SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo giorni di ansia Peppe Giorgini ha avuto la sicurezza di poter far parte del prossimo Consiglio regionale delle Marche. Oggi in Ancona la presentazione ufficiale dell’intera giunta e l’elenco degli assessori.

L’o abbiamo intervistato venerdì scorso. La mia sensazione è che uno come lui serviva come il pane in un Consiglio regionale fino a ieri  con un uomo solo al comando: Gian Mario Spacca. Sulla sua scia solo gregari, nessuno che ne abbia mai impensierito l’arrivo solitario ed egemone al traguardo. Non conosco gli altri consiglieri del M5S ma lo stesso Giorgini ha assicurato che saranno combattivi come lui se non di più.

Giorgini da cosa vuol cominciare?

“Partirei dal Cup (Centro Unico Prenotazioni) Regionale che a parere nostro (M5S ndr) va rivisto in toto. Chi nel 2010 ha vinto il bando di gara dovrebbe aver ricevuto una somma intorno ai 14 milioni di euro mentre c’era un secondo concorrente che avrebbe fatto il lavoro a circa 7 milioni di euro, con ottimi requisiti ed esperti informatici di riconosciuto valore. Un fatto sconosciuto ai cittadini ma non a chi a Palazzo Raffaello ci vive tutti i giorni. Io ho tutti i documenti utili ma anche la corrispondenza che avvalora quanto le sto dicendo. All’appalto aveva partecipato anche un gruppo umbro che non poteva partecipare ma pare che lo stesso sia poi entrata in collaborazione con la ditta che ha vinto l’appalto. Sin da quando il Cup è partito sono state tante le disfunzioni. Ho un fascicolo dove è scritto tutto e lo metteremo a conoscenza dei cittadini”

Ha i nomi delle ditte?

“Nel fascicolo c’è tutto ma questo è soltanto uno dei tanti aspetti negativi sui quali noi del Movimento 5 Stelle vogliamo fare chiarezza. Per esempio i cittadini non sanno che la Regione è gestita da una società per azioni che si chiama Svim che prende soldi dall’Europa e li distribuisce come meglio crede.

Potrebbe essere uno strumento di tutela e anche lecito…

“Magari sì ma ora possiamo controllare. Con me lo faranno altri quattro consiglieri di Cinque Stelle”

Non ha paura che qualcuno di loro possa distaccarsi magari per semplici motivi… economici?

“Assolutamente no, sono tutte persone decise a lavorare per i cittadini e non per loro stessi anche se l’aspetto economico è stato fondamentale, a livello nazionale, per alcuni parlamentari che non hanno… resistito a stipendi inferiori ai colleghi di altri Partiti. Il motivo del loro allontanamento è stato essenzialmente quello. Non si scherza più su questo che è stato un pericolo reale. Noi vogliamo scoperchiare un sistema e ci riusciremo”

Quali sono gli ostacoli maggiori?

“Il voto di scambio. È quello che permette all’attuale maggioranza di governare con il solo 20% di voti. Recentemente sono stato in una emittente televisiva ascolana ed ho detto che vorrei conoscere uno di quelli che vota questa gente che non sia collusa o che non abbia avuto favori. Qualcuno che abbia altri motivi per giustificare il loro voto al Pd. Sono solo sudditi di chi è al potere per un ricavo personale e non comunitario come dovrebbe essere in democrazia”

Elettori che dovrebbero essere più consapevoli?

“Quelli che votano il Pd sono per la gran parte consapevoli, altroché. C’è un sistema consolidato di Re, vassalli, valvassori, valvassini e servi della gleba. Solo i voti degli ultimi due potrebbero essere inconsapevoli”

Una volta scrissi che andrebbe vietata la richiesta del voto casa-casa?

“Io non ho chiesto il voto a nessuno per i motivi che dice lei. Voglio essere un politico libero e disposto a lavorare per tutti i cittadini non solo per i miei amici interessati. Quando il primo maggio ho messo uno sgabello fuori casa mia per far sapere che mi ero candidato, non sono stati pochi quelli che mi hanno detto che, se lo sapevano, mi avrebbero votato ma non potevano perché, purtroppo, il voto lo avevano già promesso ad altri“

Eppure gliel’ha fatta. È un segnale di cambiamento, secondo me.

“Sono d’accordo, qualcosa sta cambiando altrimenti il successo mio e di tutto il M5S non si spiegherebbe. Dobbiamo far capire a quel 50% di persone che non vanno a votare che, pur non volendo, fanno il loro gioco. Non mi illudo però perché i cambiamenti sono sempre molto lunghi”

Se tutta la stampa o gran parte di essa lo volesse realmente i tempi si accorgerebbero notevolmente…

“Se l’informazione in genere dicesse le cose come stanno, sì. Anche criticandoci quando ce n’è bisogno. Devo riconoscere infatti che errori ne abbiamo fatto ma anche che Il Fatto quotidiano (ma anche Riviera Oggi), per esempio, si è dimostrato molto coerente dandoci addosso quando era giusto. Ci ha aiutato ad imparare dai nostri errori e a non ripeterli.”

Quale sarà il suo stipendio in Regione?

“Io prenderò 2500 euro netti al mese rispetto ai 6200 lordi che ci aspetterebbero. Poi ci saranno 3000 mila euro di indennità che io darò indietro. Andrò con il treno in seconda classe, non vorrò il telefono, mi basta il mio. Sono sei anni che spendo soldi di tasca mia. Adesso che sono in Regione e mi danno 2500 euro per continuare a fare quello che ho fatto fino ad oggi, non posso che essere felicissimo”

Il suo percorso regionale sarà all’insegna della trasparenza?

“Appena prenderò il primo stipendio, metterò on line la cifra spiegando dove vanno a finire gli euro che ci rifiutiamo di prendere. Ci sarà un conto dove verseremo i soldi in più. Per esempio io, appena me lo avete chiesto, ho reso nota la documentazione con le spese (1300 €) che avevo fatto in campagna elettorale. Gli altri tutti zitti”

Quali altri saranno i prossimi impegni suoi e del Movimento?

“Due patate bollenti come lo stoccaggio del gas e il 118 per un problema grave che sta creando problematiche serie alla sanità nostra e a tutto il territori. I due problemi saranno all’ordine del giorno prossimamente e ne parleremo”

Si avvicinano anche le elezioni comunali…

“Noi siamo pronti e preparati per un risultato clamoroso. Abbiamo individuato anche il candidato sindaco ma faremo il nome soltanto nel momento opportuno”

Dichiarazioni che fanno paura ai Partiti tradizionali, oggi in gravi difficoltà. Le parole pronunciate da Giorgini lasciano chiaramente intendere che il M5S a San Benedetto nelle consultazioni del 2016 non gareggerà per partecipare ma per vincere.

La sensazione che a Palazzo Raffaello nulla sarà come prima è molto forte. Il neo consigliere ha fatto ben capire che da adesso in poi il Piceno non sarà più la cenerentola delle Marche. Speriamo che l’altro candidato sambenedettese gli dia una mano consistente. Se lo farà lo stesso Giorgini gliene darà atto. Altrimenti no. Chi vivrà, vedrà.