SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Si può parlare di successo se crei un buon servizio e riduci i costi. Ascoli paga una tassa sui rifiuti che è metà della nostra”. Parole di Tonino Capriotti, che non sono affatto piaciute all’assessore all’Ambiente Paolo Canducci: “Invito chiunque voglia rendere pubbliche dichiarazioni, soprattutto se si candida a rivestire il ruolo di amministratore pubblico, a documentarsi adeguatamente”.

L’esponente dei Verdi ammette che San Benedetto paga annualmente 10.584.000 euro, mentre Ascoli poco più di 9 milioni, “ma va anche detto che San Benedetto produce 34.686 tonnellate di rifiuti contro le 26.626 tonnellate di Ascoli, quindi 8 mila tonnellate in più”. Tuttavia, “il dato più significativo è che il costo complessivo per la gestione dei rifiuti è di 305 euro a tonnellata a San Benedetto e 339 euro ad Ascoli. Dunque – prosegue – il costo del servizio di raccolta della singola tonnellata è più alto in Ascoli che a San Benedetto, a dimostrazione dell’efficienza del nostro servizio”. Sempre Canducci cita poi i risultati di differenziata, tutti a vantaggio della Riviera: 68% contro il 44.

Capriotti si era espresso durante la sua prima uscita pubblica da candidato Pd alle primarie. Il tema dei rifiuti era stato posto sul tavolo dai presenti che, proprio vantando l’elevato livello di differenziata, lamentavano al contempo un mancato calo sulle tariffe Tari.

In tal senso, le proteste in città sono diffuse, con l’incremento della tassa documentato anche da una nostra indagine.