
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un programma scritto dalla città. Il Movimento Cinque Stelle intensifica le azioni di confronto e contatto con i sambenedettesi in vista delle prossime elezioni comunali. Oltre agli incontri settimanali del giovedì sera nella sede di Via Forlanini, i grillini riproporranno il consueto banchetto domenicale in Viale Secondo Moretti, dalle 10 alle 13.
“Intendiamo ampliare il più possibile le opportunità di confronto con le migliaia di elettori insoddisfatti da quanto attuato dalla pubblica amministrazione in questi ultimi anni”, dicono gli attivisti. “Il Movimento 5 Stelle intende dare voce anche a quanti abbiano espresso il proprio dissenso a questo sistema non recandosi alle urne o estraniandosi dalla vita politica. Il lavoro da fare insieme è molto; la forza delle idee e dei progetti concreti per il bene comune ci distingue però da una inadeguata classe politica che fa della spartizione di poltrone ed incarichi già in atto, l’unico interesse verso la prossima tornata elettorale. Chiunque oltre ad averci sostenuto con il proprio voto voglia avvicinarsi al gruppo locale per rendere disponibili le proprie conoscenze ed esperienze, o semplicemente ascoltare e confrontarsi su idee, progetti o proposte per cambiare e migliorare la nostra città, sarà il benvenuto alle riunioni”.
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Ma questa decisione di scrivere il programma non è in contrasto con l’esaltazione della democrazia diretta tanto professata dai grillini in quest’altro articolohttp://www.rivieraoggi.it/2015/09/12/207897/cinque-stelle-lavori-in-corso-per-i-progetti-importanti-decidera-la-citta/?utm_source=rivieraoggi&utm_medium=website&utm_campaign=related_posts_link&utm_term=cinque-stelle-scriviamo-il-programma-con-la-citta ? Neanche la coerenza sembra essere il loro forte!
Se avesse letto le dichiarazioni dei loro esponenti non sarebbe così convinto, loro dicono “Il TUEL permette di modificare il regolamento comunale, ed è questo che cercheremo di modificare, per portare, finalmente, la democrazia diretta a San Benedetto. Quando ci sarà un progetto importante da realizzare, ” prima ” verrà interpellata la popolazione – con una votazione online, per telefono, per posta elettronica, con il Bum; – che deciderà se il progetto vada realizzato oppure no.” a me sembra che sia in palese contraddizione con l’inquadramento costituzionale italiano basato sulla democrazia rappresentativa. Quindi ci si batte per avere il voto… Leggi il resto »
quindi è in contrasto con la democrazia diretta o con quella rappresentativa?
No, sono in contrasto con se stessi.
Una settimana un esponenti dice che vuole implementare la democrazia diretta la settimana dopo invece vogliono fare il programma per i loro candidati. Francamente vedo idee poco chiare e ben confuse in questo movimento….
No! La democrazia diretta è quella dell’Atene del 450 A.C. (o quella delle votazioni online) cioè che i cittadini esprimo direttamente le proprie opinioni, ed in questo caso non servirebbero più i consiglieri comunali (o consiglieri regionali e parlamentari) che sono l’espressione delle democrazie rappresentative. Nelle democrazie rappresentative si fanno i programmi per avere un patto con i cittadini su cosa i politici li rappresenteranno, se invece si ricorre alle votazioni su ogni questione (problemi organizzativi a parte) i programmi non servono! La contraddizione, per chi conosce l’inquadramento istituzionale italiano, è evidente!
Vigendo ancora la democrazia rappresentativa a livello costituzionale e legislativo è ovvio che consiglieri e parlamentari siano necessari,e con loro i programmi (sempre disattesi da pd e pdl…). Il passaggio se ci sará,sarà lento e graduale per forza di cose. Nel frattempo ci sará un po dell uno e un po nell altro. Giá il coinvolgimento diretto del popolo x idee,decisioni,problemi lo vedo come la cosa piu alta a livello civico e sociale avuta in italia in politica negli ultimi decenni. E ci sta pure chi la critica…..mah…
Io le ricordo che temi sentitissimi come la Mega variante e lo stoccaggio gas non hanno racimolato più del 10-15% di firme sul totale della cittadinanza. E mi viene a parlare di democrazia diretta? Non ci sono i numeri, tutto ciò non ha senso.
Si spera che l’italiano medio cresca come partecipazione attiva, coscienza civile. impegno e soprattutto informazione e conoscenza.
l’italiano medio vive della subcultura televisiva demenziale.
dunque prepariamoci al peggio o ad emigrare.
Lo spero anche io