SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Per le vicende importanti faremo decidere i cittadini”. In attesa di individuare il candidato sindaco, il Movimento Cinque Stelle illustra l’idea di democrazia ampliata che si metterà in moto in caso di conquista del Municipio nel 2016: “Un metodo del genere a San Benedetto non si vede da quarant’anni – afferma Peppe Giorgini – sui progetti decisivi per il territorio è giusto che si esprimano i diretti interessati. Chiederemo pareri tecnici per capire se si può modificare il regolamento comunale”.

I lavori in casa pentastellata sono in corso. Il programma di mandato si rifarà ai principi del 2011, con doverose aggiunte e modifiche. Nelle prossime settimane prenderanno il via assemblee pubbliche incentrate su temi di pesca, ambiente, turismo e sociale. “Non abbiamo fretta – precisa Giovanni Marucci – ci candidiamo per governare, non per fare solo opposizione”.

Al contrario di quello che accade negli altri partiti, nei Cinque Stelle l’individuazione del leader non è un’urgenza. Prima viene la squadra, dal momento che un ipotetico sindaco sarebbe un mero portavoce del gruppo: “Di Maio, Di Battista e Pizzarotti non li conosceva nessuno – prosegue Marucci – non ci è mai interessato corteggiare una figura nota”.

La selezione del candidato aprirà tuttavia un confronto interno al Movimento. Ad oggi le posizioni sono discordanti, soprattutto tra Giorgini e Marucci. Se il primo ritiene indispensabile la residenza sambenedettese per poter ambire allo scranno più alto, il consigliere comunale sottolinea le differenze tra le metropoli e i paesi di provincia: “Non siamo Milano, Napoli o Roma. Da noi molte persone abitano nelle località limitrofe, magari perché gli appartamenti costano di meno, e lavorano quotidianamente a San Benedetto. Valuteremo la situazione, non escludiamo deroghe”.

Occorrerà in ogni caso essere iscritti al portale nazionale del Movimento, con tanto di certificazione. La scelta sarà effettuata dagli attivisti attraverso una votazione interna. E pure qui i grillini si dividono tra chi vorrebbe privilegiare gli iscritti storici e chi non intende porre veti ai nuovi entrati.

Tutti d’accordo invece sull’importanza di questa tornata elettorale: “Se cinque anni fa eravamo appena nati, stavolta è la nostra grande occasione. Di nuovo un candidato donna? Perché no…”.