
POLITICA SAMBENEDETTESE. Mi introduco nella bagarre elettorale, che in questi giorni sta raggiungendo limiti a volte insopportabili, con due frasi bibliche che spiegano il ‘mondo’ come meglio non si potrebbe. Eccole: «L’attaccamento al denaro è la radice di tutti i mali» (1 Tm 6, 10). «Non abbiamo portato nulla in questo mondo e nulla possiamo portarne via» (1 Tm 6, 7).
Un concetto forse troppo forte e magari esagerato per molti, ma può servire per scrollarci di dosso un modo di pensare che io ritengo stupido. Vale anche per i non credenti.
Due “ammonizioni” che in genere gli uomini fanno finta di non capire. I politici poi. Per loro la ricerca del potere non è intesa come nell’etimologia del ruolo che ricoprono. Politica è servizio.
Per questi motivi, con un’iperbole, paragonerei il popolo ad una preda in fin di vita sulla quale un gran numero di sciacalli si sta avvicinando per ridurla a brandelli.
Tempo fa scrissi che prima di candidarsi e fare i nomi, una qualsiasi coalizione deve farsi approvare dal popolo il proprio impegno concreto, chiaro e trasparente pena le dimissioni dell’intera giunta dopo due anni, se alle parole non avranno fatto seguito i fatti. Come? Consegnando alla stampa una lista con 5-6 “punti”, i più importanti, che il candidato sindaco & C si impegnano a portare a termine. La stampa li divulgherebbe e i cittadini si metterebbero in stand by per il seguente biennio.
Impegni veri e sottoscritti (per questo motivo non li chiamo promesse) che più gruppi possono presentare e variare a seconda della scelta dei “punti” da realizzare. La loro bontà dovrebbe fare la differenza, fermo restando l’impegno di dimissioni sottoscritto e certificato. Chi si rifiuta di farlo è fuori. Perché la loro credibilità si avvicinerebbe allo zero. La certificazione è molto più importante del nome e quindi non avrebbe importanza il passato politico di chi accetta di farla. Giusto per fare nomi, De Vecchis, Perazzoli, Piunti, per citare i più navigati, accettando la mia proposta, porterebbero in più una buona dose di esperienza, dopo tanti anni vissuti nelle dinamiche del palazzo comunale.
Sta accadendo invece che i vari candidati (come sindaco o come consiglieri) stanno impegnando il proprio tempo per quella che ritengono (magari lo è) la porta larga, quella del clientelismo (nessuno ne è esente) che, rispetto a quella del merito (la porta stretta) è più redditizia. Speriamo ancora per poco tempo.
La rivoluzione cittadina da attuare è tutta lì: rifiutare categoricamente le promesse sotto banco se si vuole ottenere una classe politica diversa ed efficiente. Perché, a quel punto, chi ora scappa (se certe logiche non cambiano, sa di essere perdente in partenza), pur sapendo di essere migliore in tutto di chi è stato finora eletto, tornerà ad interessarsi di politica e mettersi in gara per la esaltante carica di amministratore cittadino.
Non è ancora ora? Chi la pensa così fa il gioco dei soliti politicanti che abbiamo avuto fino ad oggi. Proviamo a divulgare un nuovo modo di avvicinamento alle urne.
Chiudo con un ‘basta’ categorico alle liste fantoccio che servono per fare numero offendendo la dignità chi va a farne parte. Le liste devono essere formate soltanto da potenziali e validi consiglieri comunali o assessori e non dalle comparse.
Nel frattempo aspetto con fiducia l’assenso (ma anche il dissenso se vorranno) di probabili candidati ma nel frattempo li invito a leggere attentamente e a riflettere sulle due citazioni bibliche che ho citato all’inizio.
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Direttore, cosa si può fa fare affinchè i cittadini invece di essere preda delle clientele non mandino a quel paese chi gli propone le clientele?
Più di dire che dovrebbero farlo, così ho scritto, non posso. Hai letto male?
No, non ha capito, come si fa a convincere i cittadini a fare quello che lei dice?
Dicendo loro di farlo. Costringerli non si può.
Basterebbe che capissero che, anche i clientelisti, alla lunga pagano il pegno.
Spesso sono quelli perdenti che si lamentano verso chi ha ottenuto posti di lavoro o favori in genere perché ‘amico’ di chi ha vinto.
Una contraddizione ma tanto è.
E’ quel “basterebbe che capissero” il punto debole della democrazia. Se speriamo che gli altri capiscano si può far notte….
Quindi?
Direttore se avessi avuto la risposta mi sarei candidato. L’unica possibilità che vedo non risolve il problema nel breve periodo e la soluzione è di agire sulla formazione scolastica… ma forse lo ricorderanno figli e nipoti non di certo noi…
Ottimo… ma mo ce li freghi…
Perazzoli,Sestri,Emili,Canducci,Di Francesco
,Piunti,De Vecchis,Sorge,
Calvaresi,Trento,Pellei.
Questo 4-3-3 è l’espressione massima della politica sambenedettese. Siamo proprio messi male! La retrocessione è matematica prima ancora di iniziare il campionato! Non ce n’è uno tra questi undici che mantiene una promessa, tutti bandieruoli il cui unico traguardo da raggiungere è la poltrona!
Se è così. Se nessuno di loro accetta la mia proposta evidentemente vogliono continuare a fare come hanno fatto fino ad oggi.
Se al popolo va bene io non mi arrendo lo stesso e vado avanti per la mia strada.
Chi mi dà retta, invece, potrà convincere anche gli astensionisti che al momento rappresentano la vera maggioranza quindi il potere.
a me non mi sembra corretto metterli tutti su lo stesso piano, ci sono persone diverse.
è indubbio che fra questi qualcuno mira alla poltrona o ha fatto danni in passato.
ma gente come pellei, de vecchis o trenta, più tosto che una emili loredana, che in comune hanno fatto bene (o ancora non hanno mai fatto come trenta che non conosco)
non possono essere paragonati ha gente tipo piunti o perazzoli che ha campato di politica per decenni.
o ha persone come cantucci, calvaresi, sestri o o sorge che negli ulttimi anni hanno governato MALISSIMO questa città.
f.capriotti
Non hai capito. Il numero è indicativo e riferito soltanto a quanto si ritiene realizzabile in due anni. Più sono meglio è, quello che conta è la certezza della realizzazione. Certo è che bisogna studiarci sopra invece che girare casa-casa per ‘rubare’ voti con il sistema del clientelismo o dello sfruttamento dell'”ignoranza”. Cosa più facile (ancora purtroppo) ma dannosissima per le comunità.
«Non abbiamo portato nulla in questo mondo e nulla possiamo portarne via»
magari i soliti ignoti la pensano diversamente…
Prima gli impegni poi chi li sottoscrive.