SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il dado è quasi tratto. Così per l’associazione Ambiente e Salute nel Piceno, “da quattro anni in prima linea per la battaglia sul fronte dell’opposizione allo stoccaggio gas”, venerdì prossimo si svolgerà un incontro che, a detta degli organizzatori, ha tutta l’aria di essere un punto di non ritorno.

Adesso basta” è il perentorio titolo dato all’appuntamento in programma alla “Sala don Marino” della Chiesa di Cristo Re alle ore 21,15, la sera del 9 ottobre. E il sottotitolo parla altrettanto direttamente: “Il Ministero va avanti, il presidente della Regione Ceriscioli fa il Ponzio Pilato, la Regione Marche non si muove per chiudere la questione pur avendo le carte giuste. Toccherà ancora una volta a noi cittadini agire per difendere i nostri diritti“.

Alfredo Vitali spiega che “la nostra pazienza è giunta ad un limite, anche perché con il decreto Sblocca Italia rischiamo di trovarci, oltre che con 500 milioni di metri di cubi di gas sotto terra, anche con trivelle a mare e sulle colline, con danni all’immagine del nostro sistema economico che punta fortemente su turismo, ambiente e enogastronomia”.

La critica alla Regione deriva dal fatto che anche se “l’ente ha espresso un proprio “no” politico all’epoca della Presidenza Spacca, oggi, attraverso il suo presidente o il segretario generale della Regione Marche, ha la possibilità di bloccare il procedimento attraverso la richiesta di revisione della Valutazione di Impatto Ambientale. Cosa chiesta dal Comune con una lettera dello scorso 9 febbraio e dall’associazione con una lettera dell’8 agosto 2013″.

Dure critiche da Vitali e da Massimo Bartolozzi, oltre che dal resto dell’associazione e degli attivisti, sono espresse nei confronti del presidente regionale Ceriscioli: “Non ci ha mai voluto incontrare. Di recente ha affermato che i comitati ambientalisti sono contrari anche quando tutti gli altri sono d’accordo. Gli abbiamo scritto una prima lettera lo scorso 18 giugno, senza avere mai risposta. Altre due lettere le abbiamo inviate tramite i Comitati in Rete. Allora come gesto ultimo abbiamo scritto una lettera inviata alla vicepresidente regionale Anna Casini e all’assessore all’Ambiente regionale Sciapichetti, chiedendo loro un incontro e di essere presenti all’assemblea di venerdì prossimo”.

Assemblea nella quale l’associazione “si attende una grande mobilitazione popolare, perché l’incontro, insieme alla fiaccolata, rappresenta un punto nodale del nostro attivismo. Sulla base delle risposte anche della partecipazione che riscontreremo, potremo fare molto per bloccare questo progetto”.

Perché, come spiega Bartolozzi, “la situazione è molto fluida e se si applicasse il decreto Sblocca Italia, anche se è successivo al progetto dello stoccaggio, il Ministero potrebbe decidere per l’assenso da un momento all’altro senza incontrare resistenze”. Durante l’incontro, dunque, l’avvocato Canafoglia, legale che collabora con l’associazione Ambiente e Salute, spiegherà tutti gli interventi possibili anche a livello legale. Sarà lui a specificarli al meglio in quella data”. Possibile che nell’azione legale sia rivolta contro le decisioni dei tecnici regionali.