Nuova Samb. Il capitolo Moneti si e chiuso ufficialmente venerdi 31 luglio 2015 alle ore 15 ma già era stato fatto tutto due giorni prima. Torno sull’argomento soltanto per ristabilire i fatti e dare l’esatta dimensione di quanto è successo. Come piace a noi da sempre.

Fino a tre giorni fa, Gianni Moneti o non sapeva di aver venduto la Samb o voleva tenere nascosta la verità per motivi difficili da comprendere. Ipotesi solo apparentemente assurde. Sicuramente, però, poteva fare a meno di smentire un nostro articolo che giovedì scorso 30 luglio riportava verità inoppugnabili. Ha rimediato una brutta figura anche se il tentativo di farci passare per bugiardi resta. Solo puntini sulle i, niente di più.

Ma adesso basta, con Fedeli si può veramente ricostruire ed è l’unica cosa che conta. Nelle parole di Moneti “lascio la Samb in buone mani” viene infatti inquadrata la realtà ma, chi conosce i fatti, sa che un po’ di ipocrisia in quelle parole c’è stata.

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Dalla vicenda di compravendita e da certe dichiarazioni é uscito fuori un aspetto molto importante e cioè che Franco Fedeli è veramente un gran signore.

Al di là di quello che potrá fare per la Samb e dei suoi mezzi economici indiscussi, é la caratteristica che piace di più a noi di Riviera Oggi. Denota infatti la grande serietà e maturità del nuovo presidente. Se era un “venditore di fumo”, come tanti altri nel calcio, magari si sarebbe sfogato in modo diverso. Complimenti.

Acqua passata non macina più quindi voltiamo pagina e pensiamo al futuro che è già prossimo. Lo faccio con una premessa importante e che ho già più volte espresso. Basta con il dire “questo ce li ha i soldi quindi li cacciasse…“. Ho sintetizzato in un modo un po’ brusco ma rispecchia quanto ho sentito in giro in questi giorni.

Come sono stati ‘scartati’ coloro che volevano impossessarsi della Samb senza avere in tasca un euro da investire (e per fini di lucro) è sbagliato credere che chi viene ed ha soldi è un pollo da spennare. Non so se sono mai esistiti, oggi sicuramente no. Per capire che l’intenzione di investire è reale, secondo me, è sufficiente che l’acquirente tiri subito soldi veri da investire su un progetto. Ricordate Luigi Appierto un anno fa, Fedeli ha fatto di più: ha subito tirato fuori 300 mila euro a fondo perduto ed ha promesso quanto segue:

“Non sono venuto a San Benedetto per cambiare aria ma per portare professionalità con un progetto concreto finalizzato a riportare la formazione rossoblu in campionati più consoni alla sua storia. Cosa che dimostrerò con i fatti come ho sempre fatto. La mia non è una toccata e fuga ma un investimento che ritengo in grado di portare frutti alla squadra e di conseguenza alla città. Prima dare per ricevere. Se ne stanno accorgendo i reatini che mi stanno tempestando di telefonate per averli lasciati. Io e mio figlio porteremo serietà, e mi auguro risultati, ma la pretenderemo anche”

Ci parli del suo rapporto con i tifosi…

“Li rispetto moltissimo, sono il sale delle squadre di calcio ma ritengo che un dirigente deve dare il massimo sul piano dell’organizzazione,  della verità e dell’allestimento della squadra, loro devono fare i tifosi e solo quello, dare una mano affinché ottenere vittorie sul campo diventi più semplice. Ognuno il suo ruolo. Stiano tranquilli su tutto e in particolare su un fatto: il sottoscritto non ha mai sottratto risorse economiche provenienti da incassi e da altro. Innanzitutto perché non ne ho assolutamente bisogno. Purtroppo invece è questo un aspetto che nelle squadre di calcio è diventata un’abitudine e che è alla radice dei continui fallimenti. Ovunque sono stato non ho lasciato  una lira o un euro di debito. Le risorse locali insieme alle mie saranno usate per ottenere il meglio per il calcio sambenedettese e di conseguenza per la città. La distinzione dei ruoli è indispensabile per la riuscita di ogni progetto anche non calcistico. Io non ho scheletri nell’armadio né vengo ad urlare che sono sempre stato tifoso della squadra rossoblu, sono semplicemente un imprenditore innamorato del calcio che conosce la storia della Samb e anche che 21 campionati cadetti non si disputano per caso. Mi piacerebbe ripercorrere le strade di chi ha presieduto la società in quegli anni. Per ora è un mio desiderio niente di più, presto si vedrà se tutti insieme ne saremo capaci”

Cosa intende dire?

“Che anche per un presidente super ricco  buttare soldi per il semplice gusto di gestire  una squadra di calcio è sbagliato (in effetti lo stesso ascolano Bellini la pensa allo stesso modo Ndd). Un buon investimento è, invece, sicuramente la base di partenza ma poi, se la città non è in sintonia con il progetto e mette il bastone tra le ruote , evidentemente vuole farsi male da sola. Io sono molto carico ed entusiasta, il resto si vedrà.”

Può aggiungere qualche altro particolare sui termini del contratto di acquisto?

“Certamente: 180 mila euro li ho dati subito, 120 mila  li darò martedì prossimo davanti al notaio”

Significa quindi che la situazione debitoria è stata azzerata?

“Mi sono fidato delle parole di Moneti e di un’altra persona. Mi sento abbastanza tranquillo e non ne sto facendo un problema”

Più signore di così non si può. Per il ripescaggio, invece, come la pensa?

“Non mi illudo più di tanto, l’unica certezza attuale è che la fidejussione di 400 mila euro e i centomila euro per l’iscrizione li ho già messi a disposizione. Se saranno necessari, in un batter d’occhio il passaggio di categoria sarebbe cosa fatta. Mi pare però che ci sono tante squadre davanti a noi”

Un primo ‘noi’ parlando di Samb che mi ha fatto piacere

“Le ripeto : non sono venuto a cambiare aria”

Due conclusioni mi vengono spontanee. La prima che, se “la società è in buone mani” un merito particolare va ad una persona (Manolo Bucci) che a San Benedetto si è sempre comportata con grande serietà. Nella circostanza ha dimostrato di meritarsi la stima di tutti i sambenedettesi alla faccia di chi non ha avuto parole di riconoscimento per quanto aveva fatto per la Samb. Il suo impegno (magari anche per motivi innominabili) è stato encomiabile. Se penso a come ci trovavamo martedì scorso, quello che è successo lo ritengo un mezzo miracolo ma è sbagliato caricare di grande aspettative il popolo sportivo sambenedettese per l’arrivo di Franco Fedeli. Aspettative che ci sono sicuramente ma caricarle all’eccesso in questi momenti equivale a farlo ‘attaccare’ e criticare anche immotivamente se, sin dall’inizio, non tutto fila per il verso giusto. Si partirebbe con il piede sbagliato.