SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Quando mi hanno raccontato la situazione delle Marche non ci credevo. E’ vomitevole, dopo ci stupiamo dell’alto grado di astensione”. Nichi Vendola demolisce le strategie elettorali di Partito Democratico e Forza Italia, dimostrando come a suo avviso Ceriscioli e Spacca siano due facce della stessa medaglia: “L’uomo simbolo del Pd  per tanti anni ora è candidato presidente per Forza Italia. Il Pd invece si presenta alleato con l’Udc, che a sua volta ha catturato un altro pezzo di Forza Italia dentro. Non ho parole”.

Ad ascoltare il leader di Sel lunedì sera in Piazza Pazienza c’erano circa ottanta persone. Al suo fianco Edoardo Mentrasti e i candidati della circoscrizione picena per Altre Marche-Sinistra Unita.

“Le Marche non hanno più un racconto, un tempo eravate una regione felice, una terra di piccole imprese, artigiani. Adesso non vedo prospettiva. Spacca non si è concentrato su innovazione e ricerca. Non ha collegato il mondo della scuola e dell’università al lavoro”.

In oltre trenta minuti di intervento, Vendola ha accusato Matteo Salvini di lucrare sulla crisi: “In tempi di recessione e di povertà si rischia facilmente un ritorno al fascismo”. Ancora più drastico il giudizio sul presidente del Consiglio: “Renzi sta realizzando il programma di Berlusconi. Ci arrabbiammo quando tentò di cancellare l’articolo 18. A Berlusconi non riuscì perché andammo in milioni a Roma, ma è riuscito a Renzi. Non c’è più il diritto al lavoro, ma il diritto al licenziamento”.

Identico parere sulla riforma della scuola: “Fai una schifezza e la chiami buona scuola. Gli italiani sentono da mattina a sera questo ritornello, è un lavaggio del cervello”. Quindi la minaccia: “Se al Senato non verrà modificata, partiremo subito con la raccolta firme per il referendum abrogativo”.