SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non c’è solo il Pd. Anche i Socialisti alzano la voce e avvisano il sindaco Gaspari: “Se giovedì l’assise verrà annullata per la mancanza del numero legale ci prenderemo la libertà la volta dopo di non partecipare o di votare contro”.

Il segretario Umberto Pasquali lo ha annunciato a Sabrina Gregori durante l’incontro organizzato mercoledì pomeriggio, al quale era stato invitato pure il capogruppo dei democratici Claudio Benigni. Quest’ultimo ovviamente non si è presentato, confermando la linea dura già ribadita dal collega Gianluca Pasqualini.

Terremo le mani libere”, avverte Pasquali. “Vogliamo capire cosa vuole il Pd. Se devo morire, scelgo da solo il modo in cui morire. Noi e il Pd siamo alleati. A livello nazionale siamo accorpati, mentre in Europa loro hanno aderito al Pse. Non siamo una semplice forza di coalizione, c’è un rapporto particolare. Qualora un mio consigliere venisse e votasse contro, l’amministrazione cadrebbe, a prescindere dal resto. Il Psi è seriamente preoccupato per quanto sta avvenendo nella prima forza di maggioranza. Fino ad ora non siamo intervenuti nel dibattito politico rispettosi della giusta dialettica post elettorale del Pd. Oggi però il dibattito si sta trasformando in una lotta di potere a scapito della città e della coalizione che in dieci anni ha sostenuto l’amministrazione. La cosa è tanto più grave nel momento in cui si sta arrivando alla realizzazione e alla conclusione di opere messe in cantiere. Invitiamo tutti i protagonisti a fare un passo indietro approvando il bilancio e a concordare poi un percorso di fine mandato che ci porti al 2016 con un candidato sindaco condiviso attraverso le primarie”.

Il clima è rovente e i comunicati inviati alle redazioni non si contano. Il più significativo è di sicuro quello dei segretari Pd dei circoli Centro e Porto d’Ascoli. “Si voti il Bilancio – è l’appello di Roberto Giobbi e Nicola Rosetti – lì dentro ci sono servizi e opere necessari per l’intera città. Riguardo l’incomprensibile richiesta delle dimissioni della Gregori, gli iscritti sono concordi nel pensare che un segretario democraticamente eletto con un congresso possa essere sostituito solo con un nuovo congresso e quindi respingono la richiesta di chi ha attaccato la segretaria arrivando a chiederne le dimissioni. Il Pd alle Regionali a San Benedetto ha ottenuto un grande risultato e quindi il problema non si pone. Le sfide che dovremo affrontare nei prossimi mesi possono essere vinte solo se il partito saprà restare unito e lavorare con un forte spirito di squadra. Parallelamente l’amministrazione dovrà concludere in maniera positiva un cammino iniziato dieci anni fa, un cammino che se concluso bene sarà un buon punto di partenza per chi amministrerà nei prossimi anni. Chi bloccherà questo percorso dovrà assumersene tutte le responsabilità nei confronti della città e dei nostri iscritti”.

Il documento non è stato firmato da Andrea Manfroni, coordinatore della sezione nord. A proposito di unità d’intenti…