SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una delibera contenente l’atto di indirizzo con cui si autorizza il dirigente a chiedere ai privati interessati di presentare i progetti. Si tratta del documento sui Poru che sta facendo nuovamente discutere la maggioranza, dopo settimane di roventi polemiche.

Nel corso della riunione di giunta di giovedì sera gli assessori Sestri e Spadoni hanno chiesto tempo per valutare i carteggi, differenti da quelli proposti in passato.

L’amministrazione è in fermento per quello che viene considerato un caos procedurale. Si fa riferimento alla delibera di Consiglio 106 del 2013 sui piani di riqualificazione urbana, che recita: “Si ritiene indispensabile affidare all’organo esecutivo di governo della città e cioè la giunta municipale, la possibilità di provvedere ad eventuali modifiche ed integrazioni tecniche che si rendessero necessarie al miglior svolgimento del procedimento in oggetto, fermi restandone i principi, gli obiettivi e i caratteri fondamentali forniti dalla presente Deliberazione”. Ed ancora, si dà mandato “alla giunta comunale di provvedere ad eventuali modifiche ed integrazioni tecniche che si rendessero necessarie al miglior svolgimento del procedimento in oggetto”.

Il gruppo di Sel si è già incontrato, mentre i Socialisti lo faranno venerdì. Per entrambi il testo è pieno di contraddizioni, dato che si ritiene prima “indispensabile” il ruolo della giunta e successivamente si parla di “possibilità di provvedere ad eventuali modifiche”. Senza dimenticare che nei giorni scorsi era stato lo stesso assessore all’Urbanistica Paolo Canducci a definire “non necessario” l’approdo in giunta.

Sinistra Ecologia e Libertà non stravolgerà ad ogni modo il suo atteggiamento: “Lunedì per noi il merito non cambierà – avvisa Giorgio Mancini – non si può pensare con tecnicismi e forzature di sciogliere un nodo che è politico. Invito Gaspari, Canducci e le forze politiche a trovare una sede di incontro in cui discutere approfonditamente di tutte le proposte per vedere se esiste la possibilità di arrivare ad una sintesi. Se ci sarà bene, altrimenti andremo incontro alle normali conseguenze politiche”.

I vendoliani sono preoccupati soprattutto dal riscontro mediatico che avrebbe un voto favorevole. Perché se è vero che si tratterebbe di una mera ratifica (a detta loro inutile), è altrettanto innegabile il rischio di un autogol politico nei confronti dei commercianti di Porto d’Ascoli.