TERAMO – Diverse le attività di indagine condotte dalla Polizia di Stato di Teramo dall’aprile 2014 all’aprile 2015.

Nell’ambito del contrasto al fenomeno della prostituzione all’interno di appartamenti va ricordata un’attività investigativa che ha consentito di far luce su un vasto giro di prostituzione individuando, per la prima volta nella zona costiera di questa provincia, ed in particolare nel comprensorio di Alba Adriatica e Martinsicuro,  diverse abitazioni adibite a  vere e proprie “case d’appuntamento”. L’attività di indagine ha consentito di sottoporre a sequestro preventivo 29 appartamenti dislocati sulla costa teramana in località Martinsicuro, Villa Rosa e Alba Adriatica, in quanto immobili stabilmente adibiti a “case di prostituzione”. All’esito delle indagini sono state deferire all’Autorità Giudiziaria di Teramo 23 persone, indagate per il reato di locazione di appartamenti al fine di esercizio di una casa di prostituzione e di favoreggiamento della prostituzione, nonché identificate 131 prostitute d varie nazionalità (dominicana, ucraina, cinese, brasiliana, spagnola e italiana) di cui 10 sottoposte a provvedimento di espulsione.

Per quanto attiene alla repressione dei reati contro il patrimonio vi è da dire che  il furto è il reato più diffuso ed è quello che fa registrare nella collettività un certo senso di insicurezza e di preoccupazione, perché è quel reato che incide maggiormente sulla “sicurezza percepita”.  A tal riguardo questo Ufficio, a seguito di laboriosa indagine, ha individuato e segnalato alla locale Autorità Giudiziaria un gruppo di albanesi che avevano costituito in questo territorio una vera e propria associazione a delinquere finalizzata ai furti e alle rapine in abitazioni. L’attività investigativa, condotta in collaborazione con la Squadra Mobile di Ascoli Piceno, consentiva di trarre in arresto, in due distinte operazioni, 9 cittadini albanesi responsabili a vario titolo di furti in appartamenti, ricettazione e rapina in abitazione consumati tra le regioni Abruzzo e Marche.  I successivi approfondimenti investigativi permettevano di ipotizzare una vera e propria associazione per delinquere composta da cittadini albanesi finalizzata alla commissione di furti in appartamenti. A seguito dell’attività di indagine veniva emessa dall’Autorità Giudiziaria un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 12 cittadini albanesi tutti responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata ai furti ed alle rapine.

Sempre in tema di reati contro il patrimonio si segnala che è stata da poco conclusa un’ indagine condotta unitamente alla sezione di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Teramo che ha condotto all’arresto di 10 persone destinatarie di un’ordinanza di custodia cautelare riguardante un’associazione criminosa, composta da cittadini italiani e stranieri responsabili di vari reati, tra cui utilizzo indebito di carte di pagamento contraffatte, accesso abusivo a sistemi informatici, ricettazione ed altri in fase di accertamento. Nel corso delle indagini, condotte dalla Squadra Mobile e dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, emergeva l’esistenza di un’organizzazione criminale stanziata tra i comuni di Alba Adriatica, Teramo e Colonnella, con diramazioni in altre regioni italiane, dedita al procacciamento e divulgazione di codici di carte di pagamento illecitamente carpiti a cittadini statunitensi, australiani e indiani. Il sodalizio criminale, grazie a contatti in Pakistan gestiti da uno degli indagati, procurava i codici contraffatti e li divulgava agli altri affiliati.

Non minore è stato lo sforzo in tema di prevenzione dei reati sul territorio della provincia di Teramo, come si può evincere dal numero delle pattuglie impiegate in specifici servizi di controllo e vigilanza. Con l’ausilio anche di unità del Reparto Prevenzione Crimine Abruzzo di Pescara, richieste settimanalmente, sono state pattugliate durante il periodo in esame le aree della provincia maggiormente interessate da attività illegali, anche con servizi serali e notturni.

Le città della costa, in particolare, la Val Vibrata e l’area del Vomano sono stati i territori in cui l’impegno della Polizia di Stato della provincia è stato maggiormente elevato, proprio per le problematiche sopra segnalate.

Ma non sono mancati servizi straordinari anche nel resto del territorio provinciale che, in sintonia con le altre Forze di Polizia, hanno consentito di limitare l’aggressione della criminalità alle popolazioni locali.