SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Presenzierà il 29 gennaio ad un convegno sull’istruzione dell’infanzia, poi il mattino seguente presenterà le dimissioni da assessore. Margherita Sorge parteciperà alle primarie del centrosinistra ed eventualmente alla successiva corsa a sindaco senza deleghe sulle spalle: “Voglio dedicare tutte le mie energie a questa sfida ed evitare polemiche strumentali e ingenerose – dice nel giorno della presentazione del suo manifesto programmatico – spero di vincere e governare San Benedetto per i prossimi dieci anni”.

PRESENTAZIONE IN VIA MANARA L’assessore riceve i suoi sostenitori presso la sede Pd di Via Manara. Circa 60 persone, tra cui spuntano il sindaco Gaspari (che non interviene), il presidente dell’assise Marco Calvaresi, il coordinatore democrat del circolo Centro Roberto Giobbi e i consiglieri comunali Evangelisti, Morganti, Laversa, Bovara e Pellei. Nessuna traccia della segretaria Pd Sabrina Gregori, che per ora mantiene un comportamento equidistante da tutti i candidati, anche se a fare notizia è l’assenza del cosiddetto “apparato”, al contrario in prima fila in occasione della prima uscita di Antimo Di Francesco.

“Non c’è la nomenclatura e la cosa non mi spaventa, anzi – ribatte la Sorge – oggi voglio parlare solo io, voglio metterci la faccia, è il mio battesimo. Si è concluso un viaggio amministrativo, abbiamo profuso molto impegno. La barca sta per tornare in porto, ma intendo mettermi alla guida per riportarla in mare aperto”.

“IL PD SIA UNITO” L’appello principale è quello alla lealtà: “Spesso si parla di unità nel Pd. L’unità deve essere un principio praticato concretamente. Tenderò all’unità, dentro al partito e con gli alleati. Se sarò io il sindaco non ci saranno veti nei confronti di nessuno”.

“ESPERIENZA CON GASPARI NON E’ UN FARDELLO” Per Gaspari piovono elogi: “La sua eredità non è assolutamente pesante, abbiamo affrontato tante criticità. C’è stata la crisi economica, con un enorme taglio dei trasferimenti. Nonostante ciò sono proseguiti gli investimenti. Sono contenta della mia esperienza. Fare il sindaco senza dieci anni di esperienza alle spalle sarebbe impensabile, stare nella squadra di Giovanni è stato importante. Non è un pesante fardello, bensì un’opportunità”.

SI’ ALL’OSPEDALE UNICO Da medico, il principale pensiero non può che andare all’ospedale: “Il processo di rendere le strutture di Ascoli e San Benedetto complementari va avanti in maniera virtuosa. Tuttavia, mi auguro che ci siano presto le risorse per un ospedale unico, perché non è facile portare avanti il concetto di un nosocomio su due plessi”.

RIFIUTI E TRASPORTI Sul trasporto pubblico, la Sorge ambisce alla creazione di una nuova società di gestione “competitiva sul mercato, grazie ad un bilancio sano e trasparente”. Rivoluzione auspicata pure per la raccolta dei rifiuti: “Vorrei mettere insieme la Picenambiente alle analoghe società di Fermo ed Ascoli, per far nascere una realtà del settore competitiva in campo nazionale e internazionale”.

“FUSIONE COMUNI? BASTA CAMPANILISMI” Non mancano cenni al progetto dell’Unione dei Comuni:  “Dobbiamo abbandonare gli atteggiamenti autoreferenziali e campanilistici. Siamo una città importante, che però deve mettersi in rete con i comuni vicini. La fusione sarebbe favorevole, soprattutto fra paesi con caratteristiche e criticità simili. Uniti potremmo diventare la terza città delle Marche come popolazione. Facendo sistema possiamo rispondere con efficacia ai vari problemi”.

“SINDACO NON E’ SCERIFFO” Capitolo sicurezza. “Non è strettamente compito di un sindaco tutelare l’ordine pubblico – osserva la Sorge – il sindaco non è uno sceriffo. Il problema della microcriminalità lo vivono molte città d’Italia. Il Governo deve farsi carico delle criticità. Questura e Prefettura  hanno il compito di porre dei correttivi. La Polizia Municipale è presente in città in modo corposo. Certo, l’installazione di videocamere di sorveglianza in alcune zone a rischio potrebbe ridurre il fenomeno”.