SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La situazione della Samb è ancora in stand by. Non deve però ingannare o deludere o far rassegnare la decisione presa oggi dagli organi federali della Lega. L’ex serie C (non capisco perché non la chiamano più così, un vero mistero) secondo Tavecchio & C. partirà con 18 squadre per girone. A completare gli organici vanno Pro Patria, Messina e Monopoli. A questo punto mi domando: viste le intenzioni di arrivare gradatamente a due gironi da 18 o 20 squadre perché allora non fare tre gironi da 17 squadre? Sarebbe stato poi più facile lavorarci sopra con promozioni tagliate e retrocessioni aumentate. Sbaglio?

In pratica una conclusione che non era scontata ma scontatissima, anche se qualcuno aveva pensato e sperato in una marcia indietro e il ritorno già da oggi a tre gironi da 20 squadre. Si sarebbero smentiti da soli, specialmente lo stesso presidente, in caso contrario. Una diversa decisione della Giustizia sportiva sarebbe per lui un’attenuante che lo porterebbe a dire che lui è rispettoso delle Legge. Quindi niente è ancora certo. Compreso il fatto che i calendari di serie D e i vari gironi non possono partire per eccesso di squadre: il Treviso si è lamentato perché ritiene eccessivo il loro girone a 20 squadre. Un’ulteriore complicazione. Tra le parole di Tavecchio però un passaggio che lascia uno spiraglio “Se non prevarrà il buon senso…“.

Anzi, secondo alcune voci importanti, pare che la predisposizione a restare con gironi da 20 squadre in Lega Pro sia stata già pronosticata da persone vicine al Palazzo. Nessuna illusione, ci mancherebbe, ma il mio dovere di cronista mi impone di riferirlo perché la ‘notizia’ mi è arrivata da persona credibile. La riferisco e mi fermo qui.

Meglio sempre non illudersi anche perché la Lega Pro potrebbe vantare il libero arbitrio sulle squadre da ammettere in Lega Pro, indipendentemente dai ricorsi. Pare che sia successo un anno fa fra Novara e Vicenza a vantaggio della seconda. A proposito dei veneti non si contano più gli anni in cui è stata ripescata. A San Benedetto si dice “ha l’osso di morto in tasca”.

Comunque la frase degli addetti rossoblu ai lavori che mi è piaciuta di più è stata questa. “Non vediamo l’ora di essere operativi“. Lascia capire grandi intenzioni ma anche il disagio di non potersi… muovere. Sul fronte tecnico nulla di nuovo se non che la trattativa con Titone è a buon punto. Del resto il calciatore è buono per entrambe le categorie.

Tre giorni passano veloci, giovedì 3 settembre verso sera ne sapremo di più.