SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Due ordinanze nello stesso giorno. Giovedì mattina il sindaco Gaspari ha ripristinato il provvedimento anti-alcol, affiancandoci anche delle limitazioni sugli orari di apertura delle sale da gioco.

Nel primo caso, il primo cittadino non ha fatto altro che rispolverare il documento della passata estate, confermando il divieto per le attività commerciali di somministrare o vendere bevande alcoliche al di fuori del proprio locale o degli spazi di pertinenza dalla mezzanotte alle 6 del giorno successivo. Specularmente è vietato, durante la medesima fascia oraria, consumare bevande alcoliche nelle strade pubbliche o aperte al transito.

A San Benedetto le disposizioni verranno applicate nel quadrilatero compreso tra le vie Carducci e Marin Faliero a nord, il Torrente Albula a sud, Corso Mazzini e Corso Cavour ad ovest e il mare ad est. A Porto d’Ascoli invece nel quadrilatero compreso tra via Mare a nord, via Esino a sud, vie Sauro e Piave ad ovest, linea ferroviaria ad est e nell’area ricadente a 50 metri ad ovest ed est della Statale Adriatica 16 (Corso G. Mazzini – Corso C. Cavour – Via S. Pellico – Via della Liberazione – Via C. e L. Gabrielli – Via N. Sauro – Via Piave e Via Pasubio).

A carico dei trasgressori sarà prevista una sanzione pecuniaria e, in caso di reiterazione della violazione, il titolare o gestore dell’esercizio, oltre all’irrogazione della sanzione pecuniaria, si vedrà costretto a chiudere i battenti alle 22 per un periodo da 5 a 30 giorni. “Con il provvedimento – ricorda il Comune – si ricorda agli operatori commerciali che è vietato somministrare e vendere bevande alcoliche ai minori e che, in caso di incertezza sull’età dei richiedenti, occorre chiedere l’esibizione del documento d’identità. Inoltre chiunque somministra bevande alcoliche a una persona in stato di manifesta ubriachezza è passibile dell’arresto da tre mesi a un anno e della sospensione dall’esercizio. Infine la legge comunque vieta la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche dalle ore 3 alle ore 6”.

Per quel che riguarda le sale giochi, viene imposto a sale scommesse, sale Vlt e sale Bingo operanti in città l’apertura delle strutture dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 23 di tutti i giorni, festivi compresi.

Stessi orari vengono fissati per il funzionamento delle slot machine collocate in bar, ristoranti, alberghi, rivendite tabacchi, esercizi commerciali, ricevitorie lotto eccetera. Nelle ore di “non funzionamento”, questi apparecchi dovranno essere spenti e il titolare dell’attività dovrà esporre in luogo ben visibile al pubblico tabelle con formule di avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincita in denaro e gli orari di apertura. Queste disposizioni non si applicano alle sale biliardo e sale bowling in ragione della loro natura di attività prettamente sportiva.

L’ordinanza rientra nelle politiche adottate dall’amministrazione “volte, per quanto possibile, a contrastare i fenomeni di patologia connessi al gioco compulsivo, agendo in stretto contatto con le strutture sanitarie pubbliche e avviando collaborazioni con cooperative impegnate sul fronte delle dipendenze”.

L’amministrazione informa quindi che “i dati relativi all’utenza in trattamento per il gioco d’azzardo patologico negli anni 2013-2014 presso il servizio GAP dell’ASUR Area Vasta 5, hanno evidenziato che il numero degli utenti che si sono rivolti alla struttura nel 2014 è aumentato del 31% rispetto all’anno precedente”.

Il fenomeno non risparmia neppure i più giovani. “Infatti, dopo uno studio fatto sui giovani nella provincia di Ascoli Piceno, è emerso che circa il 10% dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni gioca sistematicamente e addirittura il 3% ha una dipendenza dal gioco di tipo patologico”.