
Il presidente della Samb ha detto che come proprietà ha stabilito un budget. Una volta finito, l’azienda Samb deve camminare da sola. Pur sapendo però che, alle spalle ha una proprietà solida in grado di sopperire ad eventuali problemi occasionali. Ha ribadito che i 100 mila euro come sponsor avrebbe potuto risparmiarli. Ecco la seconda parte:
Secondo noi di Riviera Oggi la Samb deve tornare ad essere la squadra del territorio (Piceno est). Negli ultimi anni non essendo più a certi livelli, le località vicinorie, da sempre tifose rossoblu, si sono un po’ distaccate arrivando addirittura a giocarci contro. Oltretutto la lontananza dal calcio ha spostato un buon numero tifosi verso il Piceno bianconero.
“Io credo che San Benedetto sia più importante di Ascoli. Anche se adesso sta sopra di noi, ha una bella società e un presidente di valore, credo che le potenzialità della riviera siano maggiori. Io sono venuto in una città abbastanza benestante dove convoglia un turismo di buon livello, dove ci sono attività che purtroppo Ascoli, con quello che sta succedendo in Italia, non può permettersi. Sul piano calcistico devono ringraziare l’avvento di Rozzi che ha cambiato tutti gli equilibri. Sono molto disponibile ad un incontro con i responsabili delle squadre dell’hinterland sambenedettese, se ne faccia promotore e organizzi un incontro”
La Samb, a parte la parentesi Gaucci, gli anni calcistici più belli li ha vissuti con dirigenze sambenedettesi…
“È vero ma erano altri tempi, non solo la situazione economica era diversa, i costi erano minori, ma anche lo stesso calcio è cambiato, i giocatori si sono fatti più furbi, le ‘mezze cartucce’ hanno pretese che non dovrebbero avere, l’avvento dei procuratori ha aumentato i costi per la materia prima che sono appunto gli atleti che vanno in campo. La colpa è anche nostra, di noi presidenti che certe volte li accontentiamo. Io vorrei che non si andassero più a prendere giocatori in altre regioni perché nelle Marche ce ne sono tanti e bravi, dobbiamo fare scoutismo con loro”
La Samb lo faceva, ha fatto esordire in B e venduti in A tanti calciatori marchigiani. Potrei farle un lungo elenco. Ma militava in serie B e dal 1956 al 1963 era l’unica squadra tra Marche, Umbria e Abruzzo a giocare a certi livelli. La differenza la fa la serie. Per esempio, da alcuni anni molti ragazzi sambenedettesi sono finiti nelle giovanili dell’Ascoli. Per questo il salto tra i professionisti è indispensabile, per ricreare entusiasmo più a largo raggio verso i colori rossoblu. Finalmente con lei abbiamo un presidente entusiasta e vero che può farci sognare…
“Io non vedo l’ora di cominciare, e di capire bene chi abbiamo acquistato perché, a parte il gruppo del Rieti, io non conosco gli altri, li aspetto alla prova del campo. Ci vogliono almeno cinque partite di campionato come lei ha già scritto. A proposito, è saltata la partita con la Ternana perché volevano farla a porte chiuse. Perché? Hanno detto che ci sono costi ed io ho risposto che la differenza ce la mettevo io. Allora mi hanno chiesto un bonifico di seimila euro che mi sono rifiutato di fare. A fine gara facciamo i conti e ci metto la differenza se serve”
E la Ternana che ha risposto?
“Nulla. Mi sarebbe piaciuto giocare al ‘Liberati’ dove sarebbero arrivati tanti tifosi e perché vi arrivavo con un’altra squadra. Ma io sono fatto così, patti chiari innanzitutto. Oltretutto giocare a porte chiuse è come giocare al cimitero in un silenzio… tombale”
Visto che siamo entrati in argomento, sa che alla Samb hanno vietato tante trasferte e fatto disputare diverse gare a porte chiuse?
“Io sono del parere che la tifoseria vada educata (a dir la verità è anche uno degli intenti delle associazioni di tifosi, ce ne sono due: Noi Samb che è molto numerosa e Tps ora in stand-by .Ndd.) e all’uopo quando presenterò la squadra qui allo stadio farò un discorso molto chiaro a giocatori e tifosi. Dirò che il male c’è e che non si può estirparlo di punto in bianco, ma curato sì. Le multe, i mancati incassi non possono che far male alla società e a loro stessi”
Credo che lei abbia l’autorevolezza per farlo, i suoi predecessori che sono venuti più per ricevere che per dare, non potevano permetterselo. Cambiamo argomento con una domanda forse un po’ scabrosa: quando è arrivato in Ferrari qualcuno ha ritenuto la sua scelta un’ostentazione evitabile…
“Io non ho la Ferrari da oggi bensì dal 1969. Ne ho quattro”
Io sinceramente non ci trovo nulla di strano perché, innanzitutto è sua (addirittura ne ha quattro) mentre trovavo stranissimo quando altri potenziali presidenti squattrinati si presentavano con auto super lusso per far intendere che avevano grandi possibilità economiche per poi, magari, scoprire che le avevano prese a noleggio…
“Io ho due passioni il calcio e le auto, Ho Sub, Cajenne e tante altre che mi servono per lavoro ma anche per la mia famiglia.Mio figlio ha sessanta macchine tra le quali alcune antiche da collezione. Io non sono venuto qui per fare l’esibizionista ma non devo nemmeno nascondere nulla. La Ferrari è l’ultima nata, unica in Italia, il suo valore, nel caso la vendessi, è di due milioni e mezzo di euro, io l’ho pagata la metà. Come si guida? Non è facile ma io ormai sono esperto. È una “formula uno” che cammina per strada. Io non faccio bravate ma il gusto di averla me lo posso concedere. Ho una Maserati MC12, ha vinto quattro volte a Le Mans. Magari ci vengo la prossima volta”
Il centro sportivo di Cascia davanti al suo albergo è tutto suo?
“Sì. È bello?”
Bellissimo, magari lo avessimo in Riviera. Ha due figli, giusto?
“Sì, un maschio e una femmina che mi ha dato due nipotini, di quattro e due anni. Quanto mi gustano”
Sua moglie quando ce la fa conoscere?
“Sta arrivando (era mercoledì pomeriggio prima del triangolare di Grottammare Ndd). Sinceramente lei non è stata tanto soddisfatta della mia scelta. A Terni veniva sempre alle partite più per ritrovarsi con gli amici che per la partita di calcio”
Dopo questa lunga chiacchierata, se dovessi darle una definizione, direi che è un ‘imprenditore realista’
“Lavoro dalla mattina presto fino a sera con la stessa passione di quando ero giovane. Lo faccio con piacere, non sento la fatica. Mi piace creare. Io mi entusiasmo all’inizio di ogni nuova impresa. La faccio crescere poi altri la mandano avanti mentre io già penso a qualcosa di nuovo”
Centri commerciali ‘Elite’ non ci sono nelle nostre zone…
“No, sto vedendo se qui a San Benedetto c’è una posizione che mi aggrada perché, essendo vicino, vorrei farlo gestire dai miei collaboratori di Cascia e Norcia.
Grazie presidente.
FINE
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Se è un sogno, non svegliatemi! Spero che alle parole corrispondano i fatti, di certo al momento il Presidente Fedeli ha già tirato fuori un bel pacchetto di soldi, sono certo che allestirà una rosa vincente per la serie D anche se ho la convinzione che la prossima settimana ci ammetteranno in Lega Pro. Ora la palla passa alla città, ai tifosi, ai giornalisti, ai commercianti, agli imprenditori e alle istituzioni (escludo il Sindaco perché da Lui non credo possa arrivare nulla di buono), ognuno faccia la sua parte nel migliore dei modi e ci divertiremo alla grande. Chiedo al… Leggi il resto »
Chiederò al presidente
Ha ragione ma io non ho parlato dell’Ascoli ma solo della storia collegata all’importanza di tornare ad essere la squadra del territorio. Me ne guarderei bene, in pratica, calcisticamente, ci hanno superato. Magari con un po’ di fortuna in più ma è così.
Si atteggia da magnate ma, la sua presenza decennale nel mondo del calcio, è sempre stata più che marginale in squadre che hanno fatto fatica a sopravvivere in campionati principalmente dilettantisci, non vedo perché proprio ora e proprio qui diventi un grande presidente con ambizioni da serie B.
Mi scusi, ma è proprio perchè “dobbiamo pensare alla nostra Samb” come lei ha scritto che dobbiamo prepararle nei prossimi anni un habitat territoriale e amm.vo da serie B! Ci saranno molti che contribuiranno con la voce, il cuore e la tigna marinara altri invece cercando di cucire addosso alla cittá una casacca sociale/sociologica piú adeguata. Per non dimenticare gli ultimi anni, questa volta ci muoveremo onorando l’Ing. Luigi Onorati e la sua idea di lungomare molto più grande…Pertanto gli accorpamenti tra comuni costituendo “la CITTA’ della Riviera delle palme” s’ha da fare! Altrochè.
Eviterei di mettere bandierine calcistiche su questo o quel comune…
Come l’idea di unificare i comuni più piccoli con San Benedetto, vista la vostra incapacità a eleggere un’amministrazione decente ormai da anni…
Non ci può essere un comune con 50000 abitanti insieme ad altri di 5000 o meno, politicamente e a livello di servizi che riscontri ne avrebbero quest’ultimi???
E comunque Ripatransone è bianconera ;)
Nel momento in cui il territorio diventa un solo comune con un nome diverso (per evitare campanilismi senza senso e lasciando l’identità storica delle località interessate) non esisterà più un comune grande ed altri piccoli. Sta poi all’intelligenza e all’onestà degli elettori eleggere gli amministratori migliori. Che siano di Ripatransone o di San Benedetto del Tronto non dovrebbe, infatti, essere importante. Per il tifo credo che ogni dichiarazione vada fatta a titolo personale. Il suo diktat può non essere gradito a un buon numero di concittadini anche se ho scritto spesso che la geografia dei tifosi è cambiata dopo tanti… Leggi il resto »
Si magari dillo alla festa del paese. Prova…
Di chi dovrei aver paura? A Ripa ci rispettiamo tutti…
Quelli di fuori facessero gli svelti a casa loro
Nessuna paura. L’altro lettore è ripano come lei ed ha voluto precisare che lui porta la Samb.
Guardi che per unire comuni c’è una Legge che si chiama Fusione, l’Unione è soltanto un pasticcio. Il nome resta in ogni caso o non ha capito il significato di identità storica. Caso mai per il nome sarà San Benedetto a ‘ribellarsi’ perché non è colpa sua se con tanti anni di storia in meno è diventata la città di riferimento e quindi capofila per altre località dalla storia secolare e da territori ben più vasti che hanno visto diminuire i propri abitanti e fermarsi demograficamente a centinaia di anni fa. Non dica che è merito della posizione geografica perché… Leggi il resto »
Mio padre è di Ripatransone né ha più di ottanta di anni mi dice sempre che ripa una volta era una città molto più importante di sbt che praticamente non esisteva!!!! Poi grazie all’incapacità della classe politica ecc ecc si è relegata sempre di più in un ruolo marginale… e quello che dice lei mi conferma tutto mantenere la propria identità non significa relegarsi sul cucuzzolo da soli, sarete sempre di meno, molto meglio creare un unità di intenti con tutti i comuni limitrofi per cercare di sfruttare meglio le proprie risorse e rimettere ogni realtà al centro di un… Leggi il resto »
Non si allarghi… Io non ho detto di non fare unioni o fusioni, ma come l’intende il dott. Perotti non mi piace. Creare paesoni disomogenei non mi piace, mi piacerebbe unire paesi più simili (Ripatransone, Cossignano, Offida, Montefiore etc) piuttosto che aggregarsi a un comune come sbt che ha esigenze totalmente differenti e fagociterebbe la maggior parte delle risorse. A Ripatransone non siamo in crisi demografica e il centro stesso si sta ripopolando oltre a tutti gli stranieri che hanno acquistato e ristrutturato le vecchie case in campagna. Per quanto riguarda il discorso tifo la mia era una risposta all’assurda… Leggi il resto »
Le vie di mezzo, le mezze misure sono sempre inutili e spesso dannose.
Lei ha detto che Ripatransone è bianconera, io ho detto che non si può parlare a nome di una città. Tra l’altro non capendo nemmeno che la mia non è stata una proposta di omogenizzazione del tifo ma di strutture creando un solo settore giovanile. Poi i cittadini sono liberi di tifare chi vogliono, nesusno li obbliga.
Rilegga con più attenzione.
Rilegga lei quello che ha scritto a proposito del tifo nei vari paesi del piceno. Il suo invito a non parlare a nome di un’intera città è lecito se non fosse che lo stesso invito non l’ha fatto agli utenti, tifosi samb,che le hanno indicato Castel di Lama, Colli e Offida come feudi del tifo sambenedettese.
E comunque io ho capito benissimo che parlava di settori giovanili per creare un serbatoio di giocatori più ampio per la sua squadra…
Lascio perdere il suo modo di relazionarsi con chi sostiene tesi diverse dalle sue …
Cosa avrebbe di male im mio modo di relazionarmi . Con la sua ultima frase ha detto e niente. Ma ha ragione meglio lasciar perdere.
Secondo me la forza sta proprio nell’unire realtà geograficamente vicine ma con caratteristiche diverse, così da mettere da parte egoismi e personalismi e sviluppare un percorso comune ed avere un peso specifico maggiore per le proprie esigenze. Poi se lei si accontenta 1-10-100 tedeschi ricconi che ristrutturano casolari per venire 4 volte all’anno alla ripa sono contento. Parlando di calcio…. L’uomo si divide anche all’interno di realtà piccole come ripa… e si forma la ripa United quando invece i risultati si ottengono solo con l’Unione….ed è innegabile che per seguito e strutture la sambenedettese e l’unica che possa ambire a… Leggi il resto »
La realtà è quella che dice lei ma, per egoismi personali vedi diminuizione di poltrone per i politici, vedi l’impossibilità di essere il primo fra tanti (fra pochi è più semplice e vale per il calcio ma anche per i Partiti), vedi un campanilismo bello ma in questo caso deleterio, alla soluzione che noi e lei auspichiamo si arriverà fa 10-15 anni.
Cittadini della Riviera, nostri lettori e non, stanno allestendo un comitato per… accorciare i tempi come si addice a chi pensa più agli interessi delle comunità che a se stessi. Il ‘guadagno’ sarebbe per tutti. Grazie.
Ripatransone come tanti comuni dell’interno che non hanno avuto una espansione verso valle sta perdendo, inesorabilmente, popolazione ormai da anni. Dall’immediato dopoguerra la popolazione si è più che dimezzata, poi il decremento è continuato, seppure non con l’intensità originaria. Al di là del suo parere, i dati dei censimenti dicono questo. Non sono 15-20 stranieri ad invertire il trend. Altro dato che deve far riflettere è la vivacità del paese; quanto movimento vede lei per Ripatransone ogni giorno? E’ mai uscito di casa (o conosce solo Ripa ed Ascoli)? Senza fare molti chilometri vada a Pienza, o Montepulciano e si… Leggi il resto »
Caro Carboni paragonare Pienza, Montepulciano, Spello, Montefalco con Ripatransone non è proponibile né necessario, soprattutto in periodi come questi dove anche l’ordinaria amministrazione (strade, scuole, servizi..) è difficile mancando fondi etc. Le nostre zone soffrono poi particolarmente la mancanza di una visione comune, ogni comune pensa al suo orticello, il sistema o marchio come dice lei non vuole proprio entrare nella testa dei politici (sanbenedettesi inclusi)… Se poi i dati demografici per lei sono determinanti per valutare qualità di vita e benessere… Sarà contento lei. Avranno contato qualcosa forse la dismissione dell’ospedale e della pretura? Comunque la rassicuro, ho viaggiato… Leggi il resto »
Il commento era offensivo perché faceva accuse basandosi sulle considerazioni personali un po’ campanilistiche che non corrispondono alla realtà attuale dei fatti. Sui quali Riviera Oggi è solita ragionare. Il suo pensiero è condizionato dall’invidia e dall’auspicio che succeda quello che lei pensa oggi. Domani è un altro giorno.
Complimenti.