SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Con l’esecuzione dell’Inno d’Italia da parte dell’orchestra degli studenti dell’Istituto Scolastico Comprensivo “Centro”, oggi lunedì 14 settembre si è svolta la cerimonia inaugurale della nuova scuola di primo grado “Mario Curzi” ospitata nell’edificio che fino a qualche anno fa accoglieva la sede distaccata dell’ex Tribunale di Ascoli Piceno.

L’inaugurazione si è svolta nello stesso luogo in cui 27 anni fa se ne svolse un’altra, quella del nuovo palazzo di giustizia che nel 1988 accolse la pretura e gli uffici giudiziari prima ospitati nelle anguste stanze sopra le poste centrali, in una via che, coincidenze del destino, si chiamava e si chiama proprio Mario Curzi.

Tanti i presenti che hanno voluto partecipare a questo momento tanto atteso da decine di anni da tutta la città: autorità civili, militari, studenti e loro genitori, insegnanti e tanti cittadini. Dopo il taglio del nastro e l’esecuzione dell’Inno delle Marche sempre da parte dei ragazzi, il Vescovo Carlo Bresciani ha impartito la solenne benedizione ai presenti e alla struttura.

“Questi spazi – ha dichiarato la dirigente dell’Isc “Centro” Laura D’Ignazi – siano luogo vivo di crescita personale e culturale per i nostri ragazzi e di incontro. Con questa sede abbiamo una scuola più adeguata alle esigenze della didattica con i laboratori di informatica, artistici, scientifici, musicali, risorse importanti e valore aggiunto per l’apprendimento, perché attraverso il fare si apprende”.

“Da trent’anni la città aspettava l’apertura della nuova scuola Curzi – ha poi detto il Sindaco Giovanni Gaspari – la presenza di tante autorità oggi qui dimostra una grande sensibilità alla realtà dei giovani”. Il Sindaco ha poi ricordato la genesi della trasformazione della sede distaccata del Tribunale in scuola. “Anni fa, visitando gli spazi della succursale di via Asiago della Curzi – ha spiegato Gaspari – ci rendemmo conto che non erano adeguati alle necessità dei ragazzi, non erano degni di un paese moderno. L’ufficio pianificazione del Comune, attraverso il Progetto Casa redatto dai tecnici comunali con la supervisione dell’architetto Luigina Zazio, ha intercettato le risorse private che abbiamo deciso di investire per creare una nuova scuola. Il caso ha voluto che, per decisione del Parlamento, nonostante le nostre lotte, la sede locale del Tribunale sia stata chiusa. Si è dunque reso disponibile questo edificio che, da spazio che rischiava di cadere nell’abbandono come tanti “ex”, si trasforma in luogo vivo e fruibile. Tutto questo in soli otto mesi, grazie al contributo meraviglioso di tecnici comunali ed esterni e di tante ditte. Questo è uno spazio non adattato ma all’avanguardia sotto ogni profilo, ad iniziare dalla sicurezza sismica”.

Gaspari ha anche spiegato che al momento la scuola ospiterà dieci classi ma, una volta terminati i lavori interni del secondo piano, anche le classi attualmente ospitate nel plesso di via Golgi saranno qui trasferite. “Senza i vincoli del patto di stabilità – ha concluso Gaspari – avremmo già finito tutti i lavori. L’impegno che assumo è quello di far sì che sia tutto finito entro maggio 2016 in modo tale che, dall’anno scolastico 2016/2017 tutta la media “Curzi” sia ospitata in un’unica, moderna sede”.

Anche il presidente del tribunale di Ascoli Piceno Fulvio Uccella, con il quale in questi mesi si è instaurata una proficua collaborazione affinché l’obiettivo dell’apertura della nuova scuola fosse raggiunto, ha voluto salutare gli studenti e spronarli a costruire a scuola il loro futuro e la loro identità di uomini e donne sambenedettesi. A questo fine è stata consegnata simbolicamente a due ragazzi una copia della Costituzione Italiana.

La cerimonia è proseguita con l’esecuzione, sempre da parte dell’orchestra dell’I.S.C. “Centro” dei brani musicali “Romeo e Giulietta” e “8 e ½” di N. Rota, i “Pirati dei Caraibi” e “Fame” e la visita alla struttura di tecnici, autorità e cittadini, tra cui ovviamente molti genitori rimasti positivamente colpiti dalla qualità del lavoro svolto e dalla funzionalità degli spazi.