SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riunione movimentata mercoledì sera per il centrodestra. Si è infatti svolto il confronto tra i partiti e le cosiddette forze ribelli che hanno presentato un documento con il quale si chiede a gran voce l’istituzione delle primarie per l’individuazione del candidato sindaco.

Un atteggiamento che non è piaciuto a Forza Italia, Fratelli d’Italia, Ncd e Lega, visto lo stravolgimento dell’ordine del giorno e il precedente abbandono del tavolo da parte di chi si è poi ripresentato imponendo il diktat delle consultazioni interne.

Tra i contestatori c’erano i rappresentanti di Pri, Orgoglio Civico, Lista Martinelli e 63074. Presenti anche Luca Vignoli, che aveva sempre disertato i precedenti appuntamenti, Nuovo Psi e Casapound.

La decisione sulle primarie verrà comunicata tra sette giorni, ma è facile immaginare quale sarà il responso. La proposta verrà rispedita al mittente per diverse ragioni, a partire da una questione puramente organizzativa.

Il centrodestra non ha mai percorso questa strada a livello nazionale e l’esperimento non potrà partire autonomamente da San Benedetto. La direzione centrale non concederebbe mai il nulla osta. Per non parlare dell’assenza di una regolamentazione che fissi i paletti e le condizioni di partecipazione.

La scelta tra Piunti, De Vecchis e Trento avverrà pertanto con pratiche alternative. Per decidere c’è ancora un mese di tempo.