Dal numero 1034 di Riviera Oggi, in edicola.

Si predica la pedonalizzazione e si demonizza l’istituzione di un senso unico. Capita anche questo nell’Italia delle contraddizioni, dove tutti promuoviamo la mobilità alternativa, ma guai se ci istituiscono una ztl sotto casa.
In questo caso la zona a traffico limitato c’entra poco. Si tratta solo di modificare il verso di percorrenza a due vie, che spesso in passato hanno creato problemi e disagi.

Via Marsala e Via Ferri sono strade parallele del quartiere San Filippo Neri strettamente collegate tra loro, perché dal destino di una è scaturito quello dell’altra.

Partiamo dalla prima: all’epoca le due corsie misuravano 2,5 metri ciascuna, a dispetto di una normativa che impone un massimo di 2,7 metri cadauna, allungabile fino a 3 e mezzo se nella strada transitano gli autobus. Nonostante ciò, ci sono voluti secoli per tornare alla normalità, vista l’insurrezione dei commercianti della zona. L’amministrazione se l’è cavata accettando un compromesso che oggi lo stesso Comune osserva con disappunto: l’eliminazione dal progetto della pista ciclabile. Ma non è escluso che in futuro non ci si ripensi.

Un impedimento che ha di fatto aggravato le condizioni dei ciclisti, costretti adesso a percorrere la stretta Via Calatafimi, che difficilmente consente alle auto di sorpassare le biciclette. La soluzione per qualcuno sarebbe a portata di mano: eliminare una buona dose di parcheggi nella suddetta via per realizzare il percorso ciclabile severamente rifiutato quando si trattava di applicarlo altrove. E’ la logica del Nimby, acronimo che sta a significare “Not in my Back Yard”, ossia “Non nel mio cortile”.

Verrebbe altresì da domandarsi dove inizia il diritto del pubblico e finisce l’esigenza del privato. Andrebbe individuato il punto in cui terminano le facoltà del singolo e subentrano quelle della giunta, unica ufficiale rappresentante dell’intera collettività. Può l’interesse (legittimo) di un’attività condizionare la vita al resto degli abitanti?

In Via Ferri la situazione è decisamente più tesa. Il clima è da tutti contro tutti, con il nuovo Comitato di Quartiere che ha assunto un palese atteggiamento di opposizione all’amministrazione comunale. Si accenna persino a qualche malumore nei confronti dei “vicini” di Via Marsala, rei di aver allentato la presa una volta che l’idea della ciclabile è stata accantonata.

Qualche negoziante (non tutti, e pure questo aspetto va valutato) lamenta una flessione negli affari. Non si considera però che per un cliente perso ce n’è inevitabilmente un altro potenzialmente guadagnato, in quanto impossibilitato ad immettersi nell’altra via, un tempo a doppio senso.
Una decina di anni fa i negozianti sbraitarono contro la chiusura al traffico di Via XX Settembre. Stesso atteggiamento che mostrerebbero adesso se si illustrasse loro l’ipotesi contraria. Per dire.