SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sul piede di guerra per via di un concorso. Succede anche questo a San Benedetto, dove il Comune ha ufficialmente inviato alla Corona, azienda produttrice di birra, una contestazione relativa al corretto svolgimento dell’iniziativa “Save Your Beach 2015”.

Alla luce delle inconfutabili e comprovate anomalie verificatesi in sede di votazione del concorso , che ha visto la spiagga di San Benedetto del Tronto fortemente penalizzata con la sottrazione di migliaia di preferenze nelle ultime 24 ore di votazione, chiediamo di sapere come intende agire codesta azienda che è stata sicuramente danneggiata nell’immagine”, denunciano dal Municipio. “Riteniamo che sia interesse comune di questo Ente e di codesta azienda non trascurare quanto accaduto. Una convalida, da parte di Corona, dei risultati ottenuti in questo modo equivarrebbe ad avallare un’operazione condotta in danno di migliaia di utenti che hanno creduto nella correttezza del sondaggio esprimendo la loro preferenza per la spiaggia di San Benedetto del Tronto”.

Ma cosa è accaduto di preciso? Per capirlo occorre riavvolgere il nastro.

Qualche settimana fa, Corona e Bandiera Blu selezionano otto spiagge italiane sparse su tutte la penisola italiana: Lignano, Jesolo, Cattolica, Viareggio, Numana, Sabaudia, Melendugno e, per l’appunto, San Benedetto.

Gli utenti vengono invitati a votare (procedura totalmente gratuita) nel periodo compreso tra il 12 e il 25 maggio. Una volta concluso il primo step, le prime due spiagge classificate approdano in finale. In palio c’è la possibilità di essere “adottati” per l’intera estate, con la pulizia della spiaggia da parte dei promotori dell’iniziativa.

Partito in sordina, l’appuntamento raccoglie popolarità nel momento in cui San Benedetto si attesta in vetta. Il sogno però dura poco, seguito quasi immediatamente da roventi polemiche.

La città marchigiana perde infatti terreno a vantaggio di Jesolo, ma soprattutto di Cattolica, venendo pertanto defenestrata dalla fase successiva. Da prima a terza in un batter d’occhio, in una sorta di 5 maggio di interista memoria.

Sui social il malumore comincia a serpeggiare (spuntano persino minacce di boicottaggio), fino a quando il video di un utente convince il Comune a mobilitarsi. La protesta riguarda la costante riduzione di preferenze a danno di San Benedetto, mentre i diretti concorrenti sembrano guadagnarne con identica frequenza. Due procedimenti che gli osservatori definiscono simultanei, nonostante si precisi l’assoluta convinzione dell’estraneità dell’organizzazione dalla vicenda.

Il sindaco Gaspari sposa gli intenti di insurrezione (“ribellarsi è giusto”, twitta), così come l’assessore Canducci che rivela di aver informato dell’episodio il presidente della Fondazione per l’Educazione Ambientale.

“NESSUNA ANOMALIA” Bersagliata di notifiche, la Corona ha rotto il silenzio con un laconico messaggio: “Grazie a tutti delle segnalazioni. Ripetiamo che non c’è stata nessuna anomalia”.