SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Bilancio di previsione è pronto, ora spetta al Consiglio Comunale approvarlo. “Abbiamo le casse in equilibrio – afferma in coro la giunta – il ritardo è dovuto alla tardiva redistribuzione del contributo perequativo”.

Di 1,7 milioni, ne rientreranno circa 1,2. Scenario che ha imposto all’amministrazione Gaspari ulteriori tagli nei vari settori: sport, cultura, ma anche alla voce degli appalti per gli impianti di calore e di pubblica illuminazione.

“Il nostro è un ente virtuoso – dice il vicesindaco Fanini – non abbiamo aumentato la pressione fiscale e abbiamo rafforzato i servizi sul sociale”. A tal proposito, l’assessore Sorge precisa: “Confermiamo alcuni benefici a vantaggio delle famiglie con l’Isee basso, come la gratuità dei buoni pasti a chi ha un quoziente inferiore o pari a 7 mila euro. Per i centri estivi abbiamo esonerato dalle tariffe i possessori di Isee inferiore o pari a 10 mila euro. Inoltre, abbiamo confermato l’importo per i bambini disabili ai centri estivi, aggiunto 20 posti al centro diurno di Alzheimer e altri 20 alla residenza protetta per demenze e non incrementato le tariffe dei nidi”.

Non ci saranno nemmeno aumenti sulla Tari, grazie alla raccolta differenziata giunta al 67% che ha assorbito l’impennamento del costo di conferimento in discarica.

Per il 2015 rimarrà di 60 mila euro la somma girata all’Istituto Vivaldi, pari a quella spettante alla Provincia. A gennaio però la gestione passerà interamente nelle mani del Comune, che dovrà coprire pure la quota oggi versata da Palazzo San Filippo per un totale di 120 mila euro.

Capitolo scuole. Proseguono gli interventi di messa in sicurezza e riqualificazione dei plessi cittadini. Nei prossimi mesi verranno completate le strutture di Via Mattei, Via Togliatti (ex Tribunale) e Via Ferri. In quest’ultimo caso l’amministrazione accenderà un mutuo. Da valutare se il Governo lascerà fuori dal patto di stabilità il finanziamento.

Riguardo al bottino di 700 mila euro relativo alla mini-Imu, 100 mila saranno destinati al lancio di start-up, mentre i restanti 600 mila consentiranno agevolazioni Tari e Tasi in favore delle fasce più deboli.