
Pietra sopra per crescere. La cosa migliore è mettere una pietra su quanto è successo nella Samb fino a lunedì 3 agosto 2015 e aprire una nuova era che ci auguriamo migliore. I presupposti ci sono tutti. E non mi riferisco alla potenzialità economica bensì alla determinazione che Franco Fedeli sta mettendo in questa sua nuova avventura.
Credo che la riviera sportiva tutta non debba adesso chiedergli di più, per esempio va abolita la frase “finalmente uno con i soldi“, che ogni tanto sento dire in giro. Da sempre scrivo che alla Samb servirebbe un buon investimento, il resto andrebbe avanti da solo. Fedeli si è… superato: ha già dato 300 mila euro a Moneti (probabilmente una parte l’ha presa e meritata Manolo Bucci), ha già fatto una fidejussione di 400 mila euro, ha già messo già 105 mila euro per l’iscrizione in Lega Pro (particolari che sappiamo benissimo non insignificanti dalle nostre parti) e buon ultimo, nessuno lo sa, ha già messo 100 mila euro sulle casse rossoblu come base di partenza. Ha già preparato e consegnato un ricorso alla Lega Pro in caso di esito negativo della domanda fatta per l’ammissione.
Base di partenza non significa che continuerà a mettercene altri di euro. Adesso servirà lavorare insieme e in sintonia con l’attuale proprietà. Come diciamo in molti: nessuno viene da fuori per svenare le casse personali, come non l’hanno fatto i vari Preziosi a Genova, Zamparini a Venezia e Palermo, Spinelli a Livorno eccetera. Non lo sta facendo nemmeno Bellini nonostante lui fosse tifoso dell’Ascoli oltre che proprietario. Giusto così.
Quelli che servono sono i progetti veri e credibili che tutta la Riviera dovrà sposare. Anche perché, se si costruirà qualcosa di veramente importante, se un giorno Fedeli dovesse decidere di lasciare (niente è eterno) l'”impalcatura” del ‘palazzo’ resterebbe e non sarebbe difficilissimo sostituirlo.
Un progetto indispensabile (secondo me dovrebbe essere il primo) che mi sento di consigliare a Fedeli (cosa che ho fatto inutilmente con i suoi predecessori e non sempre per colpa loro, anzi) è quello di far sì che la Samb torni ad essere la squadra del territorio. Per territorio intendo San Benedetto, Grottammare, Cupra Marittima, Acquaviva, Monteprandone, Ripatransone, Monsampolo. Pagliare non ce lo metto anche se anche lì una minoranza di tifosi rossoblu esiste, Martinsicuro perchè è Abruzzo, Porto d’Ascoli perché è San Benedetto. Tre realtà calcistiche importanti che, chiuderebbero il cerchio in modo perfetto. Ad occhio e croce 130-140 mila abitanti.
Un’opportunità che risolverebbe d’incanto tutti i problemi riguardanti un settore giovanile che si rispetti e ancor più quello dei campi a disposizione tanto necessari per creare una società calcistica in grado di raggiungere obiettivi oggi inimmaginabili. Insomma realizzare con il calcio quella “Città grande” che i ben pensanti auspicano da anni anche politicamente. La fusione cioè dei vari comuni sopra indicati. Con Fedeli, secondo me, l’obiettivo si può raggiungere. A livello sportivo sicuramente.
Per l’aspetto politico infatti non siamo ancora maturi o meglio non lo sono gli attuali amministratori che vedrebbero diminuire il numero di Poltrone. Fossi nei sindaci interessati proporrei con forza una soluzione del genere per le società calcistiche in questione. È il futuro e anticiparlo è un segno di grande maturità e intelligenza. Fossi Fedeli la prima cosa che farei sarebbe quella di convocare i vari dirigenti sportivi delle società sopra citate, per parlarne. Intanto per parlarne. Non sarò mai sindaco e tanto meno presidente della Samb ma un consiglio credo di potermelo permettere.
Basta con le invidie e con la facile voglia di essere grandi tra tanti piccoli, il Piceno est va ricostruito e ridisegnato da persone con la testa sopra le spalle. La Samb fu la base di partenza negli anni 50, può ridiventarlo 70 anni dopo. Qualche anno ci vuole ma è indispensabile iniziare.
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Ci dovrebbe mettere anche Colli caro direttore le assicuro che ci sono molti fedelissimi cuori rossoblu
Ben volentieri
Confermo, Colli alto e’ praticamente tutto rossoblu
Sinceramente non ne ero a conoscenza.
Vero vero vero
Giusto appunto
Ci sono paesi che fanno bandi ad hoc per le piccole realtà calcistiche locali x farle sopravvivere. Realtà che poi mandano i ventenni a giocare a monte fiore o massignano…..
Direttore per far si che accada quello che lei e tutti noi ci auspichiamo serve che la Samb torni a vincere! Che torni l’entusiasmo di tornare tra i professionisti e a giocare i playoff per la serie B. Dopo di che tutto verrà da se…
Veramente per quel che riguarda le vittorie sul campo non si può dire che siano mancate negli ultimi tre anni: due campionati vinti e un terzo posto. Il progetto va fatto per creare stabilizzazione e va studiato bene non all’ultimo momento. Prima si comincia meglio è. Se invece le squadre delle località citate si accontentano di stare in campionati senza prospettive concrete e con il rischio di rientrare nei ranghi bassi al primo passo falso, il discorso è diverso e tanto meno il progetto è realizzabile. Un squadra ‘madre’ (la Samb) con una società seria come quella attuale risolverebbe i… Leggi il resto »
Il suo commento vale un articolo a sua firma. Grazie.
Questo sì che è un bel parlare di calcio come una parte (importante sì, ma non la più importante) della società e del territorio in cui viviamo e non solo come una fede a cui aggrapparsi per sfogare le nostre nevrosi settimanali. Questa è la visione d’insieme che dovrebbe guidare chiunque abbia un ruolo di guida politica ed anche di guida sportiva, e sono molto lieto che abbia portato la discussione sulla Samb ad un livello decisamente più interessante e soprattutto molto più costruttivo. Fedeli potrebbe essere l’uomo giusto (speriamo), ma speriamo anche che i personaggi locali con cui verrà… Leggi il resto »
Egregio Direttore, purtroppo Lei come gli ultimi presidenti dal dopo Zoboletti fa il gravissimo errore di pensare che la Samb sia solo (o quasi) la squadra di calcio di S. Benedetto del Tronto, mi creda che se togliamo allo stadio i non residenti nel territorio comunale le presenze sarebbero ridicole (non esagero). Castel di Lama (per metà nel comune di Ascoli e a soli 8 km dal capoluogo) è un feudo rossoblu, Offida? ne vogliamo parlare? Acquaviva? Colli? Castorano? Spinetoli? (Da Pagliare, comune di Spinetoli partono almeno una cinquantina ogni sacrosanta domenica). A sud? Oltre a Martinsicuro… Villa Rosa? Alba… Leggi il resto »
Probabilmente non mi sono spiegato bene. Citando le località ho tenuto conto della distanza perchè il riferimento era al settore giovanile unico con campi a pochissimi chilometri ove far giocare Primavera, Beretti, juniores, allievi, pulcini, una scuola calcio unica e così via.
Forse è vero però che senza i tifosi del territorio sarebbero di meno allo stadio e anche che molti sambenedettesi di età media abituati alla serie B soffrono ad essere presenti in serie D.
Tra la cenere questi covano più di altri.
C’è anche la realtà di molti nostri ‘vicini’ che sono diventati tifosi dell’Ascoli. È naturale.
Caro direttore
Perché continuare ad ignorare le società del nostro territorio che riescono a fare calcio onestamente e seriamente, con settori giovanili di tutto rispetto.
Abbiamo gruppi di lavoro che quotidianamente mettono impegno professionalità ed ottengono risultati riconosciuti anche sotto il profilo sociale.
Molti cittadini preferiscono questo ai meri interessi che si nascondono dietro alla pseudo passione del tifo.
Una società che passa attraverso diversi fallimenti e disastri e gestita per interessi economici non può ricoprire in ruolo cosi importante per i nostri ragazzi.
Valorizziamo lo sport ( quello vero )
E chi le ignora. Dico soltanto che la Samb non potrà mai essere come loro. E anche che con una squadra professionistica di riferimento come lo è l’Ascoli per il Piceno ovest. tutto sarebbe più facile anche per le società satelliti che avrebbero uno sbocco vicino per lanciare giovani a due passi da casa. Come lo fu con Sestili, Castronaro, Ripa, Valà, Romani, giusto per fare qualche nome.
Il fatto che condanna definitivamente la Samb come una fallita non è bello. I monumenti possono essere distrutti e ricostruiti.