
GROTTAMMARE – Riceviamo e pubblichiamo dal sindaco di Grottammare Enrico Piergallini.
La Fiera di San Martino 2015 è stata di grande successo. Sono piovuti giudizi positivi dagli ambulanti e dai commercianti locali; non si è verificato nessun incidente e nessun problema relativo alla viabilità; migliaia di persone hanno riempito le strade di Grottammare vivendo la ricchezza della fiera e affollando anche gli spazi dedicati alle associazioni, il chiosco della Pace, i punti gastronomici sparsi nel percorso.
Il piano di sicurezza predisposto per la fiera ha funzionato: bancarelle sempre più ordinate, riduzione drastica di borseggi e di commercio abusivo, nessun fatto violento. Il ringraziamento va a tutte le persone messe in campo che hanno lavorato senza sosta durante la fiera per garantire l’ordine pubblico.
Arriviamo allora al punto controverso ovvero lo spazio concesso a 8 cantine vinicole all’interno del giardino comunale: 8 espositori su un totale di 425 bancarelle. Questo spazio degustazione esiste dal 1999, nei primi anni all’interno di alcuni locali, da più di un decennio organizzato all’esterno. L’impostazione dell’area non è mai cambiata in questo lungo lasso di tempo; ciò che è aumentato è l’afflusso di numerosi ragazzi, che negli anni hanno scelto di darsi appuntamento alla fiera per festeggiare.
Quest’anno, il forte controllo esercitato dalle forze dell’ordine e dalla vigilanza privata nell’area di degustazione dei vini ha sicuramente migliorato la situazione rispetto al 2014: gli unici due casi di eccesso sono stati fortunatamente senza conseguenze. Nulla di paragonabile a ciò che accade in altri eventi del territorio piceno o intorno ai locali della riviera ogni notte del fine settimana.
La verità è che, dopo questa edizione, pur non essendo accaduto nulla di eclatante, mantenere quest’area degustazione sarà difficile per alcune ragioni. In primo luogo, si potranno predisporre tutti i controlli e i divieti possibili, ma rimarrà sempre il caso isolato, l’imponderabile. Di questo l’Amministrazione non può portare la croce.
Inoltre, abbiamo toccato con mano quanto sia stata ingenerosa la campagna di discredito della fiera innescata da poche persone senza che ce ne fosse una reale motivazione. Il nostro compito è ora difendere la fiera anche da questi attacchi pretestuosi, non lasciando assolutamente spunti a chi vuole speculare moralisticamente o politicamente sull’evento, tra l’altro senza proposte chiare e realizzabili.
Si potrà anche chiudere l’area di degustazione dei vini nella Fiera, ma tutti devono sapere, senza ipocrisia, che il problema si sposterà semplicemente in altri luoghi, in altre città, in altri eventi. La Fiera di San Martino non può diventare il capro espiatorio per un fenomeno sociale che supera i confini locali e nazionali. La percentuale di abuso di alcool nei giovani e nei giovanissimi è in rapida crescita. Appare ovvio, pertanto, che sbaglia in buona o in malafede chi cerca risposte a questo fenomeno nel nostro evento o che, peggio, pensa che dalla Fiera di San Martino possa uscire la soluzione ad un problema globale.
Infine, un suggerimento. Non demonizziamo una intera generazione. La maggior parte dei ragazzi che abbiamo visto alla Fiera ha ben interpretato lo spirito della festa, ha trascorso ore in compagnia, qualcuno ha avuto anche lo scrupolo di rassicurare gli amministratori e ha spontaneamente collaborato affinché il clima rimanesse sereno.
Non facciamo, come sempre accade, che per l’irresponsabilità di pochi sia la maggioranza a pagare.
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basta arrivare nella vicina San Benedetto un sabato sera verso mezzanotte nella zona centrale per rendersi conto della situazione in cui versano i giovani;altro che San Martino!Non si può privare a delle aziende che producono nella nostra zona degli ottimi vini a non venderli per 2, dico 2, casi isolati di ubriachezza!Ma per favore!
Questo davvero vuol dire prendere il popolino dei suoi sudditi per completi cerebrolesi e vendere fumo e dare lucciole per lanterne…..sembra che in tutta la fiera solo due un di…..vino adamo e una avvinazzata eva erano brilli e hanno creato dissesti e scompensi…….il popolo specie quello che si sente davvero libero non è affatto stupido…..
In effetti si trattava di due casi isolati moltiplicati almeno per 100, e per due giorni di fiera. Se si arriva al coma etilico in due, non vuol dire che altre centinaia di persone non si siano sbronzate senza arrivare a chiamare il 118; da ragazzino andavo alla fiera di S. Martino (sono di Grottammare) e per quanto ricordo esattamente, gli ubriaconi frequentavano le cosiddette cantine, però quelli fortemente sbronzi, si potevano contare sulle dita di un paio di mani e non di piu’. Oggi purtroppo tutto è business, e le amministrazioni – non soltanto a Grottammare – non dicono… Leggi il resto »
Leggo: “La percentuale di abuso di alcool nei giovani e nei giovanissimi è in rapida crescita. Appare ovvio, pertanto, che sbaglia in buona o in malafede chi cerca risposte a questo fenomeno nel nostro evento o che, peggio, pensa che dalla Fiera di San Martino possa uscire la soluzione ad un problema globale.” Mah, definire un enorme problema globale dei ragazzetti che si ubriacano significa fare come gli struzzi, nascondere la testa nella sabbia. Che ci vuole a controllare, circoscrivere, governare questo fenomeno da strapazzo adottando semplici misure di presidio del territorio e di sanzione vera ed effettiva di questi… Leggi il resto »