
foto di Matteo Bianchini
SAN BENEDETTO DEL TRONTO- Una serata di quelle che sempre più raramente hanno spazio nel mondo del calcio moderno, frenetico com’è e sempre meno attento al coinvolgimento del tessuto sociale e dei tifosi alla vita dei club di calcio. In questo senso l’evento di Riviera Oggi “A cena con Fedeli” è stato un momento sui generis e nel suo piccolo un grande successo nella cornice dello chalet grottammarese “Peccato d’Estate”.
Circa sessanta i partecipanti, perlopiù tifosi, che insieme al presidente Franco Fedeli, suo figlio Andrea, alcuni membri dello staff del club e i calciatori Titone, Pezzotti e Sabatino oltre a Ottavio Palladini, hanno dato vita a una serata di aggregazione e di festa che alla società dev’essere stata utile per tastare, una volta di più, il polso della passione che in riviera si respira da sempre per la Sambenedettese, tra incitamenti vari a presidente e calciatori da parte dei tifosi passando per momenti di vero confronto su temi come il calciomercato e la questione stadio.
Da quando al timone c’è Franco Fedeli poi, le cose sembrano finalmente andare nella giusta direzione, l’entusiasmo di un popolo sembra essere rifiorito ed è lo stesso Fedeli, intervenuto più volte nell’arco della cena a definire il pubblico sambenedettese “caldo ogni oltre aspettativa, sapevo del seguito quando sono arrivato qui”- continua il presidente- “ma l’accoglienza, il pubblico che ho visto in casa, le coreografie come quella di oggi sono state una sorpresa positiva e per certi versi inaspettata”.
Gli fa eco suo figlio Andrea, che sembra innamorato di San Benedetto, definendo il pubblico e la città come “i più caldi che abbia mai conosciuto, la loro passione fa la differenza ed è fondamentale perché trasferisce entusiasmo a tutti noi che orbitiamo attorno alla Samb”. E chi invece la città la conosceva già è Mario Titone, a San Benedetto nella stagione 2007-2008; Titone, premiato per essersi distinto in questo scorcio di stagione insieme a Sabatino e al capitano Marco Pezzotti, ha parlato della sua passata esperienza e soprattutto di come sia un giocatore “più maturo rispetto a sette anni fa e pronto a fare finalmente (dopo 3 anni nei dilettanti n.d.r.) il salto tra i professionisti e restarci con questa maglia”.
Un premio infine anche per Ottavio Palladini, il figlio di San Benedetto, tornato sulla panchina rossoblu dopo tre anni e subito autore di prestazioni da urlo e di un ruolino di marcia invidiabile, Palladini ha definito “affiatato” il gruppo di giocatori che ha a disposizione e “per certi versi simile al gruppo che avevamo nel 2013, ma ciò che fa la differenza”-prosegue il mister. “è la serietà della società che tratta tutti da professionisti non facendo mancare nulla”. Il mister poi, si è trattenuto a lungo, anche dopo la cena, a conversare con i tifosi sulla partita contro la Recanatese e dell’andamento della stagione, integrando alla perfezione lo scopo per cui nasceva la serata: un momento di convivialità, di coesione e di confronto festoso fra Samb e suoi tifosi.
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Ieri sera ho avuto l’onore di premiare il mister della Samb.
Circa 25-30 anni fa’,alla domenica mattina eravamo un gruppo che si ritrovavano nell’ex galoppatoio per una partita di calciotto.
Tra noi c’era un ragazzino che giocava nella Giovanile della Samb,si notava la sua sagacia nell’applicarsi nel gioco,e se qualche volta perdeva non ci stava.
Questo e’ il mio pensiero,se i giocatori della Samb,recepiscono il suo lavoro solo al 40%,il risultato sara’ quello di non dar possibilita’ nel recupero’ per il Campionato.Sempre e solo FORZA SAMB
AVANTI SAMBA!!!OGGI PUBBLICO DA BRIVIDI…PRESIDÈ NON TI FAR SCAPPARE ESPOSITO CON LUI CAMPIONATO VINTO!!!!