conferenza stampa scritta in diretta

BUCCI: “L’argomento di oggi è riguardo il quadro societario, sono passati 25 giorni dalla fine del campionato, siamo qui per comunicare quanto successo e dare la linea della società. Oggi, io Manolo Bucci, rassegno le mie dimissioni come co-presidente e lascio le mie quote da co-proprietario, è un atto dovuto secondo me: restituisco tutto all’amico (con la A maiuscola) Gianni Moneti; mi ha dato la possibilità di entrare in questo club a zero euro, ho dato il massimo; a livello sportivo non è stato il massimo, a livello societario è andata bene e sono soddisfatto. Ora, e questo è un atto dovuto, restituisco le quote a zero euro. Ognuno pensi quel che vuole, ma le ocse stanno così. Questo percorso è durato 11 mesi, e questa scelta verrà sicuramente presa male – da tifosi e addetti ai lavori – ma cose così succedono. In questo momento ho dovuto fare un passo indietro; è durata poco, vero; accetto le critiche, ma ci vuole rispetto per chi come me e Gianni ha messo i soldi in questa avventura.

Arrivato qui ho detto che si sarebbe potuto aprire un ciclo, ma purtroppo non è andata così; i motivi sono strettamente personali, per nulla legati al mio ex socio (ma amico) Gianni Moneti. Quelli come me, che tolgono soldi alla propria famiglia per metterli nello sport, meritano rispetto: io chiedo questo, chiedo riconoscenza per la mia persona, prima che per il mio lavoro da presidente. E’ stato un percorso molto duro, e non nascondo che – oltre ai motivi personali e professionali – ci sono anche motivi ambientali. Questa è una piazza bellissima, stupenda, e questo club non merita tali categorie, ma è molto difficile lavorare qui come dirigente sportivo. Spero che questo ambiente con gli anni diventi più vicino alla causa rispetto ad oggi; mi riferisco a tutti – dall’amministrazione comunale, ai tifosi, alla stampa. Lo spero per il bene della società, perché questo è un ambiente – per quanto bello – in cui io ho trovato difficoltà. Il risultato sportivo non è stato raggiunto e c’è molto rammarico, ma bisogna crescere tutti.

Il problema non è con Gianni Moneti ma con l’ambiente, con il territorio, dall’amministrazione comunale in giù. Questo territorio potrebbe dare molto di più secondo me, e da semplice tifoso (questo sono, adesso) spero che accada. Ringrazio Gianni Moneti per avermi aiutato in questo percorso, non voglio fare altri nomi per paura di scordarne qualcuno, ma ne mando uno generale a tutti i nostri collaboratori, dal primo all’ultimo. Sono felice a livello umano, sebbene non ci sia stato il risultato sportivo; ringrazio gli esterni che ci sono stati vicino, dagli sponsor a tutti gli altri che gravitano intorno alla Samb. Ma il ringraziamento più grande va ai tifosi, che ringrazio uno a uno; li ringrazio per l’attaccamento che hanno avuto quest’anno, chiedendo loro di essere ancora più vicini alla squadra, in futuro. Grazie.

MONETI conclude, visibilmente commosso: “La Sambenedettese perde un pezzo importante, una persona meravigliosa che è difficile trovare in questo ambiente; lo perdo come co-proprietario ma non come amico. Lo ringrazio e sono grato per aver conosciuto una persona così. Il calcio passa, ma le persone restano”

BUCCI: “Questa decisione è maturata nei mesi, in base a circostanze personali e anche di carattere ambientale; la decisione definitiva è arrivata dopo la gara dei playoff col San Nicolò. La mia scelta è stata ponderata a lungo, lucidamente; una volta deciso non c’è mai stata la possibilità di tornare indietro”

MONETI: “Con l’Associazione c’è stato un incontro, già fissato da tempo; loro hanno deciso di fare una campagna per entrare in società, l’Associazione ci ha chiesto di aspettare dieci giorni per vedere l’orientamento di questa campagna, finora hanno fatto cento associati. La società si è mossa anche in altre direzioni, per essere coperta, ma abbiamo sempre mantenuto l’impegno; per quanto riguarda l’Associazione sia io che Manolo abbiamo detto ciò che poteva essere per noi il senso di fare una società e fare calcio, una cosa che molti avevano promesso di fare con me due anni fa. E’ stato valutato questo processo e ora le parti stanno valutando per questo progetto serio, non campato in aria. Oggi pomeriggio abbiamo un appuntamento con un gruppo di imprenditori sambenedettesi rappresentati dall’avvocato Gaetani; l’incontro sarà immediatamente dopo la conferenza. Parteciperà anche Manolo.

Riguardo l’area Brancadoro io e Manolo non sappiamo ancora cos’è successo; noi abbiamo dato delle idee, ma poi ci sono state altre proposte; c’è stato un progetto per circa 40 milioni di euro: molto bello, ma non ho capito chi pagherà. La Samb non ha la forza né la voglia di fare una cosa del genere a sue spese; il nostro progetto si basava su una spesa di un milione e mezzo di euro ripartito in 15 anni, per una struttura che sarebbe rimasta al comune; per quanto riguarda questo progetto da 40 milioni, non ne sappiamo niente, e non abbiamo intenzione di parteciparvi: spero che vada in porto, ma è al di sopra delle possibilità della Samb. Non so come funziona, chi lo pagherà e chi lo costruirà. Può interessare a Juventus e Milan, non a noi. A parte il rugby, tutte e società sportive del circondario sono in grande crisi: chi mette i soldi? Qui si fa fatica a fare la fidejussione in lega pro, e si fanno progetti di questa portata? A quanto ho capito dovremmo contribuire alla costruzione e pagare per usufruirne: non mi piace. Entrare nel capitale sociale può portare ricavi, ma se spendiamo tanto per entrare… Ad ogni modo, al momento non ne sappiamo nulla; è un progetto faraonico, secondo me. Entrare nel capitale sociale è rischioso: se io costruisco i campi, ma la società X non realizza la piscina, devo pagare io.

Buonocunto e Carpino? Con la famiglia Buonocunto è stato raggiunto un accordo che deve essere perfezionato solo nei dettagli: sono interessati al 50% mettendo soldi sia per acquisto quote che per budget. Ci sono stati tanti altri incontri sia per sponsorizzazioni sia per settori giovanili che ora non possiamo dire (bisogna prima realizzare); non abbiamo contattato giocatori, né allenatori, né direttori sportivi. Prima dobbiamo capire che tipo di discorso deve prendere la società. Ora è logico: la Sambenedettese non può più aspettare, oggi ci sarà l’incontro con la cordata. Non abbiamo chiuso con Buonoconto perché abbiamo aspettato NoiSamb, ma hanno raggiunto solo 100 adesioni; ora faremo quest’altro incontro, che è aperto a tutte le possibilità – anche al 100%.

Al momento ci sono tre offerte: quella dei Buonoconto (l’unica definita), NoiSamb, e la cordata che incontrerò oggi. Ci sono state altre offerte ma fermiamoci a queste tre. La cordata degli imprenditori non è collegata a NoiSamb, ma la loro intenzione sembra quella di collaborare con l’Associazione. Entro questa settimana chiuderemo. Si parla molto di quote, ma quello che conta veramente – nel calcio – sono i soldi. Chi mette più soldi comanda. Speriamo che i tempi non si allunghino eccessivamente, perché è tempo di pensare al calcio giocato. Entro stasera si avranno novità riguardo l’incontro con la cordata.