MARTINSICURO – Dopo l’approvazione della variante al piano acustico, approvata durante l’ultimo consiglio comunale truentino, il caso della Veco continua a tenere banco in città.

A prendere la parola questa volta sono le sigle sindacali (Fiom-Cgil e Fim Cisl) che chiedono chiarezza e senso di responsabilità alla proprietà della fonderia e agli Enti coinvolti nella vicenda. Salvare la Veco deve essere una priorità.

“Le Segreterie FIOM CGIL e FIM CISL di Teramo – si legge in una nota – in relazione a quanto apparso sugli organi di stampa in merito alla presunta volontà della VECO di Martinsicuro di abbandonare l’attività per le note vicende attinenti al rinnovo dell’AIA presso l’Ufficio regionale per l’Ambiente, ritengono che la direzione dell’azienda debba fare chiarezza sulla reale volontà di affrontare e risolvere i problemi.

Nel corso dell’incontro con la Direzione aziendale di mercoledì 14 ottobre, da noi richiesto, le Segreterie di FIOM CGIL e FIM CISL hanno proposto all’azienda l’elaborazione di un piano di interventi finalizzato alle prescrizioni ambientali, con la modifica del piano industriale triennale sottoscritto in data 10.07.20104 che prevede investimenti per circa 2,5 milioni di euro per l’ammodernamento degli impianti, in aggiunta all’investimento già realizzato per l’installazione dei forni a metano.

Nello stesso tempo rivolgiamo agli enti proposti un appello al senso di responsabilità per garantire il perfezionamento dell’iter amministrativo che possa consentire la ripresa dell’attività, in condizioni di tutela ambientale e di salute e sicurezza, attraverso l’individuazione degli interventi necessari, come del resto era stato stabilito in sede istituzionale in data 02.10.2015.

Teniamo a precisare che la contemporanea esplosione di numerose vertenza sul territorio di Martinsicuro (Veco, CMP, Bontempi, Full Mobili) prefigurano uno scenario sociale ad altissimo rischio.

Le Segreterie di FIOM CGIL e FIM CISL non comprendono il comportamento dell’ARTA di Teramo che avrebbe dovuto fare il sopralluogo e i rilevamenti durante provvisoria ripresa dell’attività per 90 giorni (dal 17 giugno al 17 settembre 2015 ).
Tali controlli sono stati effettuati sono per le emissioni acustiche, mentre per il rilevamento delle emissioni in atmosfera (diossina) abbiamo appreso che l’Arta di Teramo non dispone della strumentazione e che sarà necessario chiedere l’intervento del CNR. Tutto questo è stato rilevato al termine del periodo di provvisoria ripresa delle attività.

Pertanto sulla base di tali elementi le Segreterie di FIOM CGIL e FIM CISL di Teramo hanno già richiesto l’attivazione urgente del Tavolo Istituzionale di crisi con la convocazione di tutte le parti alfine di verificare la fattibilità del percorso discusso in data 02.10.2015.

Le Segreterie FIOM CGIL e FIM CISL si riservano di attivare tutte le iniziative sindacali necessarie sulla base dì quanto emergerà nel Tavolo Istituzionale di prossima convocazione.”