URBINO – 9 arresti, uno a Tortoreto, due chili di marijuana e 200 grammi di cocaina sequestrati. E’ il risultato dell’operazione antidroga “Mozzicone”, condotta dai carabinieri del radiomobili di Urbino. L’operazione è scattata all’alba di mercoledi 22 aprile e ha coinvolto la provincia di Pesaro Urbino, passando per le città di Savona, Taranto e Fasano. Un arresto effettuato anche a Tortoreto, dove è stato fermato Bruno Xhahysa, 26 albanese. Le 9 ordinanze di custodia cautelare – 7 in carcere e due ai domiciliari – sono state emesse dal Gip del Tribunale di Urbino Vito Savino.

Questa operazione rappresenta l’epilogo di una complessa attività di indagine condotta dai militari di Urbino, coordinati dal sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Urbino, Simonetta Catani.

L’attività svolta ha permesso di smantellare un considerevole traffico di cocaina, hashish e marijuana messo in piedi principalmente da un gruppo di soggetti di etnia balcanica i quali, pur non associandosi tra loro, ossia non costituendo un vero e proprio sodalizio o cartello, di fatto gestivano il remunerativo mercato dello spaccio nelle zone di Urbania, Cagli, Fossombrone e Fermignano, in virtù del fatto che, avendo conservato saldi i rapporti con la loro terra d’origine e con altri connazionali presenti nel territorio nazionale, risultava per loro molto agevole l’approvvigionamento di stupefacente da immettere poi nei mercati locali.
L’indagine, iniziata nel mese di febbraio 2014 dalla segnalazione di un furtivo passaggio di un “involucro” all’interno di un bar di Urbania tra un giovane albanese e un ragazzo del posto, ha permesso, affiancando alle classiche attività di pedinamenti e appostamenti altre più sofisticate e tecnologiche, di accertare le responsabilità penali di tutti gli arrestati, riuscendo altresì ad assegnare ad ognuno di essi un ruolo ben definito.
L’attività ha consentito di identificare:
Martin Merolli, un 23enne albanese, giocatore nell’Urbania Calcio, punto di raccordo tra i vari soggetti protagonisti della vicenda;
Erandi Cano, 26enne albanese, disoccupato, gestiva una fiorente attività di spaccio a Cagli e si avvaleva di due distinti canali di approvvigionamento, l’asse Roma-Cagli e quello Cesenatico-Cagli;
Ali Izieri, 25enne macedone, collaboratore di Merolli, nonché custode della sostanza stupefacente;
Giuseppe Baratto, detto il Calvo, 36enne, nato a Taranto, residente a Fermignano, attualmente pescatore, che Si proponeva come autista per i rifornimenti di droga tanto da essere poi già arrestato a Lanciano nel maggio scorso;
Xhevair Domi, detto Xheva, 24enne albanese, proveniente da Savona e stabilitosi a Cagli. Trattava esclusivamente cocaina;
Murat Spaneshi, 24enne, cittadino albanese;
Giovanni Olimpio, 27enne, cittadino italiano, residente a Fermignano, vecchia conoscenza dei militari operanti poiché coinvolto nelle operazioni Piazza Pulita I e II;
Mykhaylo Bazuko, 21enne, cittadino ucraino, non nuovo alla cronaca per aver effettuato un accoltellamento a Fossombrone;
Bruno Xhaysa, 26enne, albanese, residente a Mondavio, arrestato a Tortoreto.

Gli spacciatori, che come accertato trattavano considerevoli quantitativi di sostanza stupefacente (chilogrammi per quanto riguarda la Marijuana ed etti per la cocaina), potevano contare su una clientela vasta ed eterogenea che andava dall’imprenditore, all’operaio, dallo studente universitario a ragazzi ancora minorenni di età compresa tra i 14 e i 17 anni.

Ingegnosi infine risultavano i posti in cui lo stupefacente veniva occultato, come ad esempio l’asciugamani elettrico dei locali, o cavità naturali ricavate all’interno di alberi. Le investigazioni hanno consentito di appurare che l’illecita attività era volta a creare un vero e proprio rapporto di fidelizzazione con i tossicodipendenti attraverso la cessione a credito dello stupefacente, con conseguente accumulo di debiti da parte degli stessi acquirenti.