di risparmio di Chieti e la Banca Marche.
Tutta l’indignazione dell’opinione pubblica accusa di aver fatto dilapidare i risparmi di una vita dei piccoli risparmiatori, che il Governo amico dei poteri forti ha aiutato le Banche cattive e così via…
Senza entrare nel gossip e nella dietrologia di come queste realtà siano finite in questa situazione, prima di arrivare a semplicistiche conclusione nemmeno degne di un meme da social network, c’è da capire cosa preveda effettivamente questo decreto. Con questo decreto non siamo di fronte ad una situazione di Bail-In (ovvero un “salvataggio interno” alla banca attraverso la svalutazione dei crediti della banca stessa e loro conversione in azioni per aumentare la capitalizzazione, per i non esperti di materie finanziarie possiamo dire che sia qualcosa di assimilabile ad un prelievo forzoso) e nemmeno ad una situazione di Bail-Out (ovvero in cui una istituzione pubblica mette dei fondi a disposizione per il salvataggio della banca) ma siamo di fronte ad una situazione ibrida che può essere definita come Bail-Over: le attuali banche cedono le loro sofferenze a delle bad bank con l’azzeramento delle azioni e finanziamenti subordinati.
Quindi è evidente che i conti correnti e le obbligazioni senior non sono state toccate, e dunque per cosa ci indigniamo tanto?
Ci indigniamo di titoli con un certo grado di rischio riportato nei prospetti informativi sono stati effettivamente rischiosi? Ci indigniamo che dei prodotti finanziari subordinati vengono ripagati dopo i prodotti senior?
Per queste cose non c’è nulla da indignarsi, sono cose normali e tutte regolarmente spiegate nei prospetti informativi. L’indignazione deve esserci verso la scarsa cultura finanziaria di questo paese, dove risparmiatori mettono tutti i loro risparmi senza diversificare e senza copertura dei rischi su di un unico prodotto finanziario non esente da rischi! C’è da indignarsi vero tutti quelli che mentono al questionario per l’attribuzione dei limiti di rischio ai portafogli titolo per mostrarsi come nuovi Gordon Gekko e poi non capiscono la differenza tra titoli senior e titoli subordinati e si lamentano se non vengono rimborsati; però il premio più alto nel caso di rimborso rispetto alle obbligazioni senior lo volevano. E forse si sono sentiti anche più furbi nell’aver scelto questo prodotto. Come se il premio più alto non servisse a ripagare un rischio più alto.
Molti diranno: “Ma sono stati gli impiegati a forzare la vendita di questi prodotti… ci hanno truffati!”
Ma questi signori sanno che le banche non possono proporre titoli con rischio superiore a quello del limite del vostro portafoglio titoli? Per cui o hanno mentito nella redazione del test (cosa molto frequente) oppure non avete letto i prospetti informativi (cosa molto frequente anche questa). Dire che gli impiegati della banca di cui ci fidiamo tanto hanno fatto pressione non è una scusa, perchè anche il rappresentante della folletto fa pressione per vendere l’aspirapolvere, anche il call center fa pressione per farvi chiudere un contratto e nessuno si indigna.
Purtroppo il problema è che per anni siamo stati abituati ad investire nei titoli di Stato (almeno teoricamente esenti da rischi) per cui non c’è la preparazione mentale a gestire delle situazioni più complesse che devono essere valutate attentamente e soprattutto dobbiamo capire i nostri limiti: i prodotti che non si capiscono come funzionano non andrebbero sottoscritti perchè significa che non siamo in grado di gestirli e che i soldi facili non esistono se l’interesse è più alto significa solo che il rischio è più alto.
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Ogni nazione ha i risparmiatori che si merita. Da noi vige ancora la mentalità del “quanto mi dai?” , come se si parlasse di nocelle invece che di strumenti finanziari. L’investimento free-risk non esiste piu’ da un pezzo. E, ammesso che ancora esista, costa caro. Nell’area Euro, gli emittenti a piu’ alto standing creditizio (Finlandia, Germania, Lussemburgo etc.) offrono rendimenti negativi fino a sette anni. L’ Italia, inferiore come rischio attualmente solo a Grecia e Portogallo, “offre” rendimenti negativi fino a due anni e remunera il Btp decennale all’1,60% lordo. Con un rating BBB-. A Luglio 2012 doveva pagare il… Leggi il resto »
Non ho avuto tempo di approfondire la vicenda di Banca Marche. Vi chiedo un’informazione: i risparmiatori (con oltre 100 mila euro di deposito, se non erro) i cui risparmi sono stati aggrediti, avevano “sbagliato” investimento (pur con quanto descritto nell’articolo) oppure sono semplicemente dei creditori che hanno perso il denaro prestato per la gestione complessiva della banca?
In attesa del risveglio della ragione dei italiani riguardante la truffa monetaria e del debito pubblico,In linea di principio etico questa Legge ci trova d’accordo perchè appare chiaro che i cittadini non possono sempre pagare con altre tasse le perdite di aziende private come le banche che hanno come fine il profitto..privato. Inoltre, ricordiamo che il compianto prof. Giacinto Auriti era favorevole all’abolizione della Borsa in quanto alterava i reali “valori” delle società quotate e gestite con informazioni unilaterali o “asimmetriche” che possono prevedere la manipolazione del valore dei titoli. L’esperienza e la storia finanziaria ci raccontano di quanti crolli… Leggi il resto »
Le azioni non sono proprio uno strumento di risparmio….
L’argomento è molto serio, e l’impatto su molti clienti di Banca Marche è significativo e tutto sommato ingiusto. E’ vero che ci sono i prospetti, che gli impiegati sono tenuti a spiegare il rischio, ecc. ecc., ma molti utenti non sono in grado di capire bene cosa firmano e ci si aspetta che in banca non ci siano truffe e tranelli in agguato. In realtà è successo questo, l’utenza poco informata è stata convinta dagli impiegati della bontà di certi investimenti piuttosto rischiosi e si è fidata (ci sono molti anziani, e molte persone con skill economico scarso), e ora… Leggi il resto »
Il buon senso dovrebbe suggerirci di non firmare contratti di cui non capiamo il significato, però tutti vogliono una percentuale di interessi in più! E non capire che dietro quello spread si nasconde un rischio maggiore è solo da illusi!
Mi dispiace ma le sue considerazioni reali sul rapporto banca cliente sono esattamente ciò che c’è di sbagliato in questa storia. C’è di sbagliato che persone che non capiscono nulla di prodotti finanziari non possono giocare a fare i novelli Gordon Gekko sperando che se va male qualcun altro paghi i loro errori. Tutto ciò non ha una valenza straordinaria perchè non è il primo caso di Bond non rimborsati: ci ricordiamo i “tango bond” argentini o quelli di Cirio e Parmalat? Non è la prima volta che ci troviamo di fronte a crack finanziari, ma la cosa grave è… Leggi il resto »
Viste le sue considerazioni,debbo dedurre che lei non ha alcuna esperienza nei rapporti tra banche e clientela. Le voglio puntualizzare che gli istituti bancari nel gergo tecnico bancario e finanziario vengono denominati “intermediari” e nella gestione del portafoglio titoli di ogni singolo cliente assumono una reale responsabilità professionale. La loro posizione è quindi preminente e di “garanzia” nella corretta e professionale gestione degli investimenti finanziari. Tale posizione da diritto alla Banca di incamerare a suo favore commissioni ed indennità remunerative. In questa “realtà” assumendo la posizione di cui sopra, l’istituto bancario, influisce direttamente e/o indirettamente sulle scelte finali dei propri… Leggi il resto »
Io ho un’esperienza diretta con la gestione del mio portafoglio titoli. Prima di qualsiasi cosa il private banker mi ha fa compilare il questionario di classificazione della clientela e di adeguatezza e appropriatezza da cui esce fuori una soglia di rischio oltre la quale l’intermediaro non può proporre investimenti più rischiosi come previsto dalla MiFid. Rimanendo sul caso in questione vale la pena di ricordare che la Consob aveva dichiarato i titoli come rischiosi, che le banche in questione erano già commissariate o prossime al commissariamento, che le obbligazioni non avevano un rating da tripla A ed in più erano… Leggi il resto »
Alla fine la colpa del fallimento delle banche è dei risparmiatori!!! Bail in, bail over, bad bank, derivate parziali ma che cazz stete a dì. Sbattere in prima pagina amministratori delegati, consiglieri, collegio dei sindaci, organi di revisione i quali tutti hanno un nome e cognome e confisca dei beni per responsabilità oggettiva. Questo farebbe un paese civile.
Nessuno ha detto quello che dice lei. Lo scopo di questo articolo è quello di far capire che in mercato ci sono strumenti finanziari di una certa complessità assolutamente non privi di rischio che devono essere ben ponderati se poi non si vogliono avere brutte sorprese. Lo dimostra il fatto che i conti correnti e le obbligazioni senior non sono state intaccate dal bail over!
Alla fine l’intervista del Corsera a Salvatore Rossi illumina su cosa è accaduto e per causa di chi (l’ho scritto in altro articolo ma qui c’è la cosiddetta pistola fumante). Stiamo parlando di cose che accadono solo a paesi commissariati, nel link dell’altro articolo ci sono esempi di come si agisce in nazioni sovrane (Usa) o nazioni come la Germania che hanno a cuore le vicende del loro paese e che se ne fregano dei Kommissari lobbisti alla Hill (se ne fregano davvero, non come Renzi). E le altre due alternative? «Una è quella che è stata adottata, l’altra è… Leggi il resto »
Dopo questa schifezza, siamo in attesa delle dimissioni del Ministro Boschi come è già avvenuto per la Cancellieri e per Lupi, oppure al PD hanno dimenticato tutto?
Costoro (il PD) invece, fanno finta di nulla e vanno alla Leopolda per raccontare
le solite balle rifritte al paese.
Sveglia Italia, e consideriamo ciò che giustamente, accade in Francia con la Le Pen!
Chissà cosa dirà il nostro economista in erba quando sarà effettuata la prima operazione di bail in, probabilmente che la colpa è di quei cittadini e aziende che avevano più di centomila euro sul conto corrente…
Mi scusi ma quello che lei ha scritto non c’entra assolutamente nulla. E’ solo un attacco gratuito alla mia persona, aspetto che fornisca dei contenuti utili ala discussione e non queste illazioni superficiali e provocatorie.
Non si tratta di alcuna illazione nè provocazione, è semplicemente l’applicazione della sua logica al prossimo evento con il quale le banche faranno pagare la loro mala gestio agli ignari risparmiatori. Così può riuscire a vedere meglio che la sua è una difesa del carnefice invece che della vittima.
Lei usa impropriamente “applicazione della sua logica” in quanto il bail in è un concetto diverso dal bail over in quanto il correntista, che sarebbe coinvolto dal bail over, ha sottoscritto titoli di credito diversi da quelli subordinati coinvolti nel bail over. Se questo non lo capisce avvalora la mia tesi che il frutto di tutte queste indignazioni non sono altro che il frutto di un basso livello di cultura finanziaria. La mia non è la difesa di un carnefice ma un principio di responsabilità, se adottassimo la sua logica, se io gioco al gratta e vinci e perdo la… Leggi il resto »