SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo la doppia seduta di allenamento di mercoledì, la Sambenedettese torna in campo questo pomeriggio e lo fa dopo una settimana vissuta piuttosto al limite: su e giù per l’altalena delle emozioni, con la pessima prestazione col Matelica alla quale sono seguiti un confronto società-tifosi e soprattutto la cacciata di due pezzi importanti dell’organigramma rossoblu come il Ds Fabrizio Alunni e il tecnico Beoni prontamente rimpiazzato dal figliol prodigo Palladini.

Già durante la presentazione di martedì pomeriggio il neo-allenatore, pur senza fornire garanzie in proposito aveva detto di preferire in linea di massima un modulo diverso rispetto a quello adottato dal suo predecessore nelle ultime gare (il 4-2-3-1), tornando  al 4-3-3, indicato dallo stesso Palladini come il modulo preferito “in virtù delle catene difensive e offensive che consente di creare a livello tattico”. Lo stesso d’altronde adoperato nei due anni alla guida della Samb.

Nella seduta pomeridiana di giovedì poi se ne è avuta la conferma e la partitella in famiglia ha dato una serie di indicazioni, che seppur non definitive possono dare un’idea e costituire una base per costruire l’ipotetico undici che domenica pomeriggio andrà a battagliare ad Isernia.

Ebbene se vogliamo considerare attendibile lo schieramento iniziale, quello che vedeva più titolari in campo per intenderci, allora si va verso un 4-3-3 con Salvatori e Conson confermati alla guida del pacchetto difensivo dietro a una cortina di tre giocatori a rimpolpare il centrocampo ovvero Sabatino, Barone e la novità Perna (un under classe 1995 fino ad ora pochissimo impiegato) mentre davanti le sorti offensive sembrerebbero affidate al trio Palumbo, Bonvissuto e l’immancabile Mario Titone col capitano Pezzotti a questo punto che sembrerebbe tagliato fuori dai titolari assieme a Trofo.

Lo stesso Titone ha poi incontrato i giornalisti a seguito della seduta pomeridiana dicendosi “dispiaciuto per come sono andate le cose con Loris Beoni” ma al contempo sentendosi “fiducioso per l’avvento di Palladini”, che lo stesso Titone conosce essendo i due stati compagni di squadra nella malaugurata stagione 2008-2009, proprio alla Samb.

Per Titone il nuovo tecnico “è quello che ci voleva per far capire ai giovani della rosa-che magari hanno sofferto fino ad ora un pubblico così caldo e numeroso – quali sono le aspettative della piazza e il modo migliore per gestire la pressione”, mentre per quanto riguarda le indicazioni tattiche che è riuscito a intravedere in questi primi giorni della nuova gestione, il numero sette rossoblu ci dice che le indicazioni sono soprattutto rivolte a “un gioco palla a terra e a una maggiore compattezza e unione tattica fra i reparti”, che probabilmente era la prima chiave da esaminare data l’evidente anomalia costituita dai nove gol incassati dalla Samb nelle due ultime uscite fra le mura amiche.