
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Strano, ma vero. All’elenco dei contrari alla realizzazione di una struttura commerciale in Via Mare si aggiungono anche i negozianti di Via Montebello.
La categoria esprimerà il dissenso al progetto contenuto nei Poru nel corso della conferenza stampa indetta per mercoledì mattina.
I commercianti sono solidali con i colleghi di Porto d’Ascoli – che nel frattempo hanno avviato una petizione per impedire che l’intervento vada in porto – ma pure preoccupati per il possibile contraccolpo che una grande struttura nella zona sud della città può causare alle attività del centro. Senza dimenticare l’altro megastore che potrebbe sorgere lungo Viale dello Sport presso l’area occupata in estate dal luna park.
Sul fronte politico, i Socialisti proseguono la loro opposizione serrata affiancati da una corposa fetta del Pd. Martedì sera il gruppo consiliare dei democratici si incontrerà per dibattere sull’argomento. Per l’occasione è stata rinviata la tradizionale riunione di maggioranza.
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Il sindaco ha detto che tirerà dritto, che proteste e petizioni non gli faranno cambiare idea!
E lui andrà dritto! Potrebbe farsi molto,molto male insieme a tutti gli yes man del consiglio! Però, se ha la forza, che lo facesse prima delle elezioni!
il sindaco è politicamente finito, così tutti i membri della sua giunta.
Per questo ora può fare qualcosa di giusto. Non deve più rendere conto al suo elettorato, se questo si pone in modo bislacco.
La prossima primavera ci saranno le elezioni comunali, i cittadini voteranno anche i progetti….
Con il megaprogetto del residence di colonnella e l’ennesimo iperstore,
appare ovvio che dietro si configurano gli interessi delle multinazionali
dei soliti ricconi, non solo italiani ma anche stranieri.
Dunque appare poco probabile che le proteste dei piccoli commercianti,
possino causare anche un minimo rallentamento dei proggetti.
Magari bisognerebbe applicare la definizione del Giubileo Ebraico
per riequilibrare le nostre societa, altrimenti non ci sara piu trippa per gatti.
si spieghi
I latifondisti del denaro non sono migliori dei latifondisti agrari dell’ america latina.
I piccoli commercianti, proprietari del loro lavoro o negozio,
saranno costretti a diventare dipendenti del grande ipermerkato ?
allora mi pare di capire che si parla di privatizzazioni solo quando
fa’ comodo ai soliti noti.
Ma quando a rimetterci sono i piccoli allora si chiama liberismo.
Evidentemente qualcosa non funziona.
Va’ detto pero’ che queste strutture commerciali portano lavoro, che poi lo tolgano alla Coop non importa, anche io sono contrario, troppi centri commerciali in una piccola citta’, senza dimenticare quelli vicino del Teramano, pero’ signori, se porta lavoro a voi, ai vostri figli che fate?, domanda.
I confronti e le valutazioni se li fanno nelle segrete stanze …dei. Gruppi consiliari, della giunta, delle segreterie dei partiti della maggioranza (sarebbe meglio definirla peggioranza ).
Hanno dimenticato il concetto di democrazia e si trincerano dietro pareri di un apparato comunale che è’ agli ordini del “principe”.
Venite in piazza e ne parleremo diffusamente….
Visto che è’ sempre il PD ad avere queste alzate di ingegno in fin di legislatura ,vadano a chiedere i voti in qualche altro comune….
Signor Frank,
Se lei avesse la possibilità’ di analizzare i riflessi sociali ed occupazionali prodotti dalle attività commerciali organizzate esaminando studi di settore specifico ,lei sarebbe posto a conoscenza che per ogni posto creato da queste ultime se ne perdono regolarmente 4 quattro al di fuori di esse . Chiaro?
Appare chiaro che questi grandi “opulenze” contribuiscono definitivamente al fallimento dei piccoli commercianti e alla chiusura di molti negozi storici. e la tendenza non accenna a diminuire, anzi direi che habbiamo abbondantemente soprassato il punto di saturazione ecosostenibile, con la cementificazione selvaggia di migliaia di ettari di verde pubblico. Ma esiste una differenza enorme frà gli ipermercati e le piccole rivendite : Nel grande commercio il cliente viene considerato meno di una bestia che deve seguire il percorso preassegnato dalla direzione e attraversare solo le barriere elettroniche autorizzate. E in questi contesti il vigilantes a mano armata diventa il simbolo… Leggi il resto »
Effettivamente la vigilanza armata nell’ interno degli iper,
(al difuori delle operazioni di cassa centrale)
è sicuramente inopportuna e fastidiosa.
Magari sarà che hanno visto troppi telefilm ammericani,
ma si sono scordati che in italia non esiste il secondo emendamento.
E in ogni caso sono perfettamente inutili al confronto con terronisti armati di kalasnikov.
Io credo che la gente di Porto d’Ascoli viva in una bolla.
In quella zona, così ben servita, non ha senso tenere aree rurali che si allagano ogni pioggia.
Quattro negozianti che pensano di perdere qualche cliente, tengono in scacco lo sviluppo di quella zona.
Trattati tra l’altro di miopia.
Dove passano le persone che vanno al centro commerciale? Davanti i loro negozi…
Spero che Gaspari almeno stavolta faccia la cosa giusta.
Beh si, direi che abbiamo bisogno di cementificare, creare altri centri commerciali ed appartamenti, d’altronde nessuno sa dove poter fare spesa e soprattutto non c’è’ un appartamento libero in tutta la città………..
su questo sono d’accordo. La metà degli appartamenti sono sfitti, ma per un semplice motivo. I giovani si spostano nei centri vicini.
Chieda ai nostri costruttori perchè… o meglio lo chieda alle banche che li tengono in pugno perchè non possono permettersi di abbassare il prezzo di vendita senza far crollare la garanzie.
Il cancro della cementificazione selvaggia distruggera quelle poche aree
verdi che rappresentano l’ossigeno indispensabile al nostro ecosistema.
Capisco che nei grandi centri commerciali ce se magna in tutti i sensi.
ma perfortuna, per ora, non possono integrare le farmacie.
quindi secondo lei quello spazio dovrebbe rimanere così per sempre? E’ una striscia di terra in mezzo ad un centro abitato.
Il centro commerciale non coprirebbe tutta l’area, ma solo una parte e permetterebbe di sistemare anche il resto a verde attrezzato
Caro DonQuixote, quelle che chiama “aree rurali che si allagano ad ogni pioggia” aiutano ad evitare che ad allagarsi siano i nostri garage e case. Se la città fosse una lastra di asfalto, come lei auspica, dovremmo munirci tutti di gommoni. Se l’elettorato medio vuole ancora centri commerciali al posto di “aree rurali che si allagano ad ogni pioggia” in bocca al lupo all’Italia!
lasciare terreno incolto non significa risolvere il problema allagamenti. Mancano le infrastrutture e sperare di risolvere il problema con l’allagamento di quelle terre, mi sembra davvero un palliativo.
La zona in questione è stata coltivata fino a 2 anni fa se non ricordo male e in questi ultimi 2 anni è stata tenuta con decoro, al contrario dell’area davanti all’ex camping.
Chiedo scusa per la mia scarsa informazione, ma quanto sarebbe eventualmente grande questo megastore ? Non penso che si tratti di un centro commerciale tipo Ipercoop ma semmai tipo La Fontana. E considerando il numero di residenti in quella zona a mio avviso sarebbe ampiamente giustificato. Diverso il discorso della cementificazione, ma qui andiamo verso un discorso diverso più improntato all’urbanizzazione ed alla realizzazione di costruzioni “belle” e che possano addirittura valorizzare una zona ed un quartiere. Gli architetti (quelli bravi) esistono per questo. Realizzare strutture al servizio della città in maniera poco invasiva e polivalente è una cosa possibile… Leggi il resto »
e quali sarebbero le differenze fra la fontana e l’ipercoop ?
Siamo nel 2015, avrei potuto capire una protesta del genere nel 1990, ma nell’era di internet e dell’ecommerce mi sembra anacronista una battaglia del genere. La prossima battaglia sarà contro Amazon o Ebay?
Conosce il Servizio Amzon prime now? A Milano consegnano in 2 ore dall’ordine!
conosce il progetto di Amazon della consegna in 24 ore con i drone già presente in molte città americane? Per non parlare del servizio di e-grocery con consegna a domicilio che fa Esselunga nelle zone coperte dal loro servizio. Signori il mondo sta cambiando, svegliatevi!
Tutto vero Alessandro, ma a Pda già c’è PortoGrande, La fontana, C.c. Ragnola, davvero serve un altro centro commerciale ? da costruire poi in una delle poche zone rimaste verdi a due passi dal lungomare, con annesse palazzine tanto perchè di case sfitte ce ne sono già poche.
Io dico che il punto è un’altro, che un piccolo negoziante non si deve porre il problema di competere con il centro commerciale perchè non ci potrà mai riuscire. Deve lavorare sulle nicchie di mercato, su una specializzazione, se si rimane generalisti, anche se non aprirà il centro commerciale, ci penserà internet a spianare tutti!
Senza internet per protocollare un documento al comune andavo in ufficio e presentavo la domanda = 1 ora di tempo perso. Con internet invece devo richiedere la PEC-PAC con meta’ password prima e meta’ password per posta, poi devo fare la richiesta dell’ iscrizione al comune poi devo comporre la lettera, inizializzare la stampante cambiare il toner = 3 giorni di tempo perso. Questo al netto del blocco del server centrale, che magari si blocca per 8 ore e manda in tilt l’intera struttura azziendale, bloccando tutti gli uffici peggio di uno sciopero degli anni 80 ! Di bene in… Leggi il resto »
Scusi non comprendo francamente (di certo è un mio limite) come mai lei usa due pesi e due misure per confermare la sua tesi. Al di là che è innegabile l’utilità dei servizi informatici (pensi alle code che si facevano prima per pagare l’IMU e quanto sia facile oggi con l’home banking), ma poi lei riporta la situazione 1 in cui protocolla un documento al comune ipotizzando la sola variabile “fila” con la situazione 2 (da casa) in cui si blocca computer, manca il toner, arriva un terremoto. Faccio notare che se anche porta il documento fisicamente in comune avrà… Leggi il resto »
l’home bakking ha fatto la felicità di lheman brothers ?
pò esse eh.
Che c’entra?
Veramente il Prime Now consegna anche in un’ora ad € 6,99. Ma cosa c’entra con SBT ? Provi a chiedere ad Amazon se sono intenzionati a fornire un servizio del genere in una città con meno di 1 milione di abitanti.
L’esselunga consegna a domicilio in qualunque paese della Brianza con il servizio di e-grocery. Ripeto siamo nel 2015, mandiamo rover su Marte, il mondo pullula di Start-up nel settore food che consegnano alimenti freschi a 24 ore dall’ordine, non riconoscere questi cambiamenti è solo miopia!
Quindi secondo lei dobbiamo rimanere all’età della pietra? Suvvia, se vai in centro stanno tutti con lo smartphone, il comune si vanta tanto del servizio Wi-fi e lei se ne esce con questa retorica bucolica? Mi permetta di dire che le dimensioni della città non c’entrano un bel niente…
La piccola distribuzione è legata alla vendita al dettaglio
sparsa sul territorio e al rapporto diretto con il cliente.
Se invece iniziamo a ragionare applicando solo
parametri di logica ottusa, finiremo per diventare
i clienti perfetti del sig. Madhoff
contento lei…
Si, infatti si vede che rapporto con i clienti che hanno i negozianti di San Benedetto. Se vogliono sopravvivere i piccoli negozianti devono lavorare sulle nicchie di mercato, altrimenti non sono competitivi. E si vede dal fatto che per vendere devono aspettare i saldi…
questa visione necessita una lungimiranza e un potere di spesa che non qui esiste. Qua bisogna costruire per avere le risorse per creare il verde
Penso di avere qualche anno più di te e ti posso assicurare che anche io da anni compro quasi tutto on line (a parte l’alimentare ma solo perché non c’è un servizio del genere). Ma non possiamo per questo negare a chi ha mille remore psicologiche di acquistare nelle modalità che meglio ritiene opportuno. Il commercio on line non è solo alternativo al negozio fisico. La Esselunga ha dei negozi fisici, Amazon a New York ha aperto anche un negozio fisico e tutta l’evoluzione del commercio on line è parallela alla nascita di negozi fisici che alla modalità di vendita… Leggi il resto »
Non è semplice esprimere un commento, poiché se si da ragione ai negozianti che protestano, per le stesse motivazioni, si deve dare ragione anche alla controparte: il risvolto occupazionale ed economico anche in questo caso è considerevole: due plessi del genere possono portare nuova occupazione, sia nella fase della costruzione e sia nella fase delle attività da implementare e condurre. Altro aspetto da considerare sono i riflessi economici ed occupazionali delle piccole attività commerciali di cui sopra, ma anche degli altri centri commerciali , includendo anche quegli esercizi che sono affiliati alla medesima azienda che si dice partecipe all’operazione. Rimango… Leggi il resto »
Sembra che la parola d’ordine italica degli ultimi 20 anni è :
Sotto la videosorveglianza … Aboffatevi di alimentari abboffatevi.