SAN BENEDETTO DEL TRONTO – È giunta in redazione, tramite l’avv. Francesco Ciabattoni, una lettera che ha come oggetto la “Richiesta di rettifica dell’articolo pubblicato il 14.10.15 “Nomina primario Otorinolaringoiatra” ai sensi delle vigenti leggi sulla Stampa.

Il riferimento è ad una nostra intervista al dottor Umberto Pignatelli per scoprire i motivi per cui, insieme all’ex primario f.f., dottor Roberto Rosetti, ha fatto ricorso al Tar delle Marche per chiedere la revisione del Concorso per Primario Otorino dell’Area Vasta 5, nel quale si era classificato secondo dietro al dottor Andrea Ciabattoni.

Durante l’intervista il dr Pignatelli motivò la sua decisione citando, numeri alla mano, i motivi per cui si sentiva defraudato nei punteggi assegnati dalla Commissione esaminatrice.

Questi, invece, i rilievi che l’attuale primario otorinolaringoiatra dell’Area Vasta 5, Andrea Ciabattoni, intende rendere pubblici. Li pubblichiamo integralmente come da richiesta del suo legale.

“L’assistito, dott. Andrea Ciabattoni ritiene lesivo della sua dignità e contrario a verità l’articolo in oggetto (pubblicato sia sul settimanale Rivera Oggi che sull’edizione on line avente come titolo: AREA VASTA 5, CONCORSO PRIMARIO ORL. PIGNATELLI: “GRADUATORIA IRREGOLARE” Ndd)

Si ritiene di dover contestare in primo luogo che l’attribuzione relativa ai punteggi sul curriculum (che ha determinato la sua prevalenza sugli altri concorrenti) era sicuramente favorevole all’assistito il quale, nell’ambito della sua carriera professionale, ha effettuato 5783 interventi chirurgici e tutti in qualità di “primo operatore” (quindi non in qualità di secondo “operatore”) ed il dott. Ciabattoni Andrea annovera, in media, circa 500 interventi chirurgici l’anno, rispondendo a tutte le esigenze del territorio per quanto concerne lo specifico settore di specializzazione. Si badi bene che tutti i predetti interventi hanno avuto esiti positivi e mai vi è stata un’azione di contestazione nei confronti del professionista, da parte delle migliaia di pazienti.

Inoltre l’assistito è stimato in Italia e all’estero, nel suo specifico settore, anche per le numerose pubblicazioni –ben 58- da lui effettuate su prestigiose riviste medico-scentifiche nazionali e internazionali, inerenti a tematiche di pertinenza Otorinolaringoiatrica.

Ha anche dimostrato ottime capacità direttive e di coordinamento, avendo diretto dall’aprile 2012, per circa tre anni e mezzo, l’Unità Operativa Complessa di Otorinolaringoiatria, in qualità di Direttore facente funzioni.

Ma prima ancora era stato investito per due anni di un incarico di Alta Specialità in Audiovestibologia e per tre anni era stato responsabile di Unità Operativa Dipartimentale di Chirurgia Endoscopica Naso-Sinusale.

Per quanto concerne il concorso vinto dall’assistito si sottolinea che la sua valutazione globale è stata effettuata da una Commissione composta da tre Direttori di Unità Operativa Complessa di Otorinolaringoiatria provenienti, rispettivamente dalle città di Alessandria, Caserta e Catania, peraltro individuati attraverso un sorteggio elettronico avvenuto presso gli uffici dell’ASUR di Ancona.

Pertanto come ben si nota, tutte le argomentazioni da voi pubblicate nell’articolo sono lesive dell’indiscusso grado di professionalità e di capacità dell’assistito che si riserva ogni azione –in sede giudiziaria- a tutela della propria immagine professionale”

Distinti saluti, Avv. Francesco Ciabattoni

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Lungi da noi l’intenzione di dare giudizi sulla vicenda. Ci siamo limitati a dire che il ricorso sembra legittimo in base ai numeri citati dal ricorrente. Sarà il Tribunale Amministrativo Regionale che, valutati i pro e i contro dei due candidati, darà la sua sentenza.

In qualità di direttore del giornale non posso però esimermi da una mia valutazione sulla lettera dell’avv. Francesco Ciabattoni. E cioè che nessuno, tantomeno noi che non ne abbiamo la potenzialità scientifica, ha messo in dubbio le capacità del dottor Andrea Ciabattoni bene espresse nella lettera inviateci dal suo legale. Motivo per cui la stessa non può essere ritenuta una rettifica a quanto da noi pubblicato. Il problema è la competizione (alla pari di una gara sportiva) che esula dal valore effettivo dell’uno senza considerare quello dell’altro. E su questo gli alti esponenti del Tar delle Marche dovranno esprimersi. Noi abbiamo soltanto fatto cronaca in base ad un ricorso reale che meritava approfondimenti. Se non ci fosse stato, allora sì che il nostro articolo non avrebbe avuto senso.