SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Siamo soltanto all’ottava gara di campionato appena conclusa e alla Samb è successo di tutto. Addirittura l’incredibile con metamorfosi da record. Stranissime ma tutte apparentemente motivate. Partirei dalla più piccola: capita raramente che un calciatore viene messo due volte in panchina dopo una doppietta. È successo a Bonvissuto. La mia non è una difesa del calciatore ma una semplice citazione statistica.

La seconda riguarda le quattro partite in casa, le prime due all’insegna del non gioco con rarissime occasioni da gol, la terza e la quarta con ben 14 gol e almeno 20 azioni molto pericolose. Con una stranezza in più, tante occasioni e mai i portieri sono stati protagonisti, quasi tutti i palloni indirizzati nello specchio della porta sono finiti dentro. Gli altri o fuori o rimpallati.

Molto più lineare, invece e sin dall’inizio, il cammino nei campi esterni. Partita stravinta a Fermo poi regalato il pareggio agli avversari con ingenuità che hanno determinato il 3 a 3. Da quel momento tutte vittorie meritatissime con 9 gol segnati e 2 subiti. In totale ben 24 reti nelle ultime quattro gare, per la Samb 13 segnati e 11 subiti. La media di 6 a partita, un record assoluto fino a prova contraria.

Dall’analisi di questi numeri (significano sempre qualcosa) deve ripartire Ottavio Palladini. Ho visto finora tutte le otto gare e provo a dire la mia… da “incompetente”.

Perché Loris Beoni fenomeno fuori casa (10 punti su 12), criticabilissimo giustamente in casa?

Tutte le squadre, seppur inferiori all’avversario, quando giocano in casa loro, non possono mettersi in semplice attesa e rinunciare totalmente ad attaccare. La stessa Samb, fuori casa, non ha l’obbligo in partenza di vincere a tutti i costi per cui i giocatori e il tecnico sono più tranquilli e la difesa più raccolta. Durante la gara viene fuori la tecnica e i nostri rossoblu, che ne hanno in abbondanza dalla cintola in su, hanno sempre la meglio. Appena vanno in vantaggio, per Titone, Pezzotti, Palumbo, Barone e Sabatino diventa un gioco da ragazzi andare in gol o perlomeno creare limpide azioni da gol. Soltanto a Fermo fu recuperata per l’uomo in meno e la Fermana quasi stava per vincere la gara quando la Samb (sul 3 a 3) fu costretta a sbilanciarsi per ritornare in vantaggio.

Sembra un’analisi naturale valida per tutte le squadre ma non è così.

Perché la Samb ha una difesa lenta e senza un uomo guida in grado di rendere meno ‘pesante’ l’inesperienza degli under laterali difensivi. Viene naturale e di conseguenza che, quando (in casa) la formazione rossoblu deve cercare subito il gol, gli spazi per gli avversari aumentano e le pecche difensive (che furono evidenti anche in Samb-Avezzano 2-1 e Samb-Castelfidardo 1-0) vengono alla luce in grande evidenza, Monticelli e Matelica ne hanno approfittato alla grande. Beoni non è riuscito a porvi rimedio ma, forse, una cosa giusta la disse: il campo del Riviera delle palme è immenso. Non pensando però che quelle parole sono state un aggravante per lui, non avendone tenuto conto e posto i giusti rimedi.

Tutte cose che Ottavio Palladini avrà sicuramente già capito ma ricordarlo non fa male. Mai la Samb (l’Eccellenza non conta) ha avuto un inizio in trasferta così imperioso e vincente con merito. A Isernia (il presidente ci sarà) bisogna tenerne conto e non cambiare nulla perché nei campi esterni i meriti di Beoni sono stati innegabili, in casa il contrario.

Le cose che ho detto sopra, io e tanti altri le abbiamo capite con estrema chiarezza dopo le debacle con Monticelli e Matelica, lui (Beoni) avrebbe dovuto capirle prima che avvenissero, sennò perché gli allenatori dovrebbero essere pagati.

Alla luce del mio pensiero mi vengono i brividi quando leggo su alcune locandine che Palladini avrebbe chiesto il ritorno di Carteri e Napolano. Due che hanno fatto molto bene nella Samb ma, adesso, di Napolano specialmente, la Samb non ne ha bisogno. Servirebbe, se fosse under ma non lo è. Magari Carteri sì ma come ricambio per più motivi, questo il primo: se a Sabatino non gli si fa prendere fiato, prima o poi scoppia.

Servono invece come il pane, un difensore centrale esperto (magari con un passato in serie superiori) in grado di guidare l’intero reparto (anche gli under migliorerebbero) e un centrocampista da affiancare e alternare con Barone e Sabatino (o Carteri) con un tasso tecnico più elevato. Franco Fedeli, che se ne intende, lo ha già individuato in Ridolfi della Vis Pesaro che arriverà alla Samb se il ragazzo uscirà indenne dal processo sul calcio scommesse.

Aggiungerei anche un portiere esperto per la panchina da ‘usare’ in caso di bisogno e per fare da balia agli under. Pare però che io sia l’unico o quasi a pensarla così. Quindi mi arrendo.