CUPRA MARITTIMA – Il turismo a Cupra sarà più tecnologico grazie alla nuova applicazione gratuita per smartphone e tablet IOS e Android “My Cupra”, presentata da Luca Marcelli che l’ha ideata insieme ad un gruppo di giovani.
Ha affermato Marcelli: “Questa Applicazione è stata pensata per il turista, in modo da incentivare la promozione e l’accoglienza. In essa vengono indicate le strutture ricettive, gli alberghi, i ristoranti, le peculiarità di Cupra, i principali monumenti e attrazioni. Dalla App inoltre sarà possibile contattare direttamente le strutture per chiedere informazioni o inoltrare richieste di prenotazione”.
Intervenuto anche l’assessore al turismo e alle politiche giovanili Luca Vagnoni: “Si tratta di uno primo passo verso una multimedialità sempre più completa. Oggi elemento primario per pubblicizzare una località turistica quello di sfruttare proprio i social network, divenuti ormai fonte principale di informazione”.
“È necessario – conclude il sindaco D’Annibali – essere al passo con i tempi, la carta vincente per il futuro è unire le forze e mettere in rete le risorse locali che ci caratterizzano”.
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Direttore, anche questo è solo un articolo informativo o è un articolo pubbli-redazionale?
Informativo, e promozionale allo stesso tempo, in tutto il mondo a favore della Riviera picena. Non vorrei che ti dispiacesse.
Direttore se l’obiettivo fosse quello di promuovere l’intero territorio non si dovrebbe pubblicizzare la frammentazione (un app per ogni comune) anzi il vantaggio di agire come territorio dovrebbe essere l’efficienza di scala come da lei molto sostenuta nel caso della città grande. Mi domando che senso abbia battersi per la città grande per portare efficienza con delle economie di scala se poi si pubblicizza l’app di ogni comune con relativa esplosione di costi! Poi spero che attuerà lo stesso criterio di informazione e promozione per ogni attore del turismo piceno!
Sei totalmente fuori strada, La promozione zona per zona di un comprensorio unico non c’entra niente con la nascita di organo che dovrà prendere decisioni ‘politiche’ per tutti. Le varie entità anche nel caso di Città Grande non perderanno la loro caratteristica anzi il valore sta proprio lì, nella pluralità di offerte che l’Ente Unico o l’Amministrazione Pubblica unica potrà offrire.
Direttore mi permetta un esempio numerico: se fare 15 app per 15 comuni costa 1000€ ad app; è logico che con un’app unica di comprensorio che magari costa di più (facciamo 2000 €) capisce che così si risparmiano 13000 €. E’ questa l’efficienza di scala che deriva dal consolidamento del frazionamento amministrativo. Se per la città grande non si intende questo allora non serve a nulla.
Se non è gratuita
La città serve per il turismo e per moltissime altre cose. Anche perché sono arrivato alla conclusione che l’Ente turistico unico si farà solo dopo la Città Grande.
Magari fossi smentito.
Direttore lei crede che i programmatori che hanno sviluppato questa app lo hanno fatto per la gloria e non hanno emesso regolare fattura che qualcuno avrà pagato? Proprio perchè gratuita significa che questa app è stata pagata con altri ricavi, quali sono? Da chi provengono? Se fossero soldi pubblici, non sarebbe forse un grande spreco? Le ripeto che le operazioni di consolidamento servono per avere economie di scala e raggiungere maggiori livelli di efficienza, non mi pare che questa iniziativa vada in questa direzione e non capisco perchè un giornale che da anni porta avanti dei sani principi di efficienza… Leggi il resto »
Ma quale causa? È una nostra iniziativa a favore del turismo sambenedettese, rivierasco e, in parte, piceno.
La causa della frammentazione delle applicazioni nel territorio, dunque le app sono le vostre? Avete deciso voi di frammentare l’offerta turistica senza alcun criterio di segmentazione del mercato? Se vogliamo entrare nel merito di scelte di marketing per il territorio sfonda una porta aperta….
Non è così. Porta aperta ma prevalentemente presuntuosa. Vedi risposta precedente.
Direttore non confonda la presunzione con la consapevolezza di chi sa di aver lavorato a lungo su questi temi con risultati comprovati. Visto che mi accusa di presunzione, allora avrei il piacere di chiederle quale strategia turistica state perseguendo con questo piano di comunicazione e promozione? Su quali cluster state lavorando, qual’è la value proposition per ogni cluster? Quali sono le considerazioni svolte sulla scelta del canale? Oppure vi state muovendo a casaccio come tutti nel settore?
A casaccio!
A mio avviso credo ci sia un grosso errore nel valutare una spesa di soli 2000 euro in riferimento ad un’eventuale app territoriale, rispetto ad una di 13000 euro riferibile invece ad un insieme di app frammentarie. Un’unica applicazione territoriale non è altro che la somma algebrica delle singole applicazioni comunali, dove però il lavoro aumenterebbe esponenzialmente, e il costo, se non dovesse comunque raggiungere i presunti 13000 euro, li rasenterebbe sicuramente. Il disavanzo di costi però implicherebbe, da un lato, la rinuncia ad un’identità che ogni comune potrebbe conferire alla propria singola applicazione, e dall’altro, l’accontentarsi di un lavoro… Leggi il resto »
Premesso che i valori che ho messo sono puramente indicativi e non conosco con esattezza gli importi. Ma chi conosce il mondo dello sviluppo delle applicazioni, sa perfettamente che stiamo parlando della stessa struttura informatica (potremmo chiamarlo Content Management System per fare i fighi) quindi il costo di sviluppo è 1 solo, mentre cambiano i contenuti. Beninteso i contenuti possono anche essere aggregati in una sola applicazione, ma è evidente che tale frammentazione deriva da una logica commerciale di chi sta andando a chiedere i soldi piuttosto che da una visione strategica del turismo. Ormai è ridicolo pensare che un… Leggi il resto »
È il tuo rispettabile e competente pensiero che ha però un errore di fondo. Definire “pionieri del turismo sambenedettese” coloro che negli anni novanta diedero il nome Riviera delle palme al nostro territorio (bello ma creò un contenzioso con la Riviera delle palme di Savona) è sbagliato. I pionieri del turismo sambenedettese sono quelli degli anni 50-60. Capita.
In parte ha ragione, negli anni 50-60 c’è stata una forte consapevolezza di disegnare il futuro della città con opere lungimiranti che hanno reso grande la nostra città, chi è venuto dopo negli anni ’70-’80 ha saputo raccogliere i semi piantati dai loro predecessori. Io tuttavia il brand “Riviera delle Palme” non lo butterei e non butterei nemmeno il logo del “Palmino”….
Capita. Nessuno lo butta il brand Riviera delle palme anzi. Ma, quando scoprimmo che non era originale, qualche problema ci fu. Inoltre delineava e delimitava una sola zona riservata al mare, alla spiaggia, al sole e appunto alle palme oggi un po’ passate di moda, causa punteruolo rosso. Con Riviera Picena si identifica, invece, un territorio più vasto e variegato, adatto non soltanto ai villeggianti ma anche ai turisti.
E’ un atteggiamento illiberale e fazioso qualora si alluda alla mala-fede del giornale. Ma siamo tutti umani e come tali possiamo commettere errori o avere problemi organizzativi. Dire di promuovere il territorio attraverso la pubblicazione di un’iniziativa che lo separa, quando la linea editoriale del giornale sembra sia quella del consolidamento e non della frammentazione, non ti sembra un attimino incoerente? Magari non sono stati considerati tutti gli aspetti connessi all’esplosione di costi che tale iniziativa può causare, non credi? Io potrei delirare ma se poi ti porto le prove (che il direttore ha già….) di tale discriminazione? Magari è… Leggi il resto »
Te lo pubblico ma finiamola qui. Già in due righe avevo risposto due volte alle tue considerazioni, quest’ultima compresa.
Magari lasciamo ad altri il giudizio sulle nostre differenti visioni. Ok? Grazie.