SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sulla vicenda degli aceri di Via Ugo Bassi interviene anche Claudio Benigni. “Quelle piante mettevano a rischio l’incolumità pubblica, il Comune doveva intervenire”, dice il capogruppo del Partito Democratico.

“Tagliare un albero non è mai una cosa bella, non è mai una scelta semplice. Sono forme di vita che tutti noi amiamo, ma non bisogna mai dimenticare che anche loro giungono alla fine del proprio ciclo vitale. E a quel punto si creano rischi gravi per le persone e per le cose. Quegli alberi erano malati. Stiamo parlando di piante imponenti e di grossi rami pericolanti che contenevano cemento, non di alberi sani e rigogliosi. Immaginate cosa sarebbe successo se uno di loro fosse caduto rovinosamente. Avevamo il dovere di intervenire”.

Sulla pista ciclabile, Benigni riprende il discorso di Canducci: “La mobilità alternativa non la interpretiamo solo come una bella frase. Vogliamo metterla in atto con scelte concrete. Oggi chi transita in bici in via Ugo Bassi non si trova in condizioni di sicurezza. Una pista ciclabile lì consente di creare una città più a misura di ciclista. È una filosofia che tutte le città all’avanguardia adottano da anni”.

Infine, una nota circa la tempistica dell’abbattimento degli alberi. “Una decisione impopolare, certo, che auspichiamo venga invece giudicata per quello è: una misura di sicurezza per evitare un pericolo reale. Questa amministrazione comunale ha il coraggio delle scelte giuste. Sarebbe stato meglio non farla adesso ma attendere il dopo elezioni? Noi non ragioniamo così. Le scelte si fanno quando si devono fare. Se qualcuno si fosse fatto del male per via di quegli alberi, nessuno in Comune se lo sarebbe mai perdonato”.

Lo segue a ruota Roberto Giobbi, segretario del circolo centro: “Quel bell’angolo di San Benedetto non è frutto della natura, ma dell’uomo che a partire dai primi del novecento ha cambiato il volto di quella zona. Gli uomini costruirono le belle palazzine, realizzarono la strada e piantarono anche quei 14 aceri. Ora, come tutte le piante, quelle che nascono naturalmente o quelle piantate e curate dall’uomo , anche quelle di via Ugo Bassi erano arrivate alla fine del loro ciclo vitale.  Si potevano  tentare improbabili interventi di messa in sicurezza che però non avrebbero sicuramente eliminato il grave problema di una loro caduta improvvisa oppure rimuoverli e sostituirli con piante nuove”

Prosegue: “Qualcuno dirà o già sta dicendo: sono 14 quelli rimossi e solo 10 quelli piantati. Ricordo che chi sta governando questa città, proseguendo l’impegno delle precedenti amministrazioni di sinistra, continua a piantare alberi dove e possibile farlo e a creare aree verdi attrezzate. Ricordo via Manara dove è stato rimosso un brutto muro di cemento, realizzata una bella e ampia pista ciclabile e sono stati piantati molti alberi lungo tutta la pista ciclabile. Ricordo il parco di via Umbria e i lavori nell’area ex fornace Cerboni. Insomma come diceva Totò : è la somma che fa il totale. Vorrei anche spendere due parole per il sempre bistrattato cemento. Tutti vogliamo più ospedali, case per gli anziani, circoli ricreativi e culturali, palestre e scuole, ma quando pensiamo a queste strutture dobbiamo pensare che sono fatte anche di cemento; io dico che questo è cemento buono. Come buono è quello che l’amministrazione sta usando per trasformare l’ex tribunale nella nuova sede della scuola Curzi. Sono anni che tutti volevano una sede adeguata per la nostra scuola, la mia vecchia scuola, ora sembra che questo sogno si stia realizzando. Tornando a parlare degli alberi di via Ugo bassi, qualcuno sostiene che c’è stata poca informazione. Tutto quello che si sarebbe fatto era descritto nel sito del comune, ma sottolineo che era necessario agire subito senza indugi. Quindi penso che l’intervento messo in atto dall’amministrazione sia un atto di coraggio e buona amministrazione”.