
CLIENTELISMO Una grande piaga della politica nostrana che fa diventare le elezioni un’altra cosa. Per colpa degli eredi dei due grandi Partiti DC-PCI, dei piccoli PSI-PRI che lo hanno inventato.
Le elezioni prevederebbero la scelta delle persone migliori disponibili a rappresentare le esigenze del popolo, in base alle capacità già dimostrate in altre attività. Da diversi anni, invece, la disputa non è tra i più capaci bensì tra i bugiardi che solitamente hanno anche la faccia tosta e capacità vicine allo zero.
A dir la verità il triste fenomeno è in calo ma diventa ininfluente, purtroppo, per la complicità degli astensionisti in continuo aumento. Il rapporto aritmetico lascia le cose come stanno per cui ritengo che non possono più chiamarsi elezioni democratiche fino a quando la peste che sta uccidendo la democrazia italiana non sarà debellata.
Come? Con una crescita culturale non difficile ma sufficiente a far capire che l’egoismo non paga mentre il bene comunitario sì. Se non si cambia mentalità la peste, prima o poi, uccide tutti.
POPOLO BUE È collegato al clientelismo perché riguarda il modo selvaggio con cui vengono appesi i manifesti e le telefonate inopportune senza che il ricevente conosca il candidato che gli viene proposto. Due aspetti che dovrebbero offendere qualsiasi elettore mentre continuano, a dimostrazione della pessima considerazione che quel candidato ha del popolo (bue!), considerando buoni anche i voti non consapevoli che, purtroppo, continuano ad esistere e a fare danni gravissimi.
SENZA TETTO E LETTO È un DisAppunto di altro genere ma riguarda egualmente la comunità e quindi chi la ‘comanda’. Se vi è capitato almeno una volta di andare al Pronto Soccorso del nostro ospedale avrete notato sicuramente un buon numero di barboni che vi passano la notte seduti. Magari vi sarete anche chiesti perché. Non so voi ma il mio primo pensiero è stato questo: sono diventati talmente tanti che le strutture per poterli accogliere sono insufficienti. Non è così. Alla Caritas di zona Ponterotto, per esempio, i posti letto liberi sono diversi ma non utilizzati. Perché? Cercheremo di scoprirlo insieme al vescovo Bresciani. Chi, più di lui, può risolvere il dilemma?
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Direttore lei sbaglia: il sistema elettorale italiano non è basato sulla scelta delle persone migliori disponibili ma sulla scelta di chi meglio rappresenta la popolazione (siamo infatti una democrazia rappresentativa e non aristocratica o meritocratica)! E in Italia funziona perfettamente! Il popolo bue vota ma poi si lamenta, dunque è perfettamente in grado di valutare i politici, ma perch continuano a sbagliare? In realtà non sbagliano ma votano esattamente secondo chi li rappresenta meglio, se i cittadini decidono di uscire dall’oscurantismo medioevale che domina questa città allora potremo auspicare ad un incremento della qualità dei politici ma se il deserto… Leggi il resto »
La parte riguardante i barboni non ti fa onore
Direttore è mai andato al pronto soccorso dopo le 23? A me è capitato personalmente e quello che ho riportato è la verità dei fatti, non è un giudizio, quindi l’onore non centra proprio nulla, centra chi permette che ciò succeda. Perchè al pronto soccorso non c’è presidio di polizia vista che è un luogo molto sensibile? Già il pronto soccorso ha mille problemi se deve diventare anche il luogo di alloggio di senza tetto mi sembra francamente troppo.
Rileggi bene quello che hai scritto. La parte finale del tuo ultimo commento è un rimprovero ai barboni non a chi li costringe ad andare lì nonostante ci fossero posti in altre parti che potrebbero essere delegate ad ospitarli (era il senso del mio disappunto). Non a chi permette che ciò succeda come ti sei corretto adesso.
Appunto: bisogna capire perché “ridono in faccia” e anche accertarsi se veramente alla Caritas ci sono posti letto liberi non utilizzati. Questo faremo. Il resto del suo commento fa parte di altre argomentazioni.
nessuno ha parlato di “ridere in faccia” non travisi le mie parole. La questione riguarda il rispetto delle regole, la sala di attesa del pronto soccorso non è un luogo di accoglienza per i senza tetto e la direzione dell’Ospedale deve intervenire immediatamente senza se e senza ma!
“Ridere in faccia” era nella risposta a Simeone. Non lo hai detto tu. Forse sbagliando ho risposto a te.
Saro’ pure andato fuori tema ma con il quasi ridere in faccia volevo dire che i questuanti non hanno nessuna intenzione di andare alla Caritas perche’ evidentemente e’ ben piu’ redditizio piazzarsi nei vari punti della citta’( semafori chiese supermercati ). o perche’ la sera debbono rendere conto di quanto ha reso la giornata . Un mio amico tempo fa appena uscito da una pizzeria ne ha incontrato uno che aveva in mano un cartello con la scritta ” Ho fame ” . Subito gli ha offerto una pizza ma l’altro si e’ rifiutato probabilmente perche’ la sera non puo’… Leggi il resto »
Appunto. L’unica cosa che non mi sento di condividere è quanto scrive “non hanno intenzione di andare alla Caritas”. La cosa va accertata.
Direttore ha capito male, il rimprovero è a chi non fa rispettare le regole e lo capisce dal mio invito a ripristinare una sorveglianza nella sala di attesa del pronto soccorso. quella sala d’attesa di notte diventa terra di nessuno perchè il triage è sempre chiuso (al contrario di come dovrebbe funzionare) i pazienti sono lasciati in balia ai loro problemi e chiunque potrebbe sfruttare quella situazione ai propri comodi. Adesso si parla dei barboni ma chi ci garantisce che non potrebbero esserci casi di furto o violenza in quel luogo incustodito? Chiediamoci perchè in ogni angola della nostra città… Leggi il resto »
E vabbè.
Pero’ e’ probabile che sia una scelta dei barboni . Non credo che alla Caritas si siano rifiutati di accoglierli se hanno posti liberi . D altra parte anche se si tratta di cosa un po’ diversa prendete quelli che chiedono l’elemosina ai semafori o davanti alle chiese o davanti ai supermercati dove oggi non fanno piu’neanche finta di venderti qualcosa , ora dite a queste persone di rivolgersi alla Caritas e quasi vi rideranno in faccia come a me e’ capitato . Forse sono la parte terminale di un organizzazione malavitosa ma se non riusciamo a sgominare questi quasi… Leggi il resto »
Idee da valutare con la massima attenzione. Che occorre fare qualcosa è ‘poco ma sicuro’.
Il problema di fondo è che pensate che il “voto inconsapevole” sia una cosa accidentale. Signori siamo nel 2015, nell’era di internet dell’informazione ovunque ed a costo zero, siamo nell’era dei social network come è possibile che ci possa essere dell’inconsapevolezza su un tema così di largo dominio come la politica? E’ impossibile, chi è “inconsapevole” lo è perchè deliberatamente sceglie di essere tale oppure vota per rappresentanza. Io credo che più di voto inconsapevole, che è un termine molto lusinghiero, si dovrebbe parlare di cultura del voto finalizzata alla gestione della cosa pubblica. Io penso che nessuno di noi… Leggi il resto »
Inconsapevole= che non ha piena coscienza di quello che fa. Nel caso nostro… dei danni che fa. Anche se pensa di fare un piacere a se stesso o alla sua famiglia o alla sua ‘ditta’. Forse non mi sono spiegato bene?
Il punto è questo secondo me quelli che voi chiamate “inconsapevoli” sono pienamente consapevoli di quello che fanno, diciamo che secondo me hanno una certa percentuale di mala-fede (sperano di ottenere dei privilegi) egoistica nel accaparrare il più possibile quelle che sono le risorse pubbliche.
Io ho capito. Tu non so.
Direttore lei ha la convinzione che i cittadini sono buoni e sbagliano perchè non correttamente informati, io credo che i cittadini siano correttamente informati ma sbagliano appositamente ed in mala-fede.
Io ho capito quello che vuoi dire
Alessandro, secondo me se metti nella scheda due quiz elementarissimi da superare per votare, almeno la metà dei voti diventa nulla, esempio:
-Come si chiama il presidente della Repubblica?
(Napolitano [ ], Pertini [ ], Mattarella [ ])
-Chi ha scritto l’inno d’Italia?
(Mazzini [ ], Garibaldi [ ], Mameli [ ])
Quanti risponderebbero correttamente, tra quelli che votano?
Nelle amministrative:
-Come si chiama il sindaco di San Benedetto?
(Perazzoli [ ], Gaspari [ ], Martinazzoli [ ])
-Chi è il presidente della provincia?
(Rozzi [ ], D’Erasmo [ ], Celani [ ])
Sai quanti Rozzi e Martinazzoli uscirebbero??
First che ne dici?
Istituire 1/4 di voto , 1/2 di voto , voto intero in base al quoziente intellettivo e morale della persona. Il voto di un cittadino onesto e civile non può valere quanto un voto scambiato per un posto ad una azienda municipalizzata.
Io credo qualcosa del genere ma il problema è molto complesso. Negli Usa ci stanno studiando da anni ma senza trovare una soluzione. Per ora.
No, non introdurrei troppa complessità, sorvegliante: io penso che chi non è in grado di rispondere ai quei quesiti elementarissimi, deve avere il voto annullato, valore zero.
Se la popolazione preferisce essere ignorante, fosse anche volutamente come dice Alessandro84, fa lo stesso: chi non dimostra un minimo di conoscenza basilare, non può nemmeno esprimere un voto significativo, ma solo un voto inconsapevole che va scartato.
Dimenticavo: la Caritas! Mi sono arrivate notizie di gestioni strane e interessate da qualche anno a questa parte, che vanno sostanzialmente a tradire la missione primaria di assicurare un pasto e un letto ai bisognosi… mi piacerebbe molto saperne di più!
È giusto che si sappia di più. Magari, in attesa di quello che ci dirà il Vescovo, se qualcuno della Diocesi ha letto, può volontariamente dare le necessarie spiegazioni.
-Voto inconsapevole: mettere un quiz o una patente a punti per votare.
-Astensionismo: dare rappresentanza in percentuale agli astenuti, se sono il 40% devono avere il 40% dei seggi, primo partito, e i loro rappresentanti vanno sorteggiati da una lista in cui si iscrivono cittadini mai eletti.
-Democrazia, un obiettivo impossibile, infatti i due punti precedenti non si realizzeranno mai perché chi è alla guida non vorrà realizzarli, in modo da conservare il più possibile la poltrona, e i benefici per sé e la sua cerchia.
Certo che il popolo ha le sue colpe. Per l’informazione occorre dire che non è poca ma spesso fa da vetrina per chi il popolo lo inganna.