
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Col centrosinistra, a patto che proponga facce nuove. Domenico Pellei vede la sua Udc alleata del Partito Democratico anche alle Amministrative del 2016.
“Serve una seria discontinuità, un’idea nuova”, dice il consigliere comunale centrista. “Gaspari ha fatto poco di quello che aveva detto, vedi Ballarin e lungomare, e molto di quello non detto. Occorre un progetto nuovo, è giusto un ricambio di quegli esponenti che in un modo o nell’altro sono stati al governo per dieci anni”.
Candidato al consiglio regionale, Pellei si dimetterà in caso di promozione a Palazzo Raffaello. “Il mio primo pensiero andrà al lavoro. Sarà il mio faro, mi impegnerò per i fondi alle start-up e per il reintegro dei disoccupati. In tema di sociale invece, occorre attuare una sussidiarietà orizzontale, con la valorizzazione della collaborazione tra pubblico e privato e delle iniziative provenienti dal basso. La Regione ha fatto tanto, ma sembra interloquisca sempre con gli stessi soggetti, serve pluralità”.
Nel turismo, Pellei promuoverà il territorio, non le singole città: “Va lanciato il brand del Piceno, i campanilismi sono slegati dalla realtà”. E sulla sanità l’esponente Udc ribadisce che “l’Ospedale unico è una prospettiva a lunga scadenza, a differenza dell’azienda ospedaliera Marche sud che rappresenta una opportunità a breve termine”.
Se al contrario la corsa alla Regione andasse male, il centrista rimarrebbe tra i banchi dell’opposizione: “Resterei in minoranza, mancano dodici mesi. In questi quattro anni ho tentato di proporre un’opposizione costruttiva, la mia presenza in Consiglio non è mai risultata determinante per la validità dell’assise o per l’approvazione della delibera. Il 30 novembre 2013 non rimasi nell’emiciclo, fu Calvaresi ad essere determinante per l’avvio dei lavori”.
Pellei non rinnega Ciccanti, ma ne sottolinea l’avvenuto distacco: “Lo stimo, tuttavia abbiamo visioni differenti. Non sono una sua creatura, è stato il mio referente quattro anni fa. Non condivido la sua alleanza con Spacca. Ciccanti è un teorico della politica, ma la gente ha bisogno di ragionamenti semplici, comprensibili. Giustificare Spacca in questa campagna elettorale è oggettivamente difficile”.
Per questa campagna elettorale Pellei investirà una cifra non superiore a 4 mila euro, che comprende biglietti, manifesti e vele: “Non ho finanziatori esterni e non li voglio”.
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Caro direttore se vuole le fornisco i dati di quanti controlli di impianti termici dal 2008 a oggi hanno fatto multiservizi e comune, dati avuti direttamente dall’ente, cosi da poter fare un articolo magari e sapere anche dove sono finiti tutti i soldi incassati dai bollini che ne dice? Saluti Roberto
Ah ah ah sotto elezioni tutti bravi
Parlare di Brand unico del Piceno risulta contro-tendenza con quanto accade nel resto del mondo con i club di prodotto, da cosa deriva questa proposta?
Spiegati meglio. Grazie.
Personalmente ritengo che l’offerta turistica del Piceno è rappresentata da almeno 3 differenti cluster. Ogni cluster ha chiaramente dei target differenti, ed utilizzare lo stesso brand per 3 target non è una scelta di marketing azzeccata in quanto non crea riconoscibilità tra brand e prodotto. Poi se consideriamo che internazionalmente il Piceno non esiste mi sembra un’idea da analizzare un po’ più nel dettaglio con qualche studio di marketing alla mano.
Semplifichiamo: il Piceno non è esiste proprio per i motivi inversi. Cioè per la frammentazione delle offerte. Analizziamo.
credo che gli operatori, memori dell’esperienza in Olanda, abbiamo coscienza di questo problema, ma la politica?
Se sarò eletto andrò sulla poltrona in regione, altrimenti me ne resto attaccato a questa poltrona!
E’ proprio nel DNA dell’Udc!