SAN BENEDETTO DEL TRONTO- Prima vittoria in casa per la Samb, che in 10 uomini dal ’18 del primo tempo, rimonta lo svantaggio segnato da Di Massimo con un avvio ripresa veemente che regala così la prima vittoria ai rossoblu, in una cornice surreale data l’assenza di pubblico, dovuta alla decisione del giudice sportivo in relazione ai fatti dello scorso anno.

Un avvio complicatissimo per gli uomini di Beoni che al ’18 si vedono espellere il portiere Pegorin per un fallo da ultimo uomo su Di Massimo, con lo stesso attaccante abruzzese a sbloccare il risultato poco dopo con un tiro a giro sul secondo palo dopo un bel dribbling sulla sinistra. Una prima frazione “giocata male e sottotono dalla Samb” come confermato anche da Loris Beoni che punta il dito sulle amnesie difensive di un “reparto che a Fermo aveva fatto bene ma che oggi ha concesso troppe penetrazioni in area a un Avezzano comunque tonico”, queste le parole del tecnico toscano che poi elogia i suoi per il secondo tempo nel quale “siamo stati bravi a riprendere subito la partita(al ’48 con Salvatori) e poi a portarla sui nostri binari col rigore di Barone al ’50,un passo avanti nella consapevolezza e nell’atteggiamento generale dell’undici n campo” questo il bilancio finale del tecnico.

Un inizio difficile dunque e primo tempo finito in 10 uomini e per di più in svantaggio, svantaggio poi ripreso in avvio ripresa, forse grazie anche alla scossa portata dal presidente Franco Fedeli che è sceso negli spogliatoi dopo la prima frazione per, parole sue, “chiedere la vittoria ai giocatori, una vittoria a cui tenevo tantissimo”. Per il presidente la squadra non ha giocato una buona prima parte di gara “il contrario di quello che è successo a Fermo” secondo l’imprenditore laziale che come Beoni ha messo sotto accusa il pacchetto difensivo colpevole, per il presidente, “di troppe amnesie e di alcune occasioni in cui si è dimostrato lento”. Quando infine gli viene chiesto se teme la stanchezza della squadra, per 70 minuti in 10, in vista della gara di Campobasso di mercoledì, Fedeli risponde sibillino che “chi fa questo mestiere, ovvero il calciatore, non può permettersi cali, non c’è stanchezza che tenga. Ci rivediamo a San Benedetto con 7 punti” la chiosa finale del presidente.