
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sabrina Gregori rimane al suo posto, nonostante la richiesta di dimissioni giunta da Gianluca Pasqualini.
Nel corso dell’Unione del Pd di martedì, il consigliere comunale di Porto d’Ascoli ha letto un lungo documento dove si bocciava in toto l’operato della segretaria, senza però mettere la proposta di sfiducia ai voti.
Pasqualini ha parlato anche a nome di Claudio Benigni, attesissimo ma assente alla riunione, per poi abbandonare rapidamente la sede di Via Manara. Alla Gregori è stata imputata la cattiva organizzazione della campagna elettorale per le Regionali e persino la vicinanza alla corrente di Pippo Civati, ormai fuori dal partito.
La conferma non eviterà comunque la revisione dell’organigramma della segreteria, attraverso l’integrazione di figure della minoranza nei ruoli gestionali.
Gaspari ha predicato nuovamente unità, come aveva fatto una settimana fa all’assemblea provinciale. Il sindaco teme che le liti intestine possano punire il centrosinistra alle prossime Comunali.
Passata l’estate, il pensiero volerà alle amministrative. Le primarie non dovrebbero correre pericoli, dato che la pratica – seppur criticata – rappresenta l’unica tipologia possibile di selezione del candidato sindaco.
Urbinati, fresco di promozione in Regione, ha infine criticato il Pd facendo notare come sia stato elevato il rischio di ritrovarsi senza alcun esponente sambenedettese a Palazzo Raffaello.
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