SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Cittadini inviperiti per l’aumento della tassa sui rifiuti. Le prime avvisaglie si erano manifestate durante la riunione di quartiere al Paese Alto e sono proseguite in occasione della prima uscita elettorale di Tonino Capriotti.

Ora però le proteste hanno invaso il Comune, con lo sportello tributi del terzo piano che negli ultimi giorni si è riempito di residenti in cerca di spiegazioni.

Due anni fa, il pagamento della Tari si legava ai metri quadrati. Più erano grandi gli appartamenti, più si pagava.

Nel 2014 si è invece aggiunto un altro parametro, quello sul numero dei componenti familiari. Schema rimasto intatto nell’anno in corso, con le singole quote completamente modificate.

Il ritardo dell’approvazione del Bilancio di previsione, votato il 30 luglio scorso, ha fatto sì che le le prime rate venissero pagate sulla base delle tariffe del 2014, per poi adeguarsi al presente in fase di conguaglio. In questi giorni si sta quindi versando il totale Tari con conseguente sottrazione della fetta già saldata in precedenza.

Per comprendere i motivi degli aumenti è necessario raffrontare le tariffe delle utenze domestiche (consultabili nella tabella in gallery). Nel 2014 la parte fissa al metro quadrato era maggiore rispetto a quella del 2015: 0,707 contro 0,484 per un componente, 0,773 contro 0,529 per due componenti, 0,839 vs 0,574 per tre componenti, 0,904 vs 0,619 per quattro componenti, 0,962 vs 0,658 per cinque componenti, 1,011 vs 0,692 per sei o più componenti.

Contemporaneamente è però aumentata di molto la voce variabile. Da 51,878 a 75,008 per un componente (sempre paragone 2014-2015), da 93,381 a 135,014 per due componenti, da 119,32 a 172,518 per tre componenti, da 155,635 a 225,023 per quattro componenti, da 186,762 a 270,028 per cinque componenti e da 212,702 a 307,532 per sei o più componenti.

A questo punto la spesa totale si ottiene moltiplicando i metri quadrati del proprio immobile per la parte fissa, sommando infine la quota variabile, sempre in riferimento al numero di familiari. Di seguito alcuni esempi.

COPPIA CON FIGLIO A CARICO IN APPARTAMENTO DI 70 METRI QUADRATI: nel 2014 pagava 178 euro (70 x 0,839 + 119,32), mentre nel 2015 ben 212,69 (70 x 0,574 + 172,518). Oltre 34 euro in più.

COPPIA CON DUE FIGLI IN UN APPARTAMENTO DI 90 METRI QUADRATI: da 236,99 euro dell’anno scorso (90 x 0,904 + 155,635) a 280,73 nel 2015 (90 x 0,619 + 225,023). Quasi 44 euro in più.

SINGOLO IN APPARTAMENTO DI 50 METRI QUADRATI: nel 2014 sborsava 87,22 euro (50 x 0,707 + 51,87), quest’anno 99,2 (50 x 0,484 + 75,008). 12 euro in più.

FAMIGLIA DI CINQUE PERSONE IN APPARTAMENTO DI 100 METRI QUADRATI: da 282,9 nel 2014 (100 x 0,962 + 186,76) a 335,8 nel 2015 (100 x 0,658 + 270,028). Quasi 54 euro in più.

Gli unici che possono risparmiare dalle nuove tariffe sono coloro che hanno grandi appartamenti, magari vivendoci da soli. Ad esempio un singolo che vive in una casa di 200 metri quadrati, nel 2014 pagava 193,278 euro, mentre nel 2015 se la caverà con 171,808. Circa 22 euro in meno.

Lo squilibrio emerge inoltre dalle proiezioni sul gettito legato alle utenze domestiche: 1,5 milioni circa sui metri quadri, oltre, 3,5 milioni nella parte variabile.

Discorso inverso per le strutture non domestiche, dove la previsione è maggiore nel blocco fisso (3,5 milioni) e minore nel variabile (2,1 milioni).