SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La strage di Parigi è nei cuori di tutti, e il minuto di silenzio che apre Samb-Folgore è un momento toccante. Non c’è tempo per frenare l’emozione e subito sul prato di gioco, finalmente degno dello stadio dopo tanti anni di spelacchiamenti e zolle, che Pezzotti, sull’esterno, mette in mezzo un pallone velenosissimo. Palla fuori di poco, la curva s’infiamma e le due corsie esterne sono subito di dominio dei rossoblu.

È Pezzotti a sinistra e Palumbo a destra a fungere da collante al 4-2-4 sperimentale di Palladini, con Titone a far coppia con Sorrentino in mezzo. Tentativo di risolvere il problema del centravanti, che sulla carta non ci sarebbe considerando che i rossoblu sono il primo attacco del girone, ma che nei fatti è dovuto alle cattive prestazioni di Bonvissuto (nonostante i 4 gol) e al fatto che Sorrentino, invece, pare soffrire il ruolo di prima punta. Tentativo che nel primo tempo conduce i rossoblu ad alcune sfuriate di calcio-spettacolo, a colpire due legni, a sprecare almeno altre 6 palle gol, ma anche a rischiare l’assurdo ko (palo colpito dagli ospiti con Pegorin decisivo per questione di millimetri).

La formazione di Luigi Zaini, per contro, è imbottita di under (ben 6) ma già al primo calcio d’angolo si vede che la squadra ospite non ci sta a passare per vittima sacrificale: ben tre giocatori si mettono sulla linea del centrocampo pronti al contropiede.

La Samb in realtà sembra esprimersi come mai quest’anno: soprattutto in avvio Pezzotti e Palumbo (specie quest’ultimo) vanno sistematicamente sul fondo, Sorrentino ha la possibilità di partire qualche metro dietro e approfittare della sua velocità e intelligenza negli inserimenti, Titone è un jolly offensivo raro in questa categoria. Le occasioni fioccano: Palumbo scatenato salta due uomini, palla in mezzo per Titone, traversa sul colpo di testa, raccoglie Sorrentino, spara a lato. Sempre il giovane numero 9 va ripetutamente al tiro, con poca fortuna.

Per venti minuti la Samb è fin troppo bella, ricorda quella ammirata un anno fa nel primo tempo col Campobasso, schierata dall’allora tecnico Mosconi sempre con il 4-2-4. I rossoblu sembrano un po’ riprendere fiato ma non appena ripartono, ecco un’altra occasione sfortunata, sempre per Sorrentino, il cui colpo di testa si schianta ancora sul palo. La Folgore sembra prendere le contromisure nella seconda parte del primo tempo, quando Palumbo non riesce più a bucare sulla corsia destra, mentre Titone e Sorrentino per diversi minuti non sfondano per le vie centrali con la consuetudine iniziale. Ma è proprio Titone, poi, ad avere una accelerazione delle sue, ma la sua conclusione di sinistro esce di pochissimo.

Ed è sempre il numero sette, dopo un avvio un po’ rallentato – come spesso gli avviene – a scaldarsi con il passare dei minuti, e dopo un’altra sua sgommata che semina avversari, è Fuschi a togliere il pallone dalla linea di porta. Un minuto prima però Raparo aveva sfiorato la rete della beffa, colpendo il palo interno con una conclusione dal limite sulla quale Pegorin era arrivato ad una impercettibile ma decisiva deviazione.

La ripresa si apre con lo stesso schema con il quale si era concluso il primo tempo. Samb sempre a dominare il possesso palla ma con meno foga rispetto ad avvio gara, nonostante le prime due occasioni siano sempre dei rossoblu, con Titone ancora sfortunato e Sorrentino impreciso.

Ma non appena sembra che lo slancio dei padroni di casa stia finendo, è probabile che anche gli ospiti inizino a mollare fisicamente, e così Titone inizia di nuovo a sgroppare e a creare tanti problemi alla retroguardia veregrense, ed è Palumbo a sfiorare il gol. C’è anche un possibile rigore per un fallo di mano di Arcolai in area, non rilevato però dall’arbitro.

Al 20’ del secondo tempo è la curva e un po’ tutto lo stadio che cerca di scuotere la Samb, e quasi in contemporanea arriva il gol di Sorrentino. Palumbo sulla destra scarica l’ennesimo traversone, la traiettoria è lunga per tutti ma non per Sorrentino, che sotto porta insacca agevolmente di testa. E dire che il numero 9 sembrava a corto di fiato dopo il tanto trottare del primo tempo. Il gol fa mutare atteggiamento tattico alla squadra, che dal 4-2-4 passa al 4-4-1-1, lasciando Titone dietro Sorrentino. Il gol sembra demolire la convinzione degli ospiti di farcela e scioglie le tossine accumulate dai rossoblu. Ed infatti ancora Titone, quasi dalla stessa posizione di Sorrentino, a segnare sempre di rete. Il resto è spettacolo della tifoseria, accompagnata dai tifosi del Bayern Monaco.

Non si chiede la Champions League monegasca, ma certamente abbandonare l’inferno dei Dilettanti, quello sì.