A CURA DI MICHELE ROSSI

Grottammare, 22.11.2015

Grottammare: Beni, Palandrani, Gibbs, Cameli, Veccia, Filipponi, Morlacco, De Cesare (57’ Travaglini), De Panicis, Valentini, Gregori. All. Vagnoni

Fabriano Cerreto: Spitoni, Savelli, Berrettoni, Scotini, Boinega, Lapi, Aquila (75’ Moretti), Bartoli, Francioni (64’ Piergallini), Iacoponi, Martellucci (85’ Severini). All. Spuri Forotti

Arbitro: Beldomenico di Jesi

Marcatore: 80’ Martellucci (F)

Ammonito: 93’ Filipponi (G)

Spettatori: 100 circa – Calci d’angolo: 6-3 per il Grottammare

Recuperi: 0 minuti nel p.t.; 6 minuti nel s.t.

Per l’undicesima giornata di andata di Eccellenza, dopo ben 36 anni tornano ad incrociarsi i destini di Grottammare e Fabriano: l’ultimo incontro tra le due squadre, infatti, risale al 26 maggio 1979 allorché, per l’ultima partita del campionato diPromozione, i cartai “impacchettarono” i roburini con un sonoro 5-0. Si giocò allo stadio “Orfeo Serafini” di Porto Sant’Elpidio per l’indisponibilità del “Comunale” di Grottammare, ancora alle prese con i danni dello straripamento del fiume Tesino dell’inverno precedente, e l’incontro non aveva un significato particolare dato che in quella stagione non retrocedeva nessuna squadra: infatti la Lega aveva deciso l’allargamento della Promozione a due gironi, per cui chi non aveva velleità di promozione in Serie D (come la Robur) disputò il campionato con molti giovani, sia per contenere i costi, sia per far fare esperienza a quegli elementi che sarebbero poi tornati utili l’anno successivo.

Ma ai tifosi biancocelesti un po’ più avanti con gli anni, il nome Fabriano ricorda un sogno sfumato all’89’: il 20 giugno 1948 (la Robur era al suo terzo campionato FIGC) le due squadre – vincenti dei vari gironi eliminatori della Prima Divisione Marche(il massimo campionato regionale) – si trovarono di fronte allo stadio “Dorico” di Ancona per la finalissima che dava la possibilità di accedere alla costituenda Promozione Interregionale (ossia la quarta serie nazionale). A dirigere l’incontro fu designato nientepocodimenoche Mineo, la giacchetta nera anconetana che in quegli anni arbitrava in Serie B (prima ancora dell’avvento del concittadino Monti e di Jonni da Macerata). Fu una partita tiratissima ed i fabrianesi riuscirono a spuntarla solo ad un minuto dalla fine. Il tempo di rimettere la palla al centro e alla Robur capita l’occasione per pareggiare i conti, ma Spacca, il portiere avversario, fece – come scrisse un cronista di allora – un “miracolo” deviando un tiro sottomisura destinato in rete. Evidentemente non era destino conquistare quella categoria che era l’anticamera del professionismo ed i tanti concittadini che accorsero nel capoluogo dorico tornarono a casa delusi ma rincuorati forse dal fatto che, anche se la Robur avesse vinto, difficilmente la Federazione l’avrebbe accettata nella nuova categoria per mancanza di un impianto sportivo adeguato (allora il campo di gioco era in riva in mare, senza tribune né un’adeguata recinzione).

Come quel primo incontro del 1948, anche oggi il Fabriano Cerreto l’ha spuntata per 1-0 con rete decisiva questa volta a dieci minuti dal termine. All’epoca non c’eravamo, pertanto non possiamo dare un giudizio sull’andamento della partita; oggi, sicuramente, il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Dopo un avvio abbastanza vivace, la partita – disturbata dal forte vento di grecale – si è andata via via addormentando per risvegliarsi di tanto in tanto con qualche sussulto. Dal Fabriano Cerreto, secondo in classifica e con velleità non certo nascoste di salire di categoria, onestamente ci si aspettava qualcosa di più. È infatti “imbottito” di uomini importanti per la categoria, con un passato anche in serie superiori, come Spitoni, Boinega, Bartoli, Francioni, Iacoponi (appena ventenne era con la Samb in Lega Pro 1a Divisione) e con Severini e Piergallini addirittura in panchina. Ma, come poi ha spiegato il mister Nicola Spuri Forotti, l’atteggiamento della sua squadra è sempre stato lo stesso, ossia quello di attendere le mosse dell’avversario per poi cercare di colpire. Evidentemente è una tattica che paga, se è vero che sono al secondo posto in classifica. Anche oggi gli è andata bene: nell’unica disattenzione dei difensori biancocelesti (con una rimessa laterale regalata per un pasticcio tra Palandrani e Cameli), è arrivato all’80’ il gol vittoria con un colpo di testa di Martellucci su cross dalla sinistra del neo entrato Piergallini.

Ma passiamo alla cronaca: il Grottammare è sceso in campo con la voglia di buttarsi subito alle spalle la brutta sconfitta di domenica scorsa in casa dell’ultima in classifica. E l’inizio è stato dei più promettenti: già al primo minuto si sviluppa un batti e ribatti nell’area fabrianese con un tiro di Valentini che diventa di fatto un passaggio per Morlacco appostato ad un paio di metri dalla linea di porta, ma la sua deviazione è fiacca e Spitoni para facile. Passano 4 minuti e Morlacco rende il piacere a Valentini: gli serve una buona palla sul vertice destro dell’area, il fantasista di casa si accentra e prova a piazzare la palla ma il numero uno avversario non si fa sorprendere. Al 6’ c’è la risposta dei cartai: Martellucci si inserisce bene in area sulla destra e tira a botta sicura, Beni in uscita respinge di piede. All’8’ un cross di Berrettoni dalla sinistra pesca in area Francioni, il quale – spalle alla porta – si esibisce in una rovesciata, bella come gesto atletico ma fiacca come conclusione e per Beni è facile parare. Ancora un minuto e Scotini tira un fendente dalla distanza, Beni si deve distendere e parare in due tempi prima dell’arrivo di Francioni. Insomma, ci si aspetta una bella partita con continui capovolgimenti di fronte, invece di colpo si addormenta: l’unico sussulto fino alla fine del primo tempo è al 26’ quando, da un corner battuto da Veccia, Gibbs si ritrova la palla sul piede… sbagliato (il destro): ne viene fuori un tiro “sbucciato” da buona posizione che si spegne sul fondo.

La ripresa comincia con il Fabriano a favore di vento e Iacoponi ci prova subito, al 48’, a tirare dalla distanza sperando di sorprendere Beni, ma l’estremo difensore di casa fa buona guardia e para in due tempi. Al 57’ si fa male De Cesare per un calcio in faccia (probabile rottura del setto nasale) con l’arbitro che – tra la sorpresa di tutti – decreta una punizione a favore del Fabriano Cerreto: al Grottammare viene così a mancare l’uomo d’ordine del centrocampo e gli avversari ne approfittano subito per alzare il baricentro. Al 67’ Bartoli tira una velenosa punizione dalla tre quarti sinistra con un compagno che, al centro dell’area, fa velo e la palla si spegne sul fondo di un niente. Al 75’ è ancora Gibbs ad esibirsi in un disimpegno offensivo, recupera palla sulla linea di fondo, rientra verso il centro ma la sfera ce l’ha ancora sul piede sbagliato e il suo tiro, “ciabattato”, va fuori da buona posizione. All’80’ – quando ormai la partita si sta incanalando sul risultato di parità – arriva il gol della vice capolista descritto all’inizio. Gli uomini di Vagnoni reagiscono subito: all’82’ c’è una bella combinazione tra Valentini, Gregori e Morlacco con il tiro di quest’ultimo che si spegne di poco sul fondo. Il Grottammare insiste, ma la retroguardia dei biancorossoneri fa buona guardia; anzi, in contropiede, gli avversari in due occasioni rischiano di raddoppiare: all’88’ Severini lancia molto bene Piergallini il quale, solo davanti a Beni, nel tentativo di scartarlo si allunga troppo la palla che finisce sul fondo. Ed in pieno recupero, al 94’, lo stesso Beni si avventura in un improbabile dribbling quasi a centrocampo, perde palla per opera di Severini che tira a botta sicura da trenta metri ma Palandrani, nel frattempo arretrato, di testa riesce a deviare.

Finisce qui una partita che di fatto apre una piccola crisi all’interno della squadra del presidente Merli, sancita anche dall’inspiegabile silenzio stampa attuato a fine gara. Ora per gli uomini di Vagnoni ci sono due trasferte – ad Urbania e a Gallo di Petriano – sulla carta sicuramente abbordabili, ma che devono essere prese con impegno e concentrazione per portare a casa quei punti necessari affinché si tenga a dovuta distanza la zona bassa della classifica.

COMMENTI

Roberto VAGNONI (Grottammare)

Il mister del Grottammare non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

Nicola SPURI FOROTTI (Fabriano Cerreto)

La vittoria di oggi è molto importante, venivamo da una sconfitta interna che ci bruciava per come era maturata; sono pertanto contento di aver ripreso il giusto cammino. La nostra costante è quella di controllare la partita e poi cercare di piazzare il colpo vincente. Anche oggi è andata così.

Didascalia della foto:

La Robur che il 20 giugno 1948 affrontò la Miliani Fabriano allo stadio “Dorico” di Ancona nello spareggio che metteva in palio la promozione in Quarta Serie: da sinistra in piedi, Filippo Pirani (dirigente al quale è dedicato l’attuale stadio di Grottammare), Giuseppe Amurri, Mauro Bartolomei, Franco Saguatti, Silvano Rossi, Giambattista Tudini, Ennio Ranco e Luigi Del Bigio; accosciati, Umberto Stipa, la mascotte Attilio Zazzetta, Attilio Manni, Raffaele Giorgetti ed Erasmo Tempera (foto ©Walter Novelli)