SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Mezzo Pd vuole bloccare i Poru, l’altra metà vuole andare avanti, anche se con una tabella di marcia allungata rispetto alle previsioni.

“Siamo ancora in una fase interlocutoria – dichiara il capogruppo Claudio Benigni – le proposte progettuali sono dei progetti di massima e poco più”.

L’esponente dei democrat ricorda che l’iter procedurale prevede che una volta votato l’atto di indirizzo dalla giunta completo delle prescrizioni, gli Uffici invitino i proponenti a presentare il progetto vero e proprio entro i successivi 30 giorni. Nel caso rispondano e nel caso si siano adeguati ai paletti posti dal Comune, gli Uffici potranno iniziare ad effettuare tutte le valutazioni previste dalla legge.

Si ipotizza che entro dicembre si possa approdare in Consiglio per il primo passaggio, con la seconda lettura che avverrebbe entro marzo, in piena campagna elettorale.

“Il Partito Democratico – prosegue Benigni – è coerente con il percorso fatto fino ad oggi e non potrebbe essere diversamente. Si, ci sono state negli ultimi giorni delle fughe in avanti che hanno generato confusione e panico ma sono solo schermaglie da vigilia elettorale perché l’iter procedurale sará evidentemente piú lungo di quanto si possa immaginare. E ci sarà tutto il tempo per esaminare i progetti insieme ai cittadini, di approvarli o meno ma non si può bocciare un progetto ancor prima che venga analizzato, per l’antipatia del preponente o peggio ancora per il timore di essere giudicati. Nessuno di noi vuole rinnegare la scelta urbanistica fatta a suo tempo o ha qualcosa di cui vergognarsi. Lo strumento Urbanistico dei Poru adottato da questa amministrazione circa quattro anni fa è un ottimo strumento perché a differenza del Piano Regolatore e di altri strumenti visti negli anni trascorsi è veloce e snello, riduce notevolmente il consumo del suolo e consente di avere un vantaggio pubblico consistente”.

I punti contestati da parte della maggioranza sono due su diciannove. “Va da sé che laddove gli assessori decidano di licenziare la delibera di indirizzo e qualora i preponenti manifestino l’intenzione di andare avanti, si potrà davvero nei prossimi mesi dare il via alla fase di valutazione e di approfondimento la quale dovrà per forza di cose, essere fatta in stretta collaborazione con la città. Ma contestualmente ci si sta rendendo conto che la velocità dei Poru mal si sposa con l’esigenza di sviscerare i singoli progetti, al fine di mettere a disposizione dei cittadini, delle segreterie di partito e dei consiglieri comunali che dovranno poi giudicarli, tutti gli strumenti idonei. In altre parole i tempi stimati dai tecnici rischiano di non essere rispettati, ma questo mi pare un male minore quanto necessario per fare delle cose buone. E noi questo intendiamo fare. L’unico dispiacere è quello di aver assistito nei giorni scorsi ad un rincorrersi di informazioni sbagliate, alimentate non si sa da chi, che hanno creato sconcerto nell’opinione pubblica. Tanto fumo, se non la titubanza di alcuni assessori che debbono decidere se andare a vedere per usare un termine utilizzato nel gioco del poker. Di andare a vedere la consistenza dei veri progetti, di andare a vedere se questi preponenti vanno avanti o meglio se si sono adeguati alle criticità evidenziate dall’amministrazione. Per quanto concerne il gruppo consiliare Pd – conclude Benigni – sarà mia cura riconvocarlo a stretto giro in quanto all’assemblea dell’Unione Comunale non erano tutti presenti ma non credo per i motivi sopra esposti, che possa essere cambiato qualcosa. Con tutti i distinguo possibili, l’assemblea in democrazia ha l’obbligo di arrivare alla sintesi e di assumere le decisioni conseguenti”.