SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sano e salvo. Fortunatamente. Giovanni Cimini, conosciuto e apprezzato imprenditore sambenedettese che opera, con la sua Western & Co., nel settore delle energie rinnovabili, si trovava all’hotel Radisson Blu di Bamako, la capitale del Mali, dove venerdì scorso è avvenuto l’attacco jihaidista che ha provocato 21 morti.

Al Corriere.it Cimini ha riferito di essere rimasto “poche ore prima dell’attacco dei terroristi poi per fortuna ho preso un aereo per tornare in Italia. Lì però ho lasciato due miei collaboratori, uno di loro con doppia nazionalità italiana e del Mali. Sono miracolati, sono fuggiti tra gli spari durante il blitz”.

Cimini era al Radisson per una conferenza di giovedì mattina e uno show room il pomeriggio: “Tutto apparentemente sembrava tranquillo. L’albergo era quasi al completo, tanti francesi ma anche norvegesi, belgi, americani, danesi. Quasi tutti lì per lavoro. Non ho visto altri italiani, credo che io e uno dei miei collaboratori con doppia cittadinanza fossimo gli unici” ha detto al Corriere.it secondo il quale gli apparati di sicurezza erano al massimo perché durante la conferenza era presente il ministro degli Esteri del Mali e molti diplomatici: “Nessuno avrebbe potuto sospettare che poco dopo ci sarebbe stato il blitz. Io l’ho saputo appena atterrato all’aeroporto e ho chiamato i miei collaboratori: Maiga Abdouramane Silvestri, doppia cittadinanza italiana e del Mali e Gnama Leon, un tecnico del Togo che è rimasto ferito a una gamba. I loro telefonini squillavano ma non mi rispondevano. Poi finalmente mi hanno detto che erano salvi”.

 Sempre al Corriere.it Maiga Silvestri racconta che “ci sono state esplosioni e i terroristi hanno iniziato a sparare sulla gente”. Maiga Silvestri si è gettato a terra nella hall dell’albergo ed è rimasto ferito ad una gamba, mentre il suo collega, ferito non gravemente, è rimasto più a lungo in infermeria dopo l’intervento dei soldati che hanno posto fine al blitz dei terroristi.