
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non c’è giorno in cui regni la pace nel Pd. “Le dimissioni della segretaria Gregori e del capogruppo Benigni sono un presupposto indispensabile per aprire una nuova fase e superare questo sbandamento continuo che tanto imbarazza e sconcerta”. Lo scrive la minoranza democratica, rappresentata da Gianluca Pompei, sconfitto al congresso del 2013, ma comunque rappresentante del 40% del partito.
“Riteniamo necessaria un’assunzione di responsabilità da parte della Segretaria del Partito e del Capogruppo in consiglio, un passo indietro comune che possa aprire la strada ad un confronto costruttivo che culmini in nuovo momento congressuale in cui tutto il Pd possa tornare a confrontarsi sulla politica e sulla fisionomia della propria organizzazione e della città per i prossimi anni. La frammentazione del gruppo consiliare diviso in molteplici rivoli così come la gestione del Partito, mai apparso in passato così profondamente in balia delle onde, ha bisogno di ritrovare un punto di mediazione attraverso un confronto serrato ma sereno negli organismi preposti . Appare quindi ancora più evidente quanto dannosa sia stata la mancata costituzione della Direzione Comunale e quanto necessario sia provvedere immediatamente alla rimozione di questo vulnus”.
Pompei condanna le innumerevoli esternazioni di questi giorni: “Le contraddizioni hanno assunto ormai livelli preoccupanti e non ricomponibili se non dentro a quadri di nuove mediazioni di necessità nelle quali la politica risulterebbe nuovamente sconfitta ed il bene comune sacrificato alla conservazione di equilibri di potere che nulla hanno a che fare coi bisogni di San Benedetto. Riteniamo inoltre, e vogliamo chiarirlo fuori da ogni ragionevole dubbio, che le primarie ci paiono un percorso obbligato in vista delle prossime elezioni amministrative e che dovranno costituire insieme alla stagione congressuale il momento di confronto e sintesi vera sulle prospettive politiche per i prossimi anni. Non dovranno essere una conta sui nomi, ma una vera fucina delle idee dove si possano confrontare prospettive programmatiche, di alleanze e di priorità atte a ripristinare una connessione non solo politica ma anche sentimentale con tanta parte del nostro mondo e del nostro popolo frastornato dagli errori e dai litigi degli ultimi anni”.
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