SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Con piacere pubblichiamo una nota di alcuni degli organizzatori dell’esperienza di Radio 102.

Nel tardo pomeriggio del 1° novembre 1975 iniziarono a San Benedetto del Tronto le trasmissioni di Radio 102, la terza radio libera a nascere in Italia, dopo quelle di Milano e Parma. Per una singolare coincidenza, quella stessa notte, finiva l’avventura umana di un grande intellettuale, Pier Paolo Pasolini.

Sono passati quarant’anni ormai e molte cose sono cambiate. Quel pugno di ragazzi che s’imbarcarono in una avventura tanto breve quanto entusiasmante, accompagnati nel loro viaggio dalla meglio gioventù della San Benedetto di allora, non sapevano che avrebbero rappresentato un grande momento di aggregazione culturale, musicale, sociale e politica della nostra città, con le sue luci e le sue ombre, ma anche con l’orgoglio di affrontare la vita a viso aperto.

La forza dirompente e innovativa di Radio 102, a fronte di difficoltà di ogni tipo, deflagrò in città coinvolgendo l’intera popolazione, qualunque fosse il suo orientamento politico e il suo background socio-culturale. Musica e programmi culturali di altissimo livello, dibattiti politici senza filtri, un’informazione libera che più libera non poteva essere, lo spazio dato a femministe, autonomi, cristiani per il socialismo e a quanti avessero qualcosa da dire, la pubblicità ridotta al minimo (all’inizio, neanche quel minimo), le prime avventurose radiocronache di una Samb che allora veleggiava in serie B, fecero di Radio 102 un laboratorio creativo e comunicativo quale non si sarebbe più ricreato in città e in Italia negli anni a venire.

L’esperienza finì nel 1979 in non casuale coincidenza con la degenerazione delle istanze libertarie dei movimenti politici extraparlamentari, il ritorno al privato e la diffusione della droga in riviera. Se i primi anni Ottanta vengono raccontati in questi sviluppi da Silvia Ballestra ne I giorni della Rotonda (2009), è  in Radio 102, l’immaginazione al potere di Gianfranco Galiè (2010) che si può leggere la narrazione  dei quattro anni che li hanno preceduti attraverso le vicende, a volte drammatiche a volte esilaranti, di un gruppo di ragazzi che s’illusero di cambiare il mondo al suono della musica rock.