TERRORISMO. Ho riflettuto molto sui tristi attentati di Parigi e anche su quelli precedenti che hanno avuto la stessa matrice. L’idea che mi sono fatto è sicuramente scomoda e magari difficile da comprendere ma non posso trattenerla per me.

Come dopo ogni violenza (quelle dell’Isis sono efferatissime), ognuno dice la sua per condannare i fatti (ovvio) e trovare misure atte ad evitare che simili fatti accadono di nuovo. Impresa che io ritengo difficilissima se non impossibile, anche se è obbligatorio provarci.

Il vantaggio del terrorista è troppo più grande perché prevede la preparazione a tavolino dopo aver analizzato pro e contro. Tutti i controlli del mondo, secondo me, possono rompere qualche loro piano ma non evitare che ne trovino altri: l’arma del kamikaze, poi, non trova controffensive. Come dire a chi è pronto a farsi esplodere: attento che “ti ammazzo” o addirittura “ti arresto”!

È necessario che vadano combattuti e resi innocui. È impossibile trovare giustificazioni a certi atti criminali ma la sola condanna, oltre che ovvia, non serve a nulla senza una benché minima riflessione.

Dico questo perché noi europei, americani, cittadini totalmente diversi e più moderni, non possiamo dimenticare che il mondo occidentale sta correndo sempre di più verso una civiltà basata sulla prevaricazione del proprio simile senza l’uso delle armi ma anche senza scrupolo alcuno, il denaro è oramai al centro del mondo e ogni mezzo per ottenerlo è buono, lecito e non lecito. Un mondo nel quale sono sempre i più deboli, i più ingenui, i più onesti a soccombere, non fisicamente ma moralmente.

Per esempio l’amore fraterno predicato ogni ora da Papa Francesco è spesso deriso e ritenuto fuori moda. Eppur l’amore l’un l’altro è il dono più grande in possesso dell’uomo. La preghiera poi è roba per sciocchi, visionari, chi ci crede é ritenuto persona inutile.

Insomma, il mondo non sta andando a rotoli solo per il terrorismo. Se combattere l’Isis con le armi (e “spianarli” come dice Hollande) è oramai obbligatorio, lo è anche lo sforzo da fare, in parallelo, per cambiare una civiltà (la nostra) che, pur evolvendosi scientificamente, definire giusta è puro eufemismo. I motivi li ho esposti qualche riga fa.

Non so se la notizia corrisponde a verità ma sembrerebbe che la maggior parte dei terroristi provengono da lunghi periodi vissuti nell’Europa buona. Chiedersi il perché è un obbligo. Non per giustificare l’Isis (solo un pazzo potrebbe pensarlo) ma è anche sbagliato nascondersi dietro un dito e ritenerci buoni e giusti confrontandoci con il ‘demonio’.

Ritengo che l’arma migliore sia quella di combattere con forza la violenza ma anche di ‘usarla’ come stimolo per… migliorarci.