SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Campagna tesseramenti del Pd sospesa a Porto d’Ascoli. Fa rumore la protesta organizzata dalla sezione di Via Damiano Chiesa nei confronti del coordinatore provinciale Antimo Di Francesco: “La riprenderemo quando convocherà un’assemblea che spieghi i motivi della richiesta di dimissioni alla segretaria Gregori”.

Per il segretario di circolo Nicola Rosetti e il suo predecessore Valentino Casolanetti, proprio Di Francesco – assieme al sindaco di Offida Valerio Lucciarini – vorrebbe creare divisioni nel partito per sorpassare le primarie e imporre un candidato sindaco per le amministrative 2016.

La segretaria per ora rimane al suo posto, mentre si avvicina il giorno del nuovo Consiglio Comunale chiamato ad approvare il Bilancio di Previsione. L’assise è stata riconvocata giovedì alle 21.15 e, viste le recenti esternazioni di Benigni, dovrebbero riapparire in aula (e votare favorevolmente) i quattro dissidenti portodascolani.

Intanto, la Gregori ottiene l’appoggio di Pietro Colonnella: “Non è tempo degli abbandoni, ma dell’impegno. Le dichiarazioni del capogruppo Benigni sembrerebbero andare nel senso del superamento di incomprensioni e mancanza di dialogo – afferma l’ex Sottosegretario. – d’altronde abbiamo bisogno della migliore e proficua conclusione dell’amministrazione in carica. Sarebbe una follia imperdonabile farla cadere a 9 mesi dalle prossime elezioni. Vanno coinvolti tutti coloro che sono disponibili. Abbiamo bisogno dell’impegno e della passione di tutti. Io ci sarò”.

Colonnella considera indispensabili le primarie per la scelta del nuovo sindaco. Dovranno essere “solidali e non divisive” e i candidati saranno chiamati poi a collaborare insieme per il futuro della città. “Secondo lo studio di un istituto di ricerca le primarie per la scelta del sindaco hanno prodotto dal 2008 ad oggi ben 600 casi di vittoria per il centrosinistra negli 850 comuni nei quali sono state fatte. Avere l’obiettivo di 3-4000 persone è di grande rilievo. E’ un grande evento, secondo me irrinunciabile, di partecipazione in un momento in cui c’è grande disaffezione verso la politica”.

Per l’ex inquilino di Palazzo San Filippo, molteplici sono i temi decisivi da proporre nella prossima campagna elettorale: “La San Benedetto del futuro dovrà essere il baricentro tra Ancona e Pescara e dovrà avere più che in passato un ruolo di coordinamento di un vasto territorio. L’unione e, in un prossimo futuro ,anche la fusione dei Comuni sarà da perseguire e da incoraggiare per arrivare ai 100/200 mila abitanti. Abbiamo verificato sulla nostra pelle che la dimensione anche demografica è decisiva per ottenere le fermate dei treni,che da settembre rischiano di tornare a diminuire, con un danno enorme per il nostro turismo. Non possiamo inoltre permetterci che il tratto piceno dell’Autostrada sia l’imbuto irrisolto, con il più alto tasso di incidenti, di tutta l’Autostrada Adriatica e che si torni a parlare solo del tratto fino a Pedaso. Chiediamo che il prossimo piano della Società Autostrada, concordato con Governo e Regione, dia una risposta anche al tratto Pedaso-San Benedetto”. Ed ancora: “Dovremo fare del lavoro, dello sviluppo, della scuola, dell’università e e della ricerca, il fulcro della missione istituzionale e riconquistare il primato nel turismo regionale”.