RONCAROLO: “Quello che vi voglio dire è che questa è un’occasione storica per San Benedetto, perché stiamo per riprendere in mano la casa dei nostri padri. E’ importante che – oltre a fare le quote, e l’abbonamento – portiate altri amici nell’Associazione. Possiamo riprenderci casa nostra, vi prego; forza Samb!”

BARRA: “Finora siamo solo 130, meno di quanti ci aspettavamo, ma penso sia perché finora abbiamo dovuto lavorare anche su altri fronti. Dopo questa assemblea le cose saranno chiare e ci aspettiamo molte adesioni. Siamo nella fase uno, gli imprenditori entreranno dopo, una volta che si sarà creata una base di tifosi. Non c’è una dicotomia imprenditori-NoiSamb, siamo noi ad averli chiamati, lavoriamo insieme. Stiamo facendo molte iniziative, come la serata all’Old Spirit, dove abbiamo raccolto 5 mila euro. Mercoledì 17 giugno abbiamo incontrato Moneti, che che ci ha presentato una proposta, ribadita lo scorso venerdì. Ringraziamo sinceramente Moneti per esserci stato in questi due anni, se non fosse per lui non saremmo qui. La proposta è di ripartire la società in 20 quote da ventimila euro, una quota NoiSamb, 18 io, Roncarolo e altri imprenditori, due quote lui; mettiamo 100 mila euro subito, per entrare, e le quote. Nei tre anni successivi verranno immessi 300 mila, prelevati dalle casse della società in caso di avanzo di bilancio, altrimenti messo dall’Associazione. In questo tipo di proposta l’aspetto fondamentale è che lui sarebbe dovuto rimanere presidente per dare risorse e riprendere 300 mila euro; nel pomeriggio con Gaetani e Di Buò si è parlato di una cessione agli imprenditori. Il consiglio direttivo si è chiesto più volte come operare; ormai era chiaro: nel caso di una società con Moneti avremmo messo solo noi i soldi di gestione. Abbiamo deciso di andare avanti da soli, insieme agli imprenditori di San Benedetto, tutte le nostre risorse le metteremo nel soddisfare le richieste di Moneti per acquisire la Samb: l’Associazione – insieme agli imprenditori di San Benedetto – vuole rilevare il 100% di Noi Samb

DI BUO’: “Oltre alle quote per l’acquisizione bisogna vedere i costi di gestione per la stagione che verrà, stiamo facendo i conti della serva insomma”

BARRA: “Gli imprenditori sono anonimi e vogliono restare tali fino alla chiusura dell’acquisizione, non cercano pubblicità; più quote faremo noi tifosi più alte saranno le nostre ambizioni, e spingeremo altri imprenditori ad avvicinarsi a noi. Abbiamo bisogno di essere in tanti, più alto sarà il coinvolgimento più solida sarà la Sambenedettese che verrà. Il presidente verrà eletto, sarà un membro di NoiSamb o uno degli imprenditori”

DI BUO’: “Oggi abbiamo avuto altre tre adesioni importanti, stasera siamo in tanti, dobbiamo dare seguito alle parole di Guido, bisogna dare un supporto importante, non solo a livello economico. Con l’associazione albergatori ci abbiamo già parlato tanto, in passato e di recente, abbiamo trovato un muro. Non bisogna essere imprenditori medio-grandi, vanno bene anche sponsorizzazioni, sottoscrizioni tra gli associati – ci sono anche quote da 100 euro. Non ritengo sia giusto dire la cifra che ha chiesto Moneti”

GAETANI: “Dietro non ci sono clienti, ma gente di San Benedetto che ci ha chiesto di dare una mano. Zamparini ha detto ora che nel 2016 venderà la società, noi abbiamo saputo di Bucci la scorsa settimana; non è questione di impegno, ma di tempo oggettivo. Abbiamo cercato di mettere diverse persone insieme, scegliere la struttura migliore possibile, costituire una Srl con imprenditori che mettono quote da 10 mila, 20 mila euro, e poi entrerà Noi Samb. Non possiamo far entrare direttamente chi mette 50 o 10 euro, entrerà l’Associazione nella sua totalità: se raccoglie 60 mila euro, e gli imprenditori mettono 20 mila, l’Associazione avrà tre quote. Speriamo che il presidente sia espressione di Noi Samb, ma chiunque sia verrà votato. Per certi avventurieri (non parlo della situazione attuale, ma di quella che può essere) è facile comprare una società a zero euro, il difficile è mantenere gli impegni. Quest’anno pare che la Samb abbia avuto un disavanzo di 4-500 mila euro: ora bisogna mettere i soldi per la società, per il disavanzo, e fare la squadra. E non solo per quest’anno. Quando qualcuno entra bisogna avere la certezza che resti e ottemperi agli impegni. Bisogna anche vedere quanti soldi vuole Moneti. Per quanto mi riguarda, una società che ogni anno perde 400 mila euro deve essere ceduta gratis; si può dare un riconoscimento all’imprenditore, ma – come viene scritto nei giornali – Moneti ha chiesto 300 mila euro. Una società che genera debiti non vale niente, noi la vogliamo per amore: ma per quanto la possiamo pagare, bisogna capire che dobbiamo affrontare anche altre spese”

DI BUO’: “L’esercizio chiuderà il 30 giugno, Moneti ci ha assicurato che la società è sana. Prima di chiudere ci informeremo per bene”

VANNUCCI: “Non vorrei passasse il messaggio che la nostra sia una proposta contro Moneti o cosa. Noi dobbiamo pensare al futuro: credere da oggi a dieci anni che verranno sempre imprenditori a mettere i soldi per fare calcio qui è irrealistico. Il giocattolo è nostro, i soldi e la faccia dobbiamo metterceli noi. Non ci credo che una città come questa non riesca a fare un campionato di D; e questa non è una cosa contro Moneti o altri, siamo semplicemente propositivi: non facciamo guerre a nessuno.

RONCAROLO: “Il video di Impiglia – che ringrazio – è stato visto 30 mila volte! Io l’ho visto tre volte, facciamo 10 mila. Con diecimila iscritti ci compriamo tutta San Benedetto. Dobbiamo cercare associati dovunque, anche a costo di rompere le… Noi abbiamo un bene comune che è San Benedetto, non possiamo permetterci di perderla”

BARRA: “Questo non significa che non siamo d’accordo con Moneti, o che ce l’abbiamo con lui; semplicemente, non riteniamo realistico credere che ci siano sempre persone pronte a mettere i sodi per la nostra squadra. Moneti lo dobbiamo ringraziare per questi due anni, perché senza di lui non saremmo qui a parlare di Samb; ma se pensa di affidarsi sulle nostre risorse per andare avanti, gli diremo che non abbiamo queste intenzioni. Se entreremo in società, entreremo col 100%. Noi come Associazione non abbiamo alcun diritto di prelazione, ma lui ha sempre detto che preferirebbe lasciare quote a persone di San Benedetto, piuttosto che ad altri. Ma dobbiamo presentarci con più soldi e più presto possibile: siamo molto vicini, ma ci serve la spinta di tutti; vogliamo entrare noi o aspettare i Buonocunto di turno ogni anno?

GAETANI: “Noi abbiamo chiesto tempo a Moneti, per valutare tutte le carte in tavola. Ma Moneti è libero di fare quel che vuole con le sue quote: non verrà mai a dirci ‘Non ho venduto la Samb a un milione per aspettare voi”; se riesce a vendere la società a quelle cifre buon per lui. Noi abbiamo bisogno di tempo però, non possiamo saltare nel vuoto”

Acceso dibattito tra tifosi: alcuni dicono di entrare, anche a costo di giocare per la salvezza; altri si rifiutano di mettere soldi in una squadra senza ambizioni. C’è chi ribadisce che bisogna chiedere i soldi agli albergatori, mentre altri chiedono di contribuire tutti. C’è chi vuole sapere nomi e numero di imprenditori, ma – come ha spiegato Barra – non è intelligente comunicare una cifra precisa prima di trattare per l’acquisizione di quote: “Se uno sa che ho budget 10, per una casa che vale uno mi chiede due, tre”

TRIONFI (tifoso rossoblu): “Continuando ad affidarci agli altri siamo falliti quattro volte, non è meglio fare qualcosa di nostro? Anche giocare per salvarci è meglio che non essere padroni del nostro destino. Facciamo una cosa nostra, pulita, per tutta San Benedetto”

BARRA: “Nel caso Moneti vendesse la Samb ad altri, lasceremmo perdere. Siamo ad un bivio: o entriamo o moriamo. Fare quel che abbiamo fatto finora, è stato fare il cuscinetto tra la Società e la stampa, o alcuni tifosi. Abbiamo preso calci da tutti, senza veder valorizzare il nostro lavoro. Non possiamo trovarci a discutere col nostro direttore sportivo per vedere (vedere!) una partita delle giovanili. Così non ha senso per noi. Prendiamoci la Samb”

Un tifoso chiede: “C’è la possibilità di creare una società ex novo?” Barra risponde di non aver vagliato tale possibilità, che – in ogni caso – significherebbe ripartire dalla terza categoria”. Interviene un altro tifoso: “Prima le critiche erano perché l’Associazione non entrava in società, ora che c’è questa intenzione si ha paura di non fare una squadra per vincere. Prima dobbiamo costruire, poi dobbiamo vincere. Non dobbiamo dividerci, dire “Eh, ma gli albergatori hanno di più”, “eh, ma quello ha di più”. Dobbiamo mettere tutti quello che possiamo, vedrete che arriveranno anche gli altri. Se molti albergatori non hanno messo i soldi, in questi anni, è anche perché non c’erano facce pulite. Con una società sana, nostra, arriveranno anche loro”