SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il candidato del Partito Democratico Fabio Urbinati, in lizza per le elezioni regionali, fa sapere che fino ad ora ha speso circa 5 mila euro in attività promozionali per la campagna elettorale. Precisamente, Urbinati afferma di aver speso poco più di duemila euro per “materiale elettorale”, 450 euro per “affitto sede mese maggio”, 2.200 euro per “pubblicità e affissioni”, 250 euro per altre spese. Fino ad ora 1750 euro derivano da “contributi volontari” e 5 mila euro da risorse proprie.

Urbinati scrive: “Noto che tutti, in questa campagna elettorale  inneggiano al cambiamento senza però metterlo in pratica. Io ribadisco quello che ho detto più volte: cambiare a parole è semplice, con i fatti no ed è evidente che anche in questa campagna elettorale c’è chi continua a giocare sul campo delle regalie e degli omaggi, sperperando fondi per spropositate opere di comunicazione. IO INVITO TUTTI (maiuscolo non nostro, ndr) a seguirci in questa operazione di trasparenza e sobrietà, se realmente hanno a cuore le sorti del Piceno e se tengono alla loro credibilità politica e al rispetto dei cittadini. Io l’ho fatto rispettando i valori del Partito Democratico, che ha fatto della trasparenza una delle sue bandiere”.

Postilla tecnica: la questione è sicuramente interessante, ma sarebbe il caso che i candidati comunicassero non tanto l’aggiornamento giornaliero, ma il budget preventivato per la campagna elettorale tutta. Inutile mostrare quotidiana parsimonia se, ad esempio, l’ultimo giorno si invitasse per un concerto Gianni Morandi o Paolo Belli con porchetta e vino gratuiti per duemila persone. Invitiamo quindi fin da subito anche Urbinati, così come gli altri candidati, a indicare il budget di spesa previsto fino al prossimo 31 maggio.

E a comunicare, successivamente, se questo budget è stato realmente rispettato, per le identiche ragioni. Comunicazione, però, che deve essere sottoscritta con una promessa personale solenne.

Lo scriviamo perché le parole di Urbinati contrastano con l’atteggiamento del sindaco che lui stesso ha sostenuto in giunta fino ad un mese fa, il quale proprio ospite di Riviera Oggi, garantì che avrebbe pubblicato on line, pochi giorni dopo le elezioni del 2011, tutte le spese elettorali e le donazioni arrivate dai cittadini. Si spinse più in là: aveva fatto la stessa cosa nel 2006.

Non solo non abbiamo mai trovato on line quanto promesso da Gaspari, ma lo stesso sindaco ha rifiutato di fornire successivamente i dati da lui promessi nonostante nostre insistenti richieste, cosa che in qualche modo si è riusciti a ricavare da tutti gli altri sei candidati sindaco del 2011.

Dunque per Urbinati, evidentemente, l’uscita dalla giunta è anche una liberazione e, se abbiamo ben capito le parole, il sindaco Gaspari, non avendo a suo tempo compiuto “l’operazione trasparenza”, non terrebbe in debito conto la propria “credibilità politica” e “il rispetto dei cittadini”. A meno che nel 2011 le valutazioni etiche fossero così diverse da quelle del 2015…

Urbinati  sarebbe stato credibile se in passato avesse dato solidarietà a Riviera Oggi per un tema adesso così sentito, o meglio ancora sarebbe stato auspicabile aprire una discussione politica in seno al Pd cittadino per la mancanza di trasparenza, addirittura ostentata in campagna elettorale. Credibilità politica e rispetto dei cittadini a corrente alternata non sono accettabili. Ma apprezziamo la presa di posizione odierna di Urbinati, e vigileremo sperando che il 1° giugno, indipendentemente dall’esito elettorale, non avvenga quanto avvenuto alle elezioni comunali del 2011.