Piceno Est. Un nostro lettore ci ha scritto: “Riviera Oggi dovrebbe iniziare ad interessarsi alla fusione tra comuni che gravitano intorno a San Benedetto”. Evidentemente o ci segue da pochissimo o non legge neanche altri organi di informazione che effettivamente sul problema non hanno mai scritto una riga.

Infatti: su queste pagine on line e sui nostri settimanali cartacei ne parliamo e scriviamo da almeno 15 anni. E solo noi. Vada sugli archivi digitando Città Grande mentre, per le nostre edizioni cartacee, venga in redazione e gliele mostriamo.

Ne parlammo la prima volta per un paio di mesi riscuotendo, a parole, il consenso di tutta la classe politica. Politici però che. appena finita l’intervista, si giravano e facevano il classico gesto del gomito destro sulla mano sinistra al nostro indirizzo. Alla Totò per spiegarci meglio.

Siamo da qualche giorno tornati sul ‘pezzo’ e grazie a noi sta nascendo un comitato che a settembre si riunirà in un’assemblea pubblica. Il luogo verrà deciso in base al numero di partecipanti al comitato: per farne parte basta scrivere a nazzarenoperotti@gmail.com.

In quella sede si stabiliranno le linee guida. Lo scopo del comitato è quello di chiedere garanzie certificate a chi si candiderà come sindaco. Non a parole cioè ma con firma su un documento che verrà reso pubblico tramite internet.

Lo dico perché una probabile candidata sindaco, Margherita Sorge, vorrebbe inserire la fusione tra le sue ‘promesse’; riporto testualmente le sue parole: “Tra i punti chiave del programma elettorale spiccano la fusione tra Comuni omogenei (“territori costieri limitrofi aventi caratteristiche simili al fine di raggiungere un potere contrattuale maggiore nei confronti della Regione”), il rilancio e la difesa del Madonna del Soccorso e maggiore partecipazione del cittadino alla vita amministrativa (“per farlo diventare sempre più protagonista nella comunità in cui vive”)”.

Ha aggiunto anche che è arrivata l’ora di un sindaco donna, in pratica un’auto investitura. Ma dico io: se la parità tra uomo e donna è ormai una realtà, la differenza dovrebbe farla il cervello non il sesso. Nessun riferimento personale alla Sorge, è solo un mio pensiero che va inteso in senso generale.

Sulla proposta di fusione è partita male perché proprio sulle disuguaglianze (lo spiega bene in un commento un nostro lettore) può nascere un territorio coeso e senza carenze.

Farla soltanto con la costa equivale al nulla e ad una perdita di tempo. Detto questo credo che, se veramente si vuole raggiungere l’obiettivo, è indispensabile non guardare a San Benedetto del Tronto come comune più grande e quindi in grado di vantare più diritti. Se la fusione fa bene a tutti, la prima cosa che deve fare il prossimo sindaco è mettersi  ai piedi della piramide e non sulla punta. Fino ad arrivare ad un solo primo cittadino per 120 mila abitanti: l’ideale sarebbe radunare quelli attuali ed eleggere, a parità di voti, il primo cittadino, con gli altri a formare la giunta. Come inizio. Poi alle elezioni prima possibile.

Rilancio dell’ospedale? Ma siamo matti. I buoi sono già scappati tutti dalla stalla e, per capire perché, basta dare uno sguardo agli assunti in ospedale dell’ultimo venticinquennio, grazie al silenzio di chi ha governato fino ad oggi. Un clientelismo così evidente per il quale lei stessa non ha fatto nulla. La ‘distruzione’ o meglio la declassazione del Madonna del Soccorso è ormai “cosa fatta, capo ha” (dal vocabolario: una cosa fatta non può essere disfatta).

Nessuno oggi può più far nulla, se non provare a ingannare di nuovo i cittadini della riviera con parole o paroloni a scopo elettorale. Come sempre.

Adesso non servono più né il rilancio né la difesa del nostro ex glorioso ospedale ma serve semplicemente spingere concretamente per un ospedale unico nel centro del Piceno.

E la forza per farlo si può avere soltanto realizzando la Città Grande, cioè un solo comune tra i territori costieri e quelli collinari fino a Stella di Monsampolo. Tra città costiere cioè San Benedetto del Tronto, Grottammare e Cupra Marittima è una bidonata.