ANCONA – Nelle prime ore del 2 dicembre i carabinieri del Ros e dei Comandi Arma territorialmente competenti hanno eseguito (nella regione Marche e nelle province di  Milano, Torino e Bari) un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Ancona su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia nei confronti di 12 indagati per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine, estorsioni ed altri delitti, aggravati dall’utilizzo della armi.

Contestualmente i carabinieri hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto disposto dalla Procura Distrettuale Antimafia di Ancona nei confronti di un ulteriore indagato. I provvedimenti scaturiscono da un’attività investigativa, avviata dal Ros nel 2014, nei confronti di un consolidato sodalizio attivo nell’intera regione Marche, dedito stabilmente al traffico di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina ed hashish.

Le indagini hanno evidenziato come gli indagati avessero dato vita ad una articolata organizzazione criminale che aveva a disposizione: sperimentati canali di approvvigionamento della droga, garantiti in particolare da cittadini albanesi attivi nel Nord Italia, in grado di assicurare rifornimenti costanti e continui. Un’articolata rete di commercializzazione dello stupefacente, alla quale erano preposti alcuni degli indagati, con ripartizione anche delle zone territoriali d’influenza. Strumenti e locali per la lavorazione, il confezionamento e la custodia del narcotico. Una base operativa dove incontrarsi per pianificare le attività illecite, sfruttando la copertura di una concessionaria di auto di Porto Recanati, che assicurava al sodalizio la disponibilità di mezzi per la commissione delle rapine, oltre ad essere funzionale alla consumazione di truffe nel settore della compravendita e riciclaggio di autovetture, quest’ultime acquisite anche a seguito di attività estorsive nei confronti di acquirenti del narcotico insolventi.

In tale ambito, le investigazioni hanno consentito di documentare numerose cessioni di stupefacenti e procedere al sequestro complessivo di circa 30 chilogrammi di cocaina ed hashish, oltre a 35 mila euro in contanti provento dell’attività di spaccio.

Le investigazioni hanno accertato come i componenti del sodalizio potessero disporre di sofisticati strumenti elettronici, rilevatori e disturbatori di frequenza, idonei ad ostacolare eventuali indagini tecniche di Polizia, e adottassero modalità di comunicazione particolarmente accorte che comportavano il reiterato e frequente cambio di apparati ed utenze telefoniche in loro uso.

Il sodalizio, sebbene dedito prevalentemente al traffico di droga, era in grado di condurre ulteriori e diversificate attività criminali, in particolare estorsioni e rapine a mano armata tra cui quella consumata nel luglio 2014 in un casolare di Montegranaro dove veniva simulato un intervento armato di appartenenti alla Polizia di Stato.